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  • Borioni: forza Evra, forza Francia

    Borioni: forza Evra, forza Francia

    Non è stata fin qui una stagione ordinaria per Patrice Evra. Lo sgomento che abbiamo letto sul suo volto, in quel frammento della diretta di Francia-Germania quando si sente l’eco di un’esplosione fuori dallo stadio, fotografa l’eccezionalità di queste ore. L’orrore di Parigi che ha sfiorato anche il calcio, lo Stade de France, lo stesso Evra. E con lui Pogba, Digne e gli altri: tutti protagonisti involontari di un’invasione di campo al contrario, quella del terrorismo nel calcio. Come quando, nel ’72, i terroristi palestinesi fecero irruzione nel villaggio olimpico di Monaco di Baviera provocando 17 vittime. Sport colpito. Limiti oltrepassati.

    Sarà dura ripartire da qui, anche se ripartire è necessario e inevitabile. Come per la federazione francese che ha pensato di rispondere con coraggio agli attacchi degli estremisti islamici: l’amichevole di martedì a Londra, contro l’Inghilterra, è stata già confermata nonostante i tre giorni di lutto proclamati dal presidente Hollande.

    Ma, subito dopo, è emersa la posizione prudente dei giocatori. Non si sentono sicuri, vorrebbero fermare il circo e stare un po’ con le proprie famiglie. Griezmann ha condiviso sui social il suo dramma, risolto poi per il meglio: l’apprensione per la sorella che era rimasta intrappolata nel Bataclan in quelle ore interminabili, ma salva. La Germania ha trascorso la notte nello spogliatoio dello stadio. Insomma, pensare alla trasferta di Londra in questo momento non sarà facile.

    Per Evra è una prova durissima. Lui che è un leader dello spogliatoio, nella Juve (dopo appena un anno) come nella Nazionale, avrà costretto la sua Federazione a valutare a fondo l’opportunità di giocare comunque la partita di Wembley. Per ora è stato scelto di giocare “ma con la federazione inglese la situazione potrà essere rivalutata”. Una finestra rimane aperta. Il contesto è fuori da ogni parvenza di normalità.

    Nei limiti del normale, senza il dramma di Parigi, per Evra sarebbero state giornate in linea con una stagione da protagonista, vestendo la divisa della nazionale francese come la maglia della Juve. Dove ha detto la sua per aiutare la squadra a risolvere la crisi. Dove ha confermato di essere diventato una pedina fondamentale nello schieramento di Allegri, tanto da tenere a distanza Alex Sandro, l’interprete designato per il futuro. Dove ha sconfitto la diffidenza generale, confermandosi esterno d’esperienza e affidabilità, un giocatore e un uomo maturo. Un punto di riferimento per la squadra e per Pogba in particolare, connazionale con cui ha condiviso problemi e incertezze. Forza Evra, Forza Francia.

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