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  • Corriere e Gazzetta traslocano da via Solferino

    Corriere e Gazzetta traslocano da via Solferino

    L'editore della Gazzetta.
    Gruppo Rcs: l'azienda annuncia 800 esuberi. Trasloco da via Solferino.
    Rcs MediaGroup ha comunicato ai rappresentanti sindacali 800 esuberi, 640 in Italia e i restanti in Spagna, la messa in vendita di dieci periodici e il trasferimento del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport dalla sede storica di via Solferino alla più periferica via Rizzoli, a Milano.
    Il gruppo Rcs è da tempo impegnato a definire un piano di rilancio e riduzione del pesante debito, con l'attesa di un aumento di capitale che dovrebbe essere nell'ordine dei 400 milioni di euro. Oggi si riunirà un consiglio di amministrazione di aggiornamento. I vertici Rcs, il presidente Provasoli, l'amministratore delegato Scott Jovane, e i loro collaboratori diretti hanno annunciato di essersi ridotti i compensi del 10%.

    Ieri assemblea dei giornalisti della Gazzetta e del Corriere: ai due Cdr le rispettive assemblee hanno assegnato un pacchetto di dieci giorni di sciopero. I giornalisti dei Periodici hanno invece proclamato quattro giorni di sciopero da martedì 12 febbraio fino a venerdì 15.


    Il comunicato sindacale del Cdr Gazzetta.
    Dopo una lunga gestazione il management di Rcs Mediagroup ha comunicato ieri - senza peraltro entrare troppo in dettagli - le linee guida del piano triennale 2013-2015. La ricetta si compone della vendita o chiusura di 10 testate, di un numero enorme di esuberi in tutto il gruppo e di proprietà immobiliari di cui privarsi. In sostanza tagli e cessione dei gioielli di famiglia, unica strada conosciuta da anni. Ovviamente a spese dei lavoratori: secondo i manager 800 persone dovranno lasciare l'azienda ( 640 in Italia e 160 in Spagna). Mentre non c'è traccia di un adeguato aumento di capitale, non ancora definito come importi e modalità. Ma assolutamente necessario per ripianare le perdite causate dalla svalutazione delle partecipazioni in Unidad Editorial, società editrice spagnola controllata da Rcs. E fondamentale per affrontare il delicato momento che attraversa il settore, con investimenti indispensabili sul multimediale e un rafforzamento dei prodotti già esistenti e ampiamente redditizi.

    Gli azionisti di Rcs Mediagroup, negli esercizi tra 2007 e 2011 (dunque in piena e lampante crisi economica), si sono spartiti dividendi per oltre 100 milioni di euro contro aumenti di capitale pari a zero. Mentre amministratori e sindaci, tra 2007 e 2010, hanno intascato compensi per 22,6 milioni, premiandosi con grande generosità. Non si capisce con quale criterio, viste le scelte fallimentari del periodo. Antonello Perricone, amministratore delegato sostituito nel luglio scorso, ha ottenuto una buonuscita di 3,4 milioni di euro. Dopo aver incassato 5,2 milioni tra 2007 e 2010, anche durante lo stato di crisi che richiedeva a giornalisti e poligrafici prepensionamenti e sacrifici.

    I tagli si sommano a quelli già attuati negli anni scorsi, con un grave danno per la qualità dei prodotti. In più, per evitare di mettere mano al portafoglio come ci si dovrebbe aspettare da imprenditori lungimiranti, si pensa di svendere dieci testate storiche della Divisione Periodici e di sacrificare il palazzo di via Solferino a Milano. Rinunciando a ciò che è proprio da sempre per trasferirsi e pagare un lauto affitto, guarda caso a un azionista presente nel Patto di sindacato.

    Il tutto al netto delle zone d'ombra dell'operazione di acquisizione del gruppo editoriale spagnolo Recoletos nel 2007, valutato una cifra iperbolica rispetto al fatturato dell'anno precedente, con protagonisti di parte spagnola che compaiono in una recente inchiesta che riguarda una primaria banca italiana. E con la presenza di advisor, aggiunti di corsa a quelli già in casa, in odore di conflitto di interessi.

    Nel frattempo la redazione della Gazzetta dello Sport, che ha appena concluso un accordo per l'adozione di un nuovo sistema editoriale, continua a fare come sempre la propria parte. A breve partiranno nuove iniziative, incentrate sulla multimedialità, che si aggiungono alle realtà già presenti oggi. Iniziative che richiedono ulteriori carichi di lavoro e un organico adeguato e in vista delle quali si respinge con fermezza ogni tentativo di ridurre il corpo redazionale. Per tutti questi motivi l'assemblea dei giornalisti della Gazzetta dello Sport, convocata ieri, ha approvato un pacchetto di 10 giorni di sciopero per rispondere con decisione agli annunci e alle scelte deleterie dell'azienda.


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