CALCIOMERCATO

La Fiorentina è stata protagonista delle Coppe europee fin dalla loro nascita nel Secondo dopoguerra. Limitandoci a considerare le tre principali competizioni europee per club, i viola nella loro storia hanno giocato fino ad oggi 6 finali: 1 di Coppa dei Campioni, 2 di Coppa delle Coppe, 1 di Coppa Uefa e 2 consecutive di Conference League. I toscani, tuttavia, una volta arrivati all’ultimo atto, sono poi riusciti ad aggiudicarsi un trofeo continentale soltanto in un’occasione: la Coppa delle Coppe del 1960/61. Per il resto l’Europa ha riservato al club gigliato amare delusioni.<script type="application/json" data-placement="fcplayer-semantic">{"type":"fcplayer-semantic","data":{"embedCode":"//cdn.fcp.codes/embed-code-template/embed-code-template.js#SEMANTIC_bf78e708-d9b1-4aae-a1e7-6519e293895c"}}</script>

Le 6 Finali europee della Fiorentina e la tradizione negativa: una vittoria e 5 sconfitte

La Fiorentina di Fulvio Bernardini partecipa alla Coppa dei Campioni 1956/57, seconda edizione del massimo trofeo continentale, grazie allo Scudetto vinto l’anno precedente. La formula è ben diversa da quella attuale della Champions League, con un tabellone tennistico con turni progressivi ad eliminazione diretta. Al torneo partecipano 22 squadre campioni nazionali più il Real Madrid che ha alzato il trofeo nell’edizione precedente.

L’avventura europea dei viola, cui la buona sorte riserva di saltare l’onere del turno preliminare, parte negli ottavi di finale il 21 novembre 1956 contro gli svedesi dell’IFK Norrköping. La gara di andata a Firenze termina 1-1: ospiti in vantaggio all’8’ con Bild, pareggio siglato al 15’ da Claudio Bizzarri. Nel match di ritorno, disputato a Norrköping sette giorni dopo, i toscani portano a casa la qualificazione imponendosi di misura 0-1: il gol della vittoria lo firma bomber Virgili al 16’.

Nei quarti di finale il sorteggio abbina ai viola gli svizzeri del Grasshoppers. Anche stavolta l’andata si gioca al Comunale il 6 febbraio 1957. I padroni di casa partono forte e segnano 3 gol nel primo quarto d’ora di partita: sblocca al 3’ Segato, poi una doppietta di Romano Taccola al 10’ e al 12’ porta il punteggio sul 3-0 per i toscani. “Le cavallette” rendono meno amara la trasferta italiana accorciando le distanze al 31’ con Ballaman. Finisce 3-1, punteggio che fa ben sperare in vista della gara di ritorno.

Il 27 febbraio 1957, a Zurigo, la Fiorentina pareggia 2-2 con due firme d’autore. Gli ospiti vanno infatti due volte in vantaggio con Julinho al 7’ e Montuori al 52’, reti intervallate dal provvisorio pari elvetico di Ballaman al 25’. Nel finale VukosavljeviÄ‡ fissa il risultato sul 2-2 finale, pareggio che porta i viola dritti in semifinale.

La squadra di Bernardini deve superare gli jugoslavi della Stella Rossa Belgrado per raggiungere la finale. La doppia sfida è molto equilibrata e viene decisa nel match di andata da un gol in zona Cesarini di Prini (88’). Nella gara di ritorno al Comunale i viola gestiscono il vantaggio e lo 0-0 finale assicura loro di poter contendere il trofeo al Real Madrid di José Villalonga Llorente, campione in carica e super favorito, che ha nella “Saeta Rubia” Alfredo Di Stefano il suo fuoriclasse assoluto.

Tanto più che la finale è in programma giovedì 30 maggio 1957 al Nuevo Estadio Chamartín, che dal gennaio 1955 è stato intitolato al presidente dei Blancos, Santiago Berbabeu. Il compito per la Fiorentina è dunque improbo, tanto più che i viola perdono pochi giorni prima della partita il centromediano Giuseppe Chiappella, infortunatosi con la Nazionale nelle qualificazioni Mondiali, ma Bernardini vuole provarci e schiera i viola con il classico “Sistema” o “WM”.

Davanti al portiere, il giovane Sarti, in difesa Magnini e Cervato sono i terzini, con Orzan stopper. Scaramucci e Segato agiscono da mediani difensivi, Gratton e Montuori sono gli interni di centrocampo e in attacco giocano il centravanti Virgili e le due ali Julinho e Bizzarri. Stesso modulo tattico per il Real di Villalonga, che ha in Alfredo Di Stefano il suo terminale offensivo, supportato dalle due ali Kopa e Gento. Sugli spalti sono presenti circa 124 mila spettatori. Arbitra l’olandese Leo Horn.

Non è prevista una diretta televisiva dell’evento, e i tifosi della Fiorentina devono accontentarsi così della radiocronaca di Nicolò Carosio su Programma nazionale, l’antesignana dell’attuale Radio uno. La gara si sviluppa per oltre un’ora all’insegna del grande equilibrio. Per il Real si registrano le consuete fiammate in velocità di Di Stefano, ma fra i viola la classe e l’imprevedibilità del brasiliano Julinho sulla destra tengono in apprensione la retroguardia spagnola.

Il discusso episodio che indirizza la partita arriva al 68’: Mateos si impossessa del pallone a centrocampo e si lancia in velocità verso la porta avversaria, tagliando in due la difesa viola. Quando il centrocampista del Real è ormai a tu per tu con Sarti, uscito fino al limite della propria area per contrastarlo, Magnini lo sgambetta e lo mette giù. Il fallo è chiaramente fuori area, ma per Horn, forse condizionato dal tifo assordante dei 124 mila del Bernabeu, è calcio di rigore per i Blancos.

Sul dischetto va Di Stefano, sul quale fino a quel momento aveva fatto buona guardia Scaramucci. La “Saeta rubia” trasforma il penalty con una botta di destro all’incrocio dei pali e al 69’ porta in vantaggio la squadra di Villalonga Llorente. La Fiorentina è costretta a lanciarsi in attacco alla ricerca del pareggio e viene così punita in contropiede da Gento, abile a scavalcare con il classico “scavetto” Sarti nell’uno contro uno.

Al Bernabeu la Fiorentina, prima squadra italiana a giocare una finale di Coppa dei Campioni-Champions League, perde 2-0 con il Real Madrid, che si aggiudica il secondo trofeo consecutivo.

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IL TABELLINO

Giovedì 30 maggio 1957, Madrid, Stadio “Santiago Bernabeu”

REAL MADRID-FIORENTINA 2-0

RETI: 69’ rig. Di Stefano, 75’ Gento

REAL MADRID: Alonso, Torres, Lesmes, Muñoz, Marquitos, Zarraga, Kopa, Mateos, Di Stefano, Rial, Gento. All. Villalonga

FIORENTINA: Sarti, Magnini, Cervato, Scaramuzzi, Orzan, Segato, Julinho, Gratton, Virgili, Muntuori, Bizzarri. All. Bernardini

Arbitro: Horn (Olanda)

Spettatori: 124 mila

1956/57: FINALE COPPA DEI CAMPIONI

Dopo essere stata la prima squadra italiana a raggiungere la finale di Coppa dei Campioni, la Fiorentina è anche la prima squadra italiana a raggiungere la finale del nuovo torneo introdotto nella stagione 1960/61, denominato Coppa delle Coppe e riservato alle squadre vincitrici della Coppa nazionale nella stagione precedente. La scelta della Figc ricade sui viola in quanto finalisti della Coppa Italia e secondi in campionato nella stagione precedente, in entrambi i casi alle spalle della Juventus.

Nonostante un inizio stagione travagliata, con il cambio di allenatore dopo 5 giornate, e l’arrivo in panchina del tandem composto dall’ungherese Nandor Hidegkuti e Giuseppe Chiappella, al posto del tecnico magiaro Lajos Czeizler, i viola, pur concludendo il campionato al 7° posto finale, terminano la stagione con una triplice affermazione, vincendo Coppa Italia, Coppa delle Alpi e, appunto una storica Coppa delle Coppe.

Alla prima edizione della competizione Uefa partecipano 10 squadre. Evitato il turno preliminare, i viola entrano in gioco direttamente nei quarti di finale. L’avversario, piuttosto “morbido”, sono gli svizzeri del Lucerna. “Uccellino” Hamrin “timbra” la partita di andata in terra elvetica il 23 novembre 1960 con una spettacolare tripletta. Il ritorno al Comunale il 28 dicembre è di fatto una formalità, e si trasforma in goleada: 6-2 il punteggio finale (9-2 quello complessivo fra le due partite) con tripletta di Antoninho, doppietta ancora di Hamrin e rete di Milan.

La squadra di Hidegkuti vola così in semifinale, dove trova come avversari gli jugoslavi della Dinamo Zagabria. La gara di andata si disputa il 22 marzo 1961 al Comunale. Ancora una volta la vittoria dei viola è netta: 3-0 con i gol del brasiliano Antoninho, dell’oriundo italo-brasiliano Dino Da Costa e dell’italiano Petris. Nella partita di ritorno serve l’impresa ai croati, ma questi ultimi si impongono soltanto 2-1, con i viola che passano persino in vantaggio dopo 5 minuti con Petris.

Alla finalissima, che in questa prima edizione si disputa con gare di andata e ritorno, accede così la Fiorentina. L’avversario dei viola sono gli scozzesi dei Glasgow Rangers, che in semifinale hanno prevalso con un complessivo 3-1 sugli inglesi del Wolverhampton. La gara di andata si gioca a Ibrox mercoledì 17 maggio 1961 davanti a 80 mila spettatori.

I ritmi sono subito alti e al 12’ la Fiorentina passa con una bella incursione nell’area avversaria di Milan. Al 18’ l’arbitro austriaco Steiner assegna un calcio di rigore agli scozzesi, guidati da Scott Symon, ma Albertosi respinge la conclusione dal dischetto di Caldow. I viola si difendono con grande coraggio, e al 68’ pervengono al raddoppio ancora con Milan, imponendosi 0-2 in trasferta.

La sfida di ritorno al Comunale di Firenze si gioca sabato 27 maggio 1961. I viola vincono ancora col punteggio di 2-1 e le reti di Milan di testa nel primo tempo e Hamrin, bravo a finalizzare nel finale con un pallonetto sul primo palo un’azione irresistibile sulla destra, nonostante il pari provvisorio di Scott al 60’, consegnano il primo (e finora unico) trofeo continentale alla Fiorentina. Festa doppia per lo svedese Kurt Hamrin, che con 6 reti si laurea anche capocannoniere del torneo.

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I TABELLINI

Andata

Mercoledì 17 maggio 1961, Glasgow, “Ibrox Stadium”

GLASGOW RANGERS-FIORENTINA 0-2

RETI: 12’, 88’ Milan

GLASGOW RANGERS: Ritchie, Shearer, Caldow, David, Paterson, Baxter, Wilson, McMillan, Scott, Brand, Hume. All. Symon

FIORENTINA: Albertosi, Robotti, Castelletti, Gonfiantini, Orzan, Rimbaldo, Hamrin, Micheli, Da Costa, Milan, Petris. All. Hidegkuti

Arbitro: Steiner (Austria)

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Ritorno

Sabato 27 maggio 1961, Firenze, Stadio Comunale

FIORENTINA-GLASGOW RANGERS 2-1

RETI: 12’ Milan (F), 60’ Scott (G), 86’ Hamrin (F)

FIORENTINA: Albertosi, Robotti, Castelletti, Gonfiantini, Orzan, Rimbaldo, Hamrin, Micheli, Da Costa, Milan, Petris. All. Hidegkuti

GLASGOW RANGERS: Ritchie, Shearer, Caldow, Davis, Paterson, Baxter, Scott, McMillan, Millar, Brand, Wilson. All. Symon

Arbitro: Hernadi (Ungheria)

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1960/61: FINALE COPPA DELLE COPPE

Guidata ancora dall’ungherese Nandor Hidegkuti in panchina, la Fiorentina ha la possibilità di un bis europeo in Coppa delle Coppe in virtù della Coppa Italia vinta l’11 giugno 1961 contro la Lazio. Come squadra detentrice del trofeo, la Viola ottiene di saltare il primo turno e di fare il suo ingresso nella competizione direttamente agli ottavi di finale.

Il 25 ottobre 1961 i toscani superano 3-1 il Rapid Vienna al Comunale con i gol di Milani e dei due svedesi Hamrin e Johnsson. Il match di ritorno al “Prater” si conclude in goleada, con i viola che travolgono i padroni di casa con un tennistico 6-2: tripletta per il bomber Milani e reti di Dell’Angelo e ancora di Johnsson e Hamrin.

Nei quarti l’ostacolo della squadra di Hidegkuti sono i cecoslovacchi della Dinamo Zilina. L’impegno rispetto al turno precedente è piuttosto ostico: nell’andata del 21 febbraio 1962 in terra slovacca i padroni di casa vincono 3-2, ma le reti di Milani e Dell’Angelo fanno ben sperare in vista della sfida di ritorno al Comunale. La settimana seguente, il 27 febbraio 1962, la Fiorentina la ribalta e con un 2-0 propiziato dai gol di Ferretti e Hamrin vola in semifinale.

Due vittorie contro gli ungheresi dell’Újpest Dosza, 2-0 al Comunale (doppietta di Hamrin) nella gara di andata del 21 marzo, e 0-1 a Budapest l’11 aprile (rete di Bartù) consentono a Hidegkuti e ai suoi ragazzi di giocarsi il trofeo per la seconda stagione consecutiva. L’avversario della finalissima è stavolta l’Atletico Madrid, che dopo aver prevalso in semifinale sui tedeschi dell’Est del Motor Jena, si rivelerà un ostacolo troppo duro anche per i toscani.

La formula, a differenza della prima edizione, prevede una sfida secca all’Hampden Park di Glasgow, l’impianto che ospita le gare casalinghe della Nazionale britannica, giovedì 10 maggio 1962. In caso di parità dopo i tempi regolamentari sono previsti i tempi supplementari, e, non essendo ancora stati introdotti i calci di rigore, in caso di ulteriore pareggio la ripetizione della partita.

Davanti a circa 29 mila spettatori, i Colchoneros passano a condurre all’11’ del primo tempo con Peirò, assistito da Mendoza. Ma la Fiorentina pareggia al 27’ con Hamrin. Nella ripresa il punteggio non cambia e si va ai tempi supplementari. Le squadre sono visibilmente stanche, e non riescono a trovare lo spunto vincente. A sfiorare l’impresa sono però proprio i viola, con il portiere spagnolo Rivilla che deve compiere un miracolo per evitare la rete di Petris. Ma l’1-1 dopo 120 minuti impone la ripetizione della finale.

Il paradosso è che “la bella” si gioca dopo 4 mesi, mercoledì 5 settembre 1962, a Stoccarda, nella Germania Federale, con due squadre diverse da quelle che si erano affrontate a Glasgow. A pagarne le conseguenze sono proprio i viola, guidati ora da Ferruccio Valcareggi, futuro Ct. azzurro, travolti con un perentorio 3-0.

I Colchoneros di Tinte prevalgono sui toscani, ancora non in gran condizione, grazie alle reti di Jones, Mendoza e Peirò, aggiudicandosi il primo titolo europeo e spegnendo il sogno viola di conquistare per due volte consecutive la Coppa delle Coppe.

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I TABELLINI

Finale Coppa delle Coppe

Giovedì 10 maggio 1962, Glasgow, “Hampden Park”

ATLETICO MADRID-FIORENTINA 1-1 d.t.s

RETI: 11’ Peirò (A), 27’ Hamrin (F)

ATLETICO MADRID: Madinabeytia, Rivilla, Calleya, Ramirez, Gonzales, Glaria, Jones, Adelardo, Mendoza, Peirò, Collar. All. Tinte

FIORENTINA: Sarti, Orzan, Castelletti, Ferretti, Gonfiantini, Rimbaldo, Hamrin, Bartù, Milani, Dell’Angelo, Petris. All. Hidegkuti

Arbitro: Wharton (Scozia)

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Ripetizione

Mercoledì 5 settembre 1962, Stoccarda, “Neckarstadion”

ATLETICO MADRID-FIORENTINA 3-0

RETI: 8’ Jones, 27’ Mendoza, 59’ Peirò

ATLETICO MADRID: Madinabeytia, Rivilla, Calleya, Ramirez, Griffa, Glaria, Jones, Adelardo, Mendoza, Peirò, Collar. All. Tinte

FIORENTINA: Albertorsi, Robotti, Castelletti, Malatrasi, Orzan, Marchesi, Hamrin, Ferretti, Milani, Dell’Angelo, Petris. All. Valcareggi

Arbitro: Tschenscher (Germania Ovest)

1961/62: FINALE COPPA DELLE COPPE

A 18 anni dall’ultima finale europea giocata, la Fiorentina torna a giocarsi uno dei tre trofei principali messi in palio dall’Uefa nel 1990, nella stagione che porta ai Mondiali italiani. La squadra viola, dopo aver vinto lo spareggio l’anno precedente contro la Roma, guidata in panchina da Bruno Giorgi, è protagonista di un cammino esaltante in Coppa Uefa.

I trentaduesimi di finale offrono subito ai toscani l’occasione di “vendicarsi” dell’Atletico Madrid. L’andata al Calderón è però negativa: 1-0 per i Colchoneros il 13 settembre 1989 grazie a un gol di Baltazar al 78’. Al Comunale sono in corso i lavori per i Mondiali, così i toscani giocheranno tutte le partite europeo al Renato Curi di Perugia.

E nello stadio umbro il 27 settembre avviene il primo “miracolo” sportivo. Toscani in gol al 25’ grazie ad un’autorete di Bustingorri. Dopo i tempi regolamentari la situazione fra andata e ritorno è di parità (1-1) e si va ai supplementari. Nell’extra-time il punteggio non cambia e per Baggio e compagni sono allora decisivi i calci di rigore.

Per la Fiorentina segnano Battistini, Pioli e sbagliano la meteora Simone Sereni e Volpecina. Per i Colchoneros va a segno Bustingorri, falliscono Futre e Roberto Marina. Il quarto rigore può essere decisivo e lo sarà: Manolo sbaglia, Baggio invece non perdona e trascina la squadra viola ai sedicesimi.

Ai toscani grazie alla regola dei gol fuoricasa che valgono doppio è sufficiente un doppio pareggio con il Sochaux (0-0 a Perugia, 1-1 in Francia con rete di Buso) per accedere agli ottavi. Ad attenderli un’altra doppia sfida incerta con gli ucraini ma allora ancora sovietici della Dinamo Kiev del “Colonnello” Lobanovsky. Un rigore nel finale trasformato dal solito Baggio consente alla squadra di Giorgi di aggiudicarsi la sfida di andata a Perugia il 22 novembre (1-0) e poi di gestire la situazione nella partita di ritorno giocatasi nel gelo di Kiev (0-0) il 6 dicembre.

Nei quarti i toscani affrontano ancora una formazione francese, l’Auxerre. L’ostacolo è brillantemente superato con un doppio 1-0 nelle due sfide di andata (gol di Volpecina al Curi) e ritorno (gol di Nappi). L’asticella si alza in semifinale, che vede la squadra viola opposta ai tedeschi del Werder Brema, che avevano eliminato il Napoli campione in carica.

Per di più la società viola esonera a fine marzo Giorgi, per i risultati deludenti in campionato, e chiama al suo posto l’esordiente in panchina Ciccio Graziani.

Grande protagonista della doppia sfida con i tedeschi è Marco Nappi, che vive due delle serate più importanti della sua carriera. Nell’andata al Weiser Stadion di Brema che si disputa il 3 aprile 1990 il numero 7 viola parte in contropiede da metà campo e arriva fino in porta, firmando lo 0-1 al 78’. La gioia viola è strozzata al 90’, quando un’autorete del portiere Landucci fissa il risultato sull’1-1.

Si decide tutto al ritorno al Curi il 17 aprile 1990. Lo 0-0 finale porta i toscani al derby di finale contro la Juventus. Nappi stupisce ancora con un gesto tecnico inusuale, quello della “foca”. Con il Werder in attacco, porta palla dalla propria area fino a centrocampo, tenendo il pallone incollato alla sua fronte, prima di essere messo giù da un avversario.

La doppia finale con i bianconeri di Dino Zoff, la prima tutta italiana di una Coppa europea, può essere l’occasione per i viola di conquistare il secondo trofeo continentale, ma passerà alla storia come “la sporca” finale. Già nella gara di andata al Comunale di Torino, il 2 maggio 1990, non mancano le contestazioni alle decisioni prese dall’arbitro. L’avvio di partita è scoppiettante: al 3’ Schillaci scappa via sulla destra e mette una palla tesa a centro area, dove si inserisce puntuale Galia che firma l’1-0 per la Juventus.

Passano 7 minuti e al 10’ la Fiorentina pareggia: Di Chiara affonda sulla sinistra e crossa sul primo palo, dove irrompe Buso, che di testa batte Tacconi e firma l’1-1. Nella ripresa la manovra viola cala però di intensità e la Juventus intensifica il forcing, schiacciando i toscani nella loro metà campo.

Al 61’ il 2-1: su pallone messo in area da Rui Barros, c’è una spinta di Casiraghi su Celeste Pin. La palla è rimessa in area in rovesciata da Alessio, e dopo una deviazione col braccio di Volpecina giunge sui piedi di Casiraghi, che da distanza ravvicinata insacca fra le proteste ospiti. Al 73’ De Agostini chiude il discorso con una conclusione vincente dai 25 metri, e il pallone che rimbalza davanti a Landucci prima di insaccarsi alle sue spalle.

Il 3-1 dell’andata indirizza la Coppa Uefa 1989/90 verso la vittoria della Juventus, ma manca ancora la gara di ritorno. L’Uefa però squalifica il campo dei viola per le intemperanze dei tifosi toscani nella semifinale e nella finale di andata. Così Fiorentina-Juventus si gioca allo Stadio Partenio di Avellino, da sempre “feudo” del tifo bianconero, non tenendo conto delle alternative (Bari o Lecce) proposte dal club gigliato.

In più le voci sempre più insistenti di un addio di Roberto Baggio per accasarsi proprio alla Vecchia Signora completano un quadro di grossa tensione. La Fiorentina è chiamata ad una gara di attacco per provare a ribaltare il risultato di Torino, ma Baggio e compagni appaiono in una giornata no. Nemmeno l’espulsione di Pasquale Bruno al 58’ per doppia ammonizione riesce a vivacizzare le punte dei toscani. La partita si conclude 0-0 e al fischio finale è la squadra di Zoff a sollevare al cielo la Coppa Uefa, per l’amarezza mai sopita dei sostenitori viola.

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I TABELLINI

Finale di andata

Mercoledì 2 maggio 1990, Torino, “Stadio Comunale”

JUVENTUS-FIORENTINA 3-1

RETI: 3’ Galia (J), 10’ Buso (F), 61’ Casiraghi (J), 76’ De Agostini (J)

JUVENTUS: Tacconi; Napoli, De Agostini; Galia, Brio (46’ Alessio), D. Bonetti; Alejnikov, Rui Barros, Casiraghi, Marocchi, Schillaci. All. Zoff

FIORENTINA: Landucci; Dell’Oglio, Volpecina; Dunga, C. Pin, Battistini; Nappi, Kubik (90’ Malusci), Buso, R. Baggio, Di Chiara. All. Graziani

Arbitro: Soriano Aladren (Spagna)

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Finale di ritorno

Mercoledì 16 maggio 1990, Avellino, “Stadio Partenio”

FIORENTINA-JUVENTUS 0-0

FIORENTINA: Landucci; Dell’Oglio, Volpecina; Dunga, C. Pin, Battistini; Nappi (72’ Zironelli), Kubik, Buso, R. Baggio, Di Chiara. All. Graziani

JUVENTUS: Tacconi; Napoli, De Agostini; Galia, Bruno, Alessio; Alejnikov, Rui Barros (72’ Avallone), Casiraghi (78’ Rosa), Marocchi, Schillaci. All. Zoff

Arbitro: Schmidhuber (Germania)

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1989/90: FINALE COPPA UEFA

Dopo 33 anni nel 2023 la Fiorentina, guidata da Vincenzo Italiano, raggiunge una finale europea, quella della nuova competizione appena introdotta, la Conference League. I toscani, battuto il Twente negli spareggi (2-1 complessivo) accedono alla Fase a gironi. Nel Gruppo A i viola chiudono al 2° posto alle spalle dell’Istanbul BaÅŸakÅŸehir con 23 punti.

Il cammino europeo prosegue nella fase ad eliminazione diretta. Negli spareggi i viola superano i portoghesi del Braga. Nell’andata in terra portoghese perentorio 0-4 con doppietta di Jovic e di Cabral. Negli ottavi di finale ecco un 5-1 complessivo netto rifilato ai turchi del Sivasspor. Barak timbra l’1-0 dell’andata al Franchi, poi ampio 1-4 in Turchia (gol di Cabral, N. Milenkovic, e Castrovilli).

La successiva sfida con i polacchi del Lech Poznan, avversari dei quarti, si mette in discesa fin dalla gara di andata del 13 aprile 2023, che vede la squadra di Italiano imporsi 1-4 in trasferta grazie alle reti di Cabral, Nico González, Bonaventura e Ikoné. La sconfitta di misura nel match di ritorno al Franchi per 2-3 (gol di Sottil e Castrovilli per i gigliati) è così indolore e la squadra toscana avanza in semifinale.

Qui gli svizzeri del Basilea si rivelano avversario assai ostico. La Fiorentina perde in casa la gara di andata dell’11 maggio per 1-2, con Diouf e Amdouni che ribaltano nel finale il vantaggio iniziale del solito Cabral. Nella sfida di ritorno in terra elvetica, però, il 18 maggio, ecco l’impresa dei ragazzi di Italiano: Nico González, con una doppietta, che si somma al punto della bandiera del Basilea, porta la sfida ai supplementari.

Nel recupero del 2° tempo supplementare una rete di Barak vale il successo per 1-3 e la qualificazione alla finalissima di Praga del 7 giugno. La partita con gli inglesi del West Ham all’Eden Arena è molto combattuta. Nel primo tempo è la formazione italiana a gestire il possesso palla, con gli Hammers costretti ad agire di rimessa. A Jovic è anche annullata una rete per fuorigioco, mentre dagli spalti i tifosi del West Ham lanciano in campo degli oggetti, uno dei quali colpisce il capitano della Fiorentina Biraghi, ferendolo alla nuca.

In campo nella ripresa il grande equilibrio si spezza. Al 62’ Benrahma porta in vantaggio gli inglesi, ma Bonaventura riporta il punteggio in parità al 67’ con un bel diagonale. L’1-1 sembra far sì che tutto si decida nei tempi supplementari. Ma si conferma la tradizione negativa della Fiorentina nelle finali europee: al 90’, infatti, la retroguardia viola si fa prendere in infilata da Bowen, che servito in profondità da Paquetá, supera Terracciano e consegna agli inglesi la Conference League.

I toscani e il tecnico Vincenzo Italiano hanno modo di riprovarci comunque l’anno seguente. Nell’agosto 2023 infatti, i viola superano nei playoff della Conference League il Rapid Vienna (sconfitta per 1-0 in Austria, successo per 2-0 al Franchi con doppietta del solito Nico González) e accedono alla fase a gironi. Inseriti nel Gruppo F, dominano il girone con 12 punti, precedendo gli ungheresi del Ferencvaros, i romeni del Genk e i serbi del Cukaricki, accedendo direttamente agli ottavi di finale.

La fase ad eliminazione diretta inizia contro gli israeliani del Maccabi Haifa. In un doppio confronto molto combattuto, i viola hanno la meglio con un punteggio complessivo di 5-4. Nella gara di andata fuori casa giocata a Budapest si impongono 3-4 (Nzola, Beltrán, Mandragora e Barak), per poi staccare il pass per i quarti con l’1-1 del ritorno al Franchi (a segno ancora Barak).

Nel turno seguente i cechi del Viktoria Plzen, dopo lo 0-0 in trasferta, sono regolati nel match di ritorno del 18 aprile 2024 al Franchi, che vede i viola di Italiano imporsi 2-0 (gol di Nico González e Biraghi). L’impresa europea è completata in semifinale, turno nel quale i toscani estromettono l’ostico Bruges, battuto 3-2 al Franchi (Sottil, Belotti e Nzola) con un pareggio per 1-1 in Belgio (rigore di Beltrán).

La finale contro i greci dell’Olympiacos sembra essere alla portata dei viola. Si gioca però proprio ad Atene, anche se sul campo dell’AEK, e il fattore climatico peserà non poco. Il 29 maggio 2024 all’AEK Arena il primo tempo è di fattura Viola, con Bonaventura che non riesce a sfruttare come si deve alcune palle-gol interessanti.

Terracciano sembra essere in giornata e salva a più riprese la propria porta nel secondo tempo, così si va ai supplementari con il risultato che non si schioda dallo 0-0. L’ex Jovetic vede il portiere viola negarli la gioia del gol e i calci di rigore sembrano il naturale epilogo del match. Tuttavia al 117’ El Kaabi di testa in tuffo firma l’1-0. La Fiorentina reagisce ma non trova il pareggio: la “maledizione” delle finali europee si conferma e l’Olympiacos è la prima squadra greca a trionfare in una competizione Uefa.

Riuscirà nel 2024/2025 la squadra toscana, passata sotto la conduzione tecnica di Raffaele Palladino, e già qualificata per i quarti di finale, a tornare in finale di Conference League per il terzo anno di fila e a spezzare il sortilegio?

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I TABELLINI

Finale Conference League 2023

Mercoledì 7 giugno 2023, Praga, “Eden Arena”

FIORENTINA-WEST HAM 1-2 d.t.s.

RETI: 62’ rig. Benrahma (W), 67’ Bonaventura (F), 90’ Bowen (W)

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodô, Milenkovic, L. Ranieri (84’ Igor), Biraghi; Amrabat, Bonaventura, Mandragora (90’ + 3 Barak); Nico González, Jovic (46’ Cabral), Kouamé (62’ Saponara). All. Italiano

WEST HAM (4-3-3): Areola; Coufal, Zouma (61’ Kehrer), Aguerd, Emerson Palmieri; Soucek, Paquetá, Rice; Bowen, M. Antonio (90’ + 4 Ogbonna), Benrahma (76’ Fornals). All. Moyes

Arbitro: Del Cerro Grande (Spagna)

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Finale Conference League 2024

Mercoledì 29 maggio 2024, Atene, AEK Arena

OLYMPIACOS-FIORENTINA 1-0 d.t.s.

RETE: 117’ El Kaabi

OLYMPIACOS (4-2-3-1): Tzolakis; Rodinei, Retsos, Carme, Ortega (91’ Quini); Hezze, Iborra; Podence (106’ Masouras), Ciquinho (78’ André Horta), Fortounis (73’ Jovetic); El Kaabi (120’ + 2 El Arabi). All. Mendilibar

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodô, Milenkovic, Martínez Quarta, Biraghi; Arthur (75’ Duncan), Mandragora; Nico González (106’ L. Beltrán), Bonaventura (83’ Barak), Kouamé (83’ Ikoné); Belotti (59’ Nzola). All. Italiano

Arbitro: Soares Dias (Portogallo)

2022/23 e 2023/24: DOPPIA FINALE DI CONFERENCE LEAGUE

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Real Madrid-Juventus, le pagelle di CM: Tudor, perché togliere Yildiz?

Le 6 Finali europee della Fiorentina e la tradizione negativa: una vittoria e 5 sconfitte | Calciomercato

La Fiorentina è stata protagonista delle Coppe europee fin dalla loro nascita nel Secondo dopoguerra. Limitandoci a considerare le tre principali competizioni europee.

Le 6 Finali europee della Fiorentina e la tradizione negativa: una vittoria e 5 sconfitte

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