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  • Sentenza Acerbi, Juan Jesus: 'Se non è razzismo, perché si è scusato? Grave precedente. Il mio errore? Agire da signore'

    Sentenza Acerbi, Juan Jesus: 'Se non è razzismo, perché si è scusato? Grave precedente. Il mio errore? Agire da signore'

    • Redazione CM
    Juan Jesus rompe il silenzio dopo l'assoluzione di Francesco Acerbi: "Sono sinceramente avvilito. Non capisco in che modo la frase 'vai via nero, sei solo un negro...' possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria. Potrebbe costituire un grave precedente".

    Il Giudice Sportivo ha deciso di non sanzionare il difensore dell'Inter dopo il supplemento d'indagine per il presunto insulto razzista rivolto al centrale brasiliano durante la sfida con il Napoli a San Siro dello scorso 17 marzo (29esima giornata di Serie A): mancanza di prove, questa la spiegazione data dal giudice Mastrandrea.

    Una versione che non ha convinto il Napoli, immediatamente schieratosi al fianco del suo giocatore al punto di chiudere la porta alla partecipazione a nuove iniziative della Lega Serie A contro il razzismo, ritenute solo di facciata, mentre Juan Jesus aveva solo cambiato simbolicamente foto sui social.

    PARLA JJ - Ora però il brasiliano rompe il silenzio e in una lettera pubblicata dal Napoli sul proprio sito rivela i propri pensieri sulla sentenza. Di seguito il testo integrale

    In merito a quanto accaduto durante Inter-Napoli e alla successiva decisione del giudice sportivo, Juan Jesus, accompagnato dai suoi legali, intende precisare quanto segue.

    "Ho letto più volte, con grande rammarico, la decisione con cui il Giudice Sportivo ha ritenuto che non ci sia la prova che io sia stato vittima di insulti razzisti durante la partita Inter-Napoli dello scorso 17 marzo: è una valutazione che, pur rispettandola, faccio fatica a capire e mi lascia una grande amarezza.

    Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito “da signore”, evitando di interrompere un’importante partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio.

    Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire.

    Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che “è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa” ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito.

    Non capisco, davvero, in che modo la frase “'vai via nero, sei solo un negro …” possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria.

    Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una “semplice offesa” rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la VAR, la partita è stata interrotta per oltre 1 minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare.

    Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto.

    Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo - ma spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti.

    Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente."
     
     

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    Utente vxl 25458
    Utente vxl 25458

    acerbi omino .. e anche chi lo sostiene

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