Milan, slitta ancora la scelta del nuovo direttore sportivo: dall'allenatore al mercato, il ritardo può costare caro
Contro l’Atalanta è arrivata la decima sconfitta in campionato per un Milan che ora deve sperare solo nella vittoria della coppa Italia per agganciare il treno dell’Europa League. In una stagione così disastrosa c’è poco da salvare e molto da cambiare, in estate è prevista una rivoluzione. Qualcosa si muove, ma non alla velocità giusta: non si è infatti ancora conclusa la ricerca del nuovo direttore sportivo al quale verrà affidata gran parte della rifondazione.
IN RITARDO - Tra aprile e maggio le società iniziano a studiare le strategie da attuare sul mercato, scelgono il nuovo allenatore e su chi puntare anche per il futuro. Il Milan rischia di saltare questa fase o di iniziarla con colpevole ritardo. Il casting per il direttore sportivo ha portato, fin qui, alla fumata nera con Fabio Paratici, a un “a risentirci” con Igli Tare e all’attesa per Tony D’Amico. Tradotto in parole povere: molto fumo e poco arrosto. Da un lato c’è la certezza che Giorgio Furlani vuole ponderare bene una scelta così determinante tra presente e futuro, dall’altra il rischio di arrivare secondi o in ritardo in sui diversi focus aperti.
ALLENATORE E NON SOLO - Il Milan vuole aspettare D’Amico dell’Atalanta ma deve porre una deadline se non vuole rischiare di arrivare tardi su tutto. Le tempistiche per la scelta per il nuovo direttore sportivo potrebbero dilatarsi al termine di questa stagione. Il club rossonero ha almeno quattro priorità da risolvere nel minor tempo possibile: la scelta, fondamentale, del nuovo allenatore, i rinnovo dei big della rosa (Maignan, Theo Hernandez e Pulisic), chi sarà messo sul mercato e il budget da destinare al prossimo mercato in entrata. Con queste tempistiche i rischi di non arrivare agli obiettivi sono alti, serve un cambio di marcia deciso.