Com'è andato il nuovo ct Gattuso all'Hajduk Spalato: la rottura con Perisic, le polemiche in tv, il titolo sfiorato
Un anno e qualche giorno fa, Gennaro Gattuso, nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana, cominciava la sua avventura in Croazia sulla panchina dell'Hajduk Spalato, tornando in sella dopo l'esonero da parte dell'Olympique Marsiglia risalente al febbraio del 2024. Una sfida stimolante, quella presentata dalla massima divisione croata, con un titolo da contendere alla Dinamo Zagabria (allenata per un periodo dall'ex compagno in azzurro Fabio Cannavaro) e al Rijeka e una stagione che ha visto i tre colossi locali darsi battaglia fino all'ultimo.
LA ROSA - Intanto, con quale materiale ha lavorato Gattuso? La rosa dell'Hajduk non si presentava ai nastri di partenza con i favori del pronostico: a parte il faro ex Barcellona e Siviglia Ivan Rakitic, i nomi più noti alle nostre latitudini sono l'attaccante ex Inter Marko Livaja, il giustiziere macedone dell'Italia sulla strada di Qatar 2022 Aleksandar Trajkovski (scherzi del destino), l'ala slovena Jan Mlakar in prestito dal Pisa. Un buon mix di talento ed esperienza ha permesso comunque a Gattuso di tener testa ad Rijeka e Dinamo fino all'ultimo. Un neo della preseason è stato sicuramente la rottura con l'ex Inter Ivan Perisic: il croato, rientrato dal Tottenham in patria, non è stato inserito ad agosto nella lista dei convocati per la sfida alla Lokomotiva Zagabria, una decisione da giustificare con motivi disciplinari che ha portato Perisic a trasferirsi in Olanda, al PSV Eindhoven, con risultati che i tifosi della Juventus hanno avuto modo di saggiare in Champions League.
INCROCI FATALI - A proposito di scontri diretti: l'Hajduk è stato eliminato clamorosamente al terzo turno preliminare di Conference League perdendo in casa di fronte a uno stadio tutto esaurito contro i modesti slovacchi del Ruzomberok, 0-1 dopo lo 0-0 dell'andata. Le dichiarazioni post dell'allenatore ("Poco da dire, oggi il dio del calcio non era con noi") non sono piaciute per nulla; non hanno portato a spaccature insanabili, ma hanno aperto una crepa. In campionato, l'11 di Spalato ha chiuso il campionato al terzo posto, a soli due dalle rivali, appaiate ma col Rijeka vincitore del titolo grazie agli scontri diretti, dato che anche la differenza reti era incredibilmente pari. Serviva un’impresa a Gattuso per vincere il campionato al fotofinish, ma la combinazione di risultati giusta non si è verificata. La formazione di Spalato aveva bisogno di una vittoria e delle contemporanee sconfitte delle due rivali per balzare in extremis al comando, ma così non è stato, nonostante il successo sul Sibenik. Alla fine, oltre a sconfitte impronosticabili nella parte clou della stagione contro Istra e Osijek, a condannare Ringhio sono stati anche due scontri diretti, persi contro la Dinamo per 1-3 (con goal del neo interista Sucic) e contro il Rijeka per 3-0 (rete dell'ex Primavera della Fiorentina Toni Fruk).
L'EPISODIO AD ALTA TENSIONE - Gattuso è noto per il suo carattere schietto e vibrante, e non le manda a dire se qualcosa non torna: proprio dopo il 3-0 di Fiume, presentandosi ai microfoni dell'emittente MaxSport1, l'ex tecnico di Milan e Napoli si è trovato di fronte l'ex calciatore tra le altre di Hajduk e Dinamo Zagabria Josko Jelicic: “Non ti do la mano, perché tu parli troppo. Sei stato un ex giocatore e dovresti capire certe dinamiche, ma non ha rispetto per le persone”. Jelicic ha replicato: “Non usare la mano, parliamo di calcio tranquillamente”. Ma Gattuso, scottato dalle critiche ricevute nelle settimane precedenti da Jelicic, non ha voluto sentire ragioni: “Tu devi avere rispetto e non parlare delle persone soltanto dallo studio, parla adesso con me”. L'ex giocatore croato ha prova un ultimo approccio: “Tu sei un allenatore che arriva dall'estero, dall'Italia, e dovresti rispettare le opinioni di tutti”, ma l'ultima è stata di Ringhio: “Con te non ho voglia di parlare, è l'ultima volta che mi presento alle tv se mi trovo ancora a dovermi confrontare con te”.
L'ADDIO - Già il 17 maggio, con ancora uno scontro diretto col Rijeka da giocare (poi vinto 2-1 per le speranze di titolo fino all'ultimo), Gattuso aveva fatto capire che non ci sarebbero stati margini per proseguire insieme: "Ho ancora un anno di contratto, ma con il club stiamo cercando una soluzione per separarci a fine stagione. Risarcimento? Non lo voglio, non mi interessa nemmeno. I soldi non sono mai stati un problema".
BILANCIO - La stagione di Gattuso sulla panchina dell'Hajduk Spalato parla di 63 punti ottenuti nell'arco di 36 partite, di cui 17 vinte, 12 pareggiate e 7 perse (nessuno ha perso meno, solo il Rijeka campione ha fatto registrare lo stesso numero di sconfitte). 49 i goal fatti, gli stessi dei vincitori del titolo, ma 34 quelli subiti: 13 in più. Ed è questo, probabilmente, che è costato una vittoria che sarebbe stata storica. Adesso la Nazionale italiana offre a Rino un rilancio su un palcoscenico importantissimo, ma tutto da conquistare, sia come proposta di gioco, sia come risultato: la qualificazione ad un Mondiale dopo ben 12 anni dall'ultima volta.
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