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  • Nasce il partito per cambiare il mercato Battistini e Carli: 'Sì, facciamolo!'

    Nasce il partito per cambiare il mercato Battistini e Carli: 'Sì, facciamolo!'

    Il mercato estivo ha una durata spropositata: si può o si deve davvero pensare di accorciarne i tempi? Nell’inchiesta di Calciomercato.com con la tesi avanzata dal procuratore Giovanni Branchini, aggiungiamo il parere di un ex portiere e oggi agente come Graziano Battistini, procuratore di diversi giocatori nonché intermediario spesso per la Spagna su trasferimenti nel nostro campionato.

    Battistini, cosa pensa della durata attuale del mercato estivo?
    “E’ una follia. Non ci sono altri termini per definire un mercato che inizia molto prima di quando ufficialmente dovrebbe, ovvero il primo luglio, fino a completarsi alla fine di agosto. Diventano tre mesi di cui larga parte è completamente superflua”.

    Come modificherebbe il ‘calendario’ dell’estate di calciomercato?
    “Si può anche pensare di iniziare leggermente prima, a giugno, ma poi completare tutto entro la fine di luglio o la prima settimana di agosto. Non oltre. Questo faciliterebbe la programmazione, eviterebbe tempi morti che possono solo creare problemi alle società, ma soprattutto consentirebbe un lavoro migliore sul campo in preparazione del campionato”.

    Si andrebbero ad evitare davvero casi come quello di Witsel?
    “In molte situazioni temo che l’idea di svegliarsi agli ultimi giorni di mercato rimarrebbe ugualmente. Ma sicuramente per i top club potrebbe cambiare qualcosa nella gestione delle scelte, degli acquisti, si andrebbe a stabilire un’idea di mercato sicuramente più lineare. Senza doversi trovare in situazioni come quella di Witsel, appunto”.

    Altri vantaggi?
    “Si eviterebbero quelle giornate di campionato disputate con i trasferimenti in corso: esistono le amichevoli per i test sui giocatori e per le scelte, direi che bastano”.

    Un punto di vista da ex giocatore e per i suoi assistiti: accorciare il mercato estivo sarebbe positivo anche per i calciatori?
    “Sicuramente. Ad agosto un giocatore lavorerebbe meglio con la certezza della propria squadra, la preparazione verrebbe fatta senza punti interrogativi, dubbi, possibili stravolgimenti che possono deconcentrare. Sono assolutamente d’accordo con l’idea di rivedere le tempistiche”.

     

    E sulla questione mercato tra l’estate ma anche gennaio, abbiamo chiesto il parere di Marcello Carli. Il direttore sportivo dell’Empoli a Calciomercato.com ha espresso la sua idea in modo molto chiaro rispetto alle tempistiche eccessive della finestra dei trasferimenti.

    Direttore, il mercato estivo è davvero troppo lungo?
    “Voglio dirlo subito: è folle, totalmente folle questa impostazione del mercato. Sia per l’estate, sia per gennaio”.

    Ci spiega la sua idea?
    “Lo sappiamo e lo vediamo tutti gli anni: c’è un mercato aperto per tre mesi, ufficialmente dal primo luglio con tutti che operano appena finisce l’ultima giornata di campionato e poi formalizzano le operazioni. E tutti gli altri affari si fanno al 31 agosto o al 31 gennaio, dopo aver passato mesi interi con i discorsi bloccati. Non ha alcun senso”.

    Approfondiamo il mercato estivo: come va cambiato?
    “Bisogna iniziare anche ufficialmente alla fine del campionato. Tanto le società e i direttori sportivi lavorano tutti così: appena si termina, si iniziano gli acquisti. E devono durare fino a fine luglio, al massimo il cinque, sei o sette agosto. Poi spazio al campo, così gli allenatori e i giocatori possono lavorare con calma. Ma il mercato invernale è ancor più incredibile…”.

    Ecco, il mercato invernale: dov’è l’errore?
    “Farlo a gennaio non ha alcun senso, lo trovo demenziale. Perché anche in quel caso si comprano i giocatori alla fine, mentre arrivano ed entrano in condizione non c’è neanche il tempo di farli giocare”.

    Può capitare di prendere giocatori che non vengono valorizzati: lei in un mercato di gennaio aveva regalato Laxalt a Sarri, ma non ha mai messo piede in campo…
    “Esattamente. In quel caso, Sarri da fuoriclasse qual è aveva una sua idea nella gestione di pochi uomini, va rispettata, ogni allenatore fa come vuole. Ma il problema è alla base: prendete un club come il nostro, l’Empoli. Chi viene qui a gennaio è perché non gioca, in molti casi; quindi gli serve tempo per entrare in condizione, si arriva già a marzo o aprile. E poi ci sono le gerarchie, i titolari… è completamente inutile il mercato a gennaio”.

    Come imposterebbe quindi il mercato invernale, direttore?
    “Va assolutamente ripensato. Lo farei iniziare in pieno novembre, farlo terminare a inizio dicembre così chi ha sbagliato qualcosa nel mercato estivo – nell’idea di ripensarlo, quindi poniamo che sia finito a inizio agosto – può davvero ‘riparare’ avendo il tempo di inserire i nuovi acquisti, visto che c’è anche la sosta invernale poi per lavorare, ad esempio. E’ una soluzione così difficile? Mi sembra davvero elementare, spero che questa follia cambi”.

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