Gli ultras si accoltellano e i tifosi pagano: così lo Stato ammazza il calcio
Vietare per un limitato periodo di tempo lo spostamento di centinaia o migliaia di persone nelle varie città d’Italia per seguire le proprie squadre del cuore è indiscutibilmente un tentativo di scongiurare nuovi scontri tra bande di delinquenti in grado di concordare preventivamente appuntamenti - anche lontano dagli stadi - per darsele di santa ragione o addirittura accoltellarsi. Anche coinvolgendo personaggi meno raccomandabili del solito come pregiudicati e daspati. Ma allo stesso tempo è più che lecito porsi una domanda, come ha fatto peraltro il presidente del Torino Urbano Cairo: "La violenza è orribile ma è un peccato limitare la libertà delle persone che vogliono vedere una partita. Credo ci voglia più controllo e più attenzione, questi incontri strani fra le tifoserie in autogrill non devono avvenire. Mi dispiacerebbe se ci fossero limitazioni per i tifosi, è una misura da ultimissima spiaggia". Perché qui sta il punto: è mai possibile che in Italia continui, in ogni ambito, a vigere il principio tale per cui la collettività debba sempre pagare un prezzo più alto per i comportamenti illeciti di una minoranza?
Il fenomeno ultrà è noto da tempo in ogni settore delle istituzioni. Eppure, continua ad essere contrastato e combattuto con le stesse metodologie. La gente comune, quella che magari si ritrova a fare i conti coi danni lasciati da certa teppaglia - in autogrill e supermercati saccheggiati o con autovetture e moto danneggiate da atti vandalici - è stanca e attende da troppo tempo provvedimenti esemplari. Leggere, come è accaduto pure nelle scorse ore, di criminali immediatamente rimessi in libertà dopo il fermo - in quanto non ritenuti sottoponibili al principio della flagranza di reato differita - alimenta la percezione nel cittadino medio di un senso di impunità generale di cui godono certi soggetti e certi settori della nostra società. Perché, ricordiamolo, le leggi ci sono e in molti casi sono pure ben scritte e tecnicamente efficaci. Ma, finché mancherà la volontà di farle applicare, a pagare il prezzo più alto sarà sempre la maggioranza silenziosa per colpa di una minoranza rumorosa e sempre più violenta.