Otto sconfitte in 26 partite, nono posto in classifica con 36 punti, otto in meno dell'Arsenal, che occupa l'ultimo posto disponibile per andare in Europa. Doveva essere l'anno della svolta per il Liverpool, la rinascita dopo la deludente esperienza sotto il segno di Dalglish, invece i Reds a metà febbraio si trovano in corsa solo in Europa League, dove affronteranno nell'andata dei sedicesimi di finale lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti. Fuori in FA Cup per mano del modesto Oldham, fuori dalla League Cup dallo Swansea, Gerrard e compagni sono costretti a puntare sull'Europa, per provare a salvare una stagione tra le peggiori degli ultimi venti anni.

Nella sponda rossa del Merseyside i tifosi non hanno dubbi, la colpa principale va attribuita a Brendan Rodgers, tecnico del miracolo Swansea, incapace di confermarsi alla prima avventura sulla panchina di una big. L'ex allenatore delle giovanili del Chelsea, ai tempi di José Mourinho, non ha convinto né dal punto di vista del gioco, né da quello del mercato. Ha voluto in prima persona scaricare Carroll senza sostituirlo, ha speso cifre importanti per giocatori ancora in cerca di un'identità, come Borini, Allen o Assaidi e nella finestra invernale ha convinto la società ad investire 25 milioni di sterline, quasi 30 milioni di euro per Coutinho e Sturridge, senza trovare un difensore all'altezza. Nemmeno l'Europa League riuscirà a salvare Rodgers, che in questa stagione non ha mai vinto contro una squadra tra le prime otto di Premier, e deve ringraziare Suarez, autore di 17 gol in campionato, se i Reds non sono in piena zona retrocessione. A giugno il Liverpool vivrà un nuovo inizio, con un altro allenatore in panchina, che difficilmente potrà fare peggio.