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  • Audero: 'Sampdoria, non ho avuto dubbi. La Juve un'armata, e sul mercato...'

    Audero: 'Sampdoria, non ho avuto dubbi. La Juve un'armata, e sul mercato...'

    • Lorenzo Montaldo
    Il futuro è tutto dalla parte di Emil Audero. A 22 anni (li compirà il 18 gennaio) il portiere della Sampdoria vanta già una stagione da titolare in Serie B, mezzo campionato da protagonista i Serie A, e nel suo palmares ci sono già uno scudetto, una Coppa Italia e pure una finale di Champions. L'estremo difensore blucerchiato però non si pone limiti: "Mi reputo abbastanza tranquillo, prendo le cose serenamente, anche se quando serve essere focalizzati sul lavoro, mi faccio trovare pronto" ha detto a La Gazzetta dello Sport. "In questo senso, gli anni nel settore giovanile della Juventus mi sono serviti a fare sempre le cose al massimo, anche se poi persino nei movimenti sembro quasi rilassato. Me ne accorgo talvolta anche nelle parate: non faccio interventi scenografici, preferisco gesti più semplici e comunque efficaci".

    Audero ha parlato anche del suo rapporto con Buffon, a cui all'inizio dava del 'lei': "Avevo sedici anni quando iniziai ad allenarmi saltuariamente con la prima squadra" ricorda il numero uno doriano. "Più o meno in questo periodo, nei giorni della ripresa degli allenamenti dopo Natale. Da piccolo vedevo Gigi come un idolo, e trovarmi ad allenarmi con lui servì a creare un primo rapporto fra di noi. Cresciuto, poi, quando passai stabilmente in prima squadra. Da uno come Gigi impari tanto, anche nelle movenze sul campo".

    La Samp lo ha conquistato subito: "Avevo varie opzioni, quella blucerchiata era la migliore. Se l'anno precedente mi avessero detto: 'Il prossimo anno giocherai nella Samp', avrei firmato subito. Del resto questo club è sinonimo di serietà e stabilità. Quando segui la Sampdoria dall'esterno, vedi che qui passano ottimi giocatori, non è una società che fa su e giù dalla B. Non ho avuto esitazioni. Obiettivi? Secondo me abbiamo sbagliato solo una partita quest'anno, con il Torino. C'è stato qualche passo falso, ma soprattutto dobbiamo trovare il nostro equilibrio: non sbagliare le gare da vincere, facendo poi risultato in quelle difficili. La classifica, oggi, assomiglia tanto a quella della Serie B. Fai bene due gare e sei in Europa League, ne sbagli due e finisci nella mischia".

    Non può mancare neppure la domanda sul mercato, a cui Audero risponde in maniera diplomatica: "Io costruisco il mio futuro con il presente. Non ci penso. So soltanto che facendo bene le cose, alla fine arrivano i risultati, e si possono aprire scenari diversi. Restare qui, andare via... Alla fine sono altri che svolgono questo lavoro. Io posso determinare il mio futuro solo relativamente". Le parole di ammirazione per la Juve comunque non mancano: "Si applicano tutti al massimo, sapendo di dovere dare qualcosa in più, sempre. Vincere diventa quasi un'ossessione, un pareggio sembra una sconfitta. Altrimenti lì non ci stai, quasi fosse un'armata militare. Ma c'è anche una cura estrema per la persona, prima che per il calciatore. Poi con l'arrivo di Ronaldo... Io li ammiro, ti fanno diventare ruolo. Champions? Con questa rosa, sono fra le favorite, ma in Champions contano mille fattori. Certo che se penso che facevo parte del gruppo arrivato in finale a Cardiff, ancora oggi non ci credo..."

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