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  • Sindaco di Catania:| 'Arbitro, chieda scusa alla città'

    Sindaco di Catania:| 'Arbitro, chieda scusa alla città'

    Non è un ultras né un occasionale, ovvero colui il quale - secondo la definizione coniata dai tifosi - si fa vivo sulle tribune del Massimino soltanto quando il Catania deve affrontare una big del campionato o deve disputare una sfida particolarmente delicata o sentita. Che piova o che ci sia il sole, che si giochi con la capolista o con l'ultima della classe, il sindaco Raffaele Stancanelli, a differenza di tanti presunti vip che ieri sgomitavano per un posto panoramico in tribuna élite, è lì, nel suo posto di sempre, con gli uomini del suo entourage e la rivista da stadio del Catania in mano.

    Ieri, in verità, al suo fianco c'era l'ex ministro Ignazio La Russa, uno che "alterna" la passione rossazzurra con quella dellInter. Ma ieri contro il Catania c'era la Juventus, con tutto il carico pesante che la "Vecchia signora" si porta al cospetto di un tifoso nerazzurro. La Russa ha rimarcanto la girandola di ammonizioni che Gervasoni, facendosi prendere un po' troppo la mano, ha comminato dopo l'annullamento del gol di Bergessio ( «Troppe e alcune inesistenti»), ma è stato Stancanelli, cosa che non aveva mai fatto, a prendere carta e penna a fine gara ed a vergare un comunicato che è poi stato diffuso dalle agenzie: «Tutta l'Italia sportiva - sono le parole del sindaco di Catania - ha visto la vergogna che si è consumata oggi (ieri per chi legge, ndc) allo stadio Massimino di Catania. Un'offesa grave per i tifosi e per la città, perpetrata da una direzione arbitrale inqualificabile sotto ogni profilo. Gli organi competenti intervengano per evitare il ripetersi di episodi che disonorano lo sport e fanno male al calcio».

    Stancanelli conclude il suo intervento sottolineando l'atteggiamento mantenuto dalla tifoseria rossazzurra in questa circostanza. L'unica scazzottata che si è registrata sarebbe stata all'interno dello stesso gruppo della Curva nord, ad inizio partita, e conseguenza del fatto - riferisce la questura etnea - che uno dei tifosi ostruiva con la propria bandiera la visuale del campo agli altri "amici" sistemati qualche posto più su. «Sono orgoglioso del modo civile e composto - è la chiusa del primo cittadino - con cui i catanesi hanno giustamente protestato per la sfacciata sudditanza mostrata dalla terna arbitrale. Qualcuno - esorta - in primis il designatore si ravveda e porga pubbliche scuse alla città e alla società del calcio Catania».

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