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  • Processo Last Banner, la Juve chiede i risarcimenti agli ultras imputati: i soldi andranno in beneficenza

    Processo Last Banner, la Juve chiede i risarcimenti agli ultras imputati: i soldi andranno in beneficenza

    La Juventus si costituisce parte civile nel processo a Torino contro i suoi stessi ultras, accusati di estorsione per ricevere biglietti e abbonamenti per lo stadio, di violenza privata nei confronti di altri tifosi presenti nelle curve e, per 5 di loro, di associazione a delinquere. E chiede un risarcimento economico, ritenendosi danneggiata a causa delle sanzioni ricevute per i comportamenti dei suoi sostenitori "più caldi" e per le multe comminate dalla Uefa per l'assenza di steward e per la cessione di abbonamenti agli addetti agli striscioni.

    IL TARIFFARIO - Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il tariffario posto dalla Juventus agli imputati nell'ambito dell'inchiesta Last Banner è di 700 euro per ogni pallone sottratto, di 1.300 euro per chi aveva assunto comportamenti minacciosi all'interno dello stadio nei confronti di un altro tifoso e di 3.000 per gli accusati di associazione a delinquere. Il ricavato verrebbe messo successivamente a disposizione di alcuni enti benefici di Torino, da quelli impegnati in prima linea nell'emergenza coronavirus all'Istituto Oncologico di Candiolo. Soldi in beneficenza che potrebbero aiutare gli stessi imputati ad ottenere pene più lievi, dopo le richieste inoltrate nell'udienza preliminare di ieri di 2 messe in prova, 3 patteggiamenti e 4 riti abbreviati.

    SI TORNA IN AULA - Domani, sempre all'interno dell'aula bunker del carcere Le Vallette di Torino, il pm Chiara Maino discuterà davanti ai giudici la richiesta di rinvio a giudizio per 13 ultras, i cui avvocati puntano invece a una pronuncia di non luogo a procedere, evidenziando come le concessioni fatte dalla Juve ai suoi tifosi in tema di biglietti e abbonamenti fosse una pratica in uso da diversi anni e frutto di un accordo preciso tra le parti.

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