Violamania: la settimana più dolorosa, un applauso al mondo del calcio
Il lutto ci ha uniti, facendoci capire che alla fine è la semplicità, quella di Davide, che paga. Basta guardare la risposta dei colleghi, quelli che lo conoscevano, oppure l’affetto riconosciutogli in tutto il globo, in una vicinanza che non ha assunto confini. Le lodi, per lui, non sono retoriche. Siamo tornati in un mondo normale, terreno, fuori da sovrastrutture calcistiche. A Firenze non si è parlato di pallone, nelle altre piazze si è ricominciato ma lasciando sempre un occhio e il cuore lì, ad Astori.
Non dimenticheremo mai Davide, così come questi giorni. Troppo scioccanti. Altrettanto dolorosi. Vivremo nel ricordo, ricordandoci ciò che questa scomparsa può lasciarci, facendone tesoro, cercando di far tornare tutto più umano, vicino. E prendendo spunto da ciò che raccontano di Davide, un uomo giusto, d’altri tempi. Quello che serve.
Ciao, Capitano.