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Gabriele Stragapede27 apr 2025, 10:14
Ultimi aggiornamenti: 26 giu 2025, 19:17

Il "GOAT" di Leicester è sul mercato: Jamie Vardy può servire in Serie A? Dove può andare, tutti gli scenari

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Jamie Vardy lascerà il Leicester. Il capitano e leggenda delle Foxes ha deciso di dare l’addio al club dopo 13 anni di fedele permanenza. Si chiude così un’era in Premier League con colui che è stato definito il GOAT (Greatest of All Time, un termine ben noto ultimamente nel mondo sportivo dopo la vittoria da record del 17° titolo del mondo di John Cena a Wrestlemania) ad aver avuto la possibilità di vestire la maglia del Leicester che lascerà la società e si preparerà per la prossima avventura di una carriera costellata di successi e primati.

END OF AN ERA - Vardy lascia il Leicester in un’annata che non sarà sicuramente ricordata come straordinaria per le Foxes, già matematicamente retrocessi in Championship quando mancano ormai quattro giornate al termine: 18 i punti accumulati in Premier, frutto di sole quattro vittorie, sei pareggi e ben ventiquattro sconfitte. Il -18 dal 17° posto del West Ham testimonia tutte le difficoltà del Leicester targato 2024/25, al suo primo anno in Premier dopo la retrocessione già vissuta al termine dell’annata 2022/23.

PRIMATI E SUCCESSI - Un’era costellata, come dicevamo, da successi impensabili e primati riscritti. Vardy ha messo a segno 198 reti e 69 assist nelle sue quasi 500 presenze con le Foxes, partite nelle quali ha conquistato la Premier League 2015/16 con Claudio Ranieri in panchina, la FA Cup 2020/21, il Community Shield 2021 e due Championship. Trofei mai raggiunti in tutta la storia del club inglese, una società nella quale Vardy è stato capace di segnare per 11 gare consecutive nel campionato britannico - unico calciatore a riuscirci nella storia – oltre all'essere diventato il capocannoniere più anziano di sempre nella massima serie inglese, vincendo la Scarpa d'Oro nell’annata 2019/20, grazie ai 23 goal realizzati in 35 presenze. Non male per un giocatore arrivato per un solo milione di sterline dal Fleetwood nel 2012. Ma adesso? Cosa sarà del futuro di Vardy?

LA SUA VOLONTA' - Ripartiamo dalle su dichiarazioni d’addio al Leicester: "Voglio continuare a giocare e a fare ciò che mi piace di più: segnare goal. Spero che ce ne siano uno o due in più per il Leicester da qui alla fine della stagione, e molti altri in futuro. Potrò anche avere 38 anni, ma ho ancora il desiderio e l'ambizione di raggiungere molto di più". Un’ossessione come ogni grande attaccante che si rispetti. Ma dove potrà andare a continuare a gonfiare la rete?

CHI PUO' PRENDERLO? - In Premier League, possono esserci spiragli con alcuni club che possono essere interessati alle prestazioni dell’attaccante classe 1987 che spegnerà le 39 candeline il prossimo 11 gennaio. Chiaro che molto dipenderà dalla volontà stessa del calciatore, profondamente legato a Leicester città e società, di cui è simbolo indiscusso di un’era di successi inimmaginabili. A 38 anni, poi, le sirene dell’Arabia Saudita e della MLS americana possono cominciare a risuonare, ma per un centravanti che ha dichiarato di aver l’ambizione di essere ancora importante, l’opzione non gli scalderà l’animo. Ci sarebbe il romanticismo di poter giocare con la maglia del Sheffield Wednesday, club di Championship che affronterà il Leicester l’anno prossimo e di cui è tifoso sin da bambino – essendo nato in zona Hillsborough -. Tante possibilità, con una provocazione da lanciare: nessun club di Serie A avrebbe bisogno di Jamie Vardy?

PERCHE' NO IN ITALIA? - Allo stato attuale dei fatti, è prematuro pensare a un futuro di Vardy in Italia. In passato, c’è stato un flirt con il Bel Paese con protagonista il Como: il giocatore del Leicester conosce bene i proprietari del club lombardo, i fratelli indonesiani Robert e Michael Hartono, e i rapporti sono sempre stati ottimi. Per questi motivi, era nata l'idea di portare Vardy in Italia, un’opzione mai realizzatisi né diventata concreta. Ma perché non sognare? Vardy è l’impersonificazione del detto “aging like fine wine” (invecchiare come il vino buono), come dimostrano i 110 goal (a confronto dei 95 precedenti) siglati dopo i 30 anni. Qualsiasi top club italiano si rafforzerebbe dalla presenza di un bomber con queste caratteristiche, capace di dare un contributo a rete ogni tre partite nella sua ultima stagione in quel di Leicester. Sarebbe un ottimo sostituto per le società d’alta classifica (Juventus, Milan, Roma e Inter stanno monitorando il mercato in attacco alla ricerca), ma anche un titolare per una formazione che giocherebbe per salvarsi, neopromosse comprese. Vardy ha l’esperienza tale per essere determinante in qualsiasi realtà nel nostro calcio: dal Sassuolo al Parma, dall’Udinese al Torino, dal Cagliari alla Lazio, ogni piazza in Serie A potrebbe beneficiare della fame e della determinazione di un giovane di 38 anni che – abilità tecniche alla mano – potrebbe dire la sua in un campionato come la massima divisione tricolore, un torneo con una forte tradizione di attaccanti e di colpi di mercato a effetto inaspettati (leggasi Ribery alla Salernitana). E allora perché non pensarci, il quesito rimane lo stesso: questo Vardy non potrebbe servire in Serie A?

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