Cosa starà pensando Francesco Guidolin in queste settimane? Forse che da dicembre la sua Udinese ha giocato dieci partite conquistando ben 20 punti, con sei vittorie e due pareggi? Starà pensando che, sempre da dicembre, l'Udinese ha perso solo con Juventus e Milan? Jovanotti cantava: 'Penso positivo perché son vivo', e i friulani lo sono più che mai.

Si lotta ancora per l'Europa, per il terzo anno di fila. La stessa Europa da cui l'Udinese è uscita: quasi una maledizione, che diventa però 'benefica' nel caso in cui i tanti impegni infrasettimanali ti tolgono energia fisica e psichica. Guidolin, allora, forse starà pensando che Antonio Di Natale è ancora l'uomo più determinante della sua squadra? E che, perso Brkic per infortunio, ha scoperto di avere un Padelli in più? E una difesa che funziona da anni cambiando gli interpreti?

Molto più probabilmente starà pensando che, comunque vada, ha fatto qualcosa di grande in Friuli. Qualcosa che non sarà dimenticato, paragonabile ad una salita in bici sul Monte Zoncolan (la salita più dura d'Europa). Non sappiamo se l'allenatore dei bianconeri ha in testa tutte queste cose, e forse poco importa. Perché sono tutti fatti, e non semplici pensieri.