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  • Quel post razzista su Facebook della Figc contro l'arabo che difende Conte

    Quel post razzista su Facebook della Figc contro l'arabo che difende Conte

    Che la Figc sia nel pallone, è risaputo. Che se la prendesse contro gli arabi sulla pagina ufficiale di Facebook, pubblicando un post (poi rimosso) tanto razzista quanto stupido, era inimmaginabile. Ma è successo anche questo, sebbene la spiegazione ufficiale di Via Allegri sia: è stata tutta colpa di un hacker. In attesa che i federali ci spieghino per filo e per segno che cosa esattamente sia successo, atteniamoci ai fatti, fedelmente ricostruiti dal sito bianconero tuttojuve.

    Il signor Mohammed Al-Suleiman lascia sulla pagina Facebook della Figc questo messaggio, scritto in inglese: "Il mondo intero sta osservando le vostre sporche azioni. Punire innocenti senza prove convincenti, sulla base di processi da terzo mondo, tipo "colpevole finchè non avrà dimostrato di essere innocente", tutto ciò non verrà dimenticato."

    Al che, il moderatore della federazione presieduta da Abete, replica: "Mohammed, dovresti pensare alle leggi tribali del tuo Paese prima di parlare di qualsiasi altra cosa". Un commento improntato al rispetto reciproco e alla tolleranza. Si fa per dire, naturalmente.

    Tant'è vero che qualcuno lo fa sparire. Al corriere.it che chiede lumi, la Figc prima parla di "infondatezza dell'accusa di discriminazione". Poi, "dopo una verifica", comunica di avere subito l'attacco di un hacker, indipendente dalla propria volontà e di avere eliminato il commento.

    Vogliamo credere alla buona fede dell'organizzazione di Abete, all'hacker malefico, naturalmente juventino, ça va sans dire.

    Tutto questo, però, non sminuisce la gravità dell'incidente e ci aspettiamo un post di scuse della Figc al signor Mohammed  Al-Suleiman. Sperando sia di tenore diverso rispetto a quello che citava "le leggi tribali".

    Per due motivi. Primo: meglio le leggi tribali, dell'onere della prova a carico dell'incolpato, dell'impossibilità dei legali della difesa di interrogare i pentiti, degli sconti industriali ai pentiti.

    Secondo: come dice l'amico arabo, ora più che mai la Figc sa che il mondo la guarda. Anche su Facebook.

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     

     

     

     

     

     


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