Milanmania: Maignan e Theo dopo Reijnders, cambiare troppo è un rischio. Sì a Modric, ma da solo non basta
Approvo assolutamente la probabile operazione Modric-Milan. Nonostante la carta d'identità, 40 anni a Settembre: lo abbiamo visto anche con Ibrahimovic, se ti gestisci bene puoi fare la differenza anche a quell'età. Soprattutto senza coppe europee e con una sola gara a settimana. Il croato arriva da una stagione in cui al Real ha totalizzato 57 presenze e 0 infortuni. Se guardiamo la cartella clinica degli ultimi anni, scopriamo che è un giocatore che è sempre stato bene. Di queste 57 presenze, sono 27 quelle da titolare, non esattamente una manciata. A livello fisico e atletico è una garanzia, a livello di esperienza mi sembra anche offensivo andare ad approfondire. Porterebbe, oltre a tanta esperienza, anche leadership e qualità. Diventerebbe quello che Walker non è riuscito a essere, cioè un riferimento assoluto nello spogliatoio: tra l'inglese e Modric ci sono, oggi, livelli di professionalità in campo e fuori molto diversi. C'è però un però.
L'ormai ex Real dev'essere la ciliegina sulla torta: ci dev'essere una torta gustosa, che al momento non si intravede. Modric con Ricci, non al posto di Ricci: non si può pensare che faccia un intero campionato da titolare. Al momento sembra più una campagna cessioni. La perdita di Reijnders sarà dolorosissima: 15 gol e 5 assist quest'anno, giocatore speciale. Furlani poteva evitare di dire che il Milan non avrebbe avuto la necessità di fare sacrifici, perché qualcuno si è anche illuso. Uno del livello dell'olandese difficilmente arriverà questa estate. Vero è, citando Allegri, che il cavallo vincente lo si vede al traguardo. Ho la sensazione però che si stia cambiando troppo, almeno nelle previsioni e prospettive. Oltre a Reijnders possono andare via anche Theo Hernandez e Maignan: così è troppo, anche perché parliamo di 3 tra i giocatori più forti di questa rosa. Dopodichè l'idea di dare i soldi in mano alla coppia Tare-Allegri mi tranquillizza di più rispetto al recente passato. Però poi cambiare troppo è sempre rischioso: al Milan non serve una rivoluzione.