Di Battista: 'Il governo deve pretendere le dimissioni di Malagò dal Coni'. Ma l'Italia non rischia le Olimpiadi
I più agguerriti sono i 5Stelle. Alessandro Di Battista lo accusa di alto tradimento: "Il funzionario pubblico Malagò mentre pubblicamente terrorizzava gli atleti italiani segretamente scriveva al Cio chiedendo di punire l’Italia e di escluderla dalle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il Coni è un ente pubblico non un organo da deviare per fini lobbistici e clientelari di Malagò, in qualsiasi Paese civile il governo pretenderebbe le immediate dimissioni".
Ivo Ferriani, membro dell'esecutivo del Comitato olimpico internazionale, spiega a La Repubblica: "Mi sembra che Malagò abbia fatto quel che doveva, evidenziare al Cio qualcosa che potrebbe infrangere la Carta olimpica. Il Cio recepisce, verifica, monitora, analizza, e poi eventualmente interviene. Sono rimasto basito di fronte a questa situazione che è giusto chiarire, così evitiamo di avere altri fraintendimenti. La tutela dello sport è importante, ma lo sono anche i rapporti del mondo dello sport. Il Coni resta centrale, ma è fondamentale che si definisca il suo ruolo anche per il futuro. Il Cio non è preoccupato, verifica, ci sono situazioni ben più gravi di quella italiana, siamo abituati al dialogo e a trovare soluzioni. Si era parlato di un incontro a Losanna col governo precedente, a maggior ragione con quello attuale. I giochi di Milano-Cortina 2026 sono al sicuro? Certo, non scherziamo".