A parte un nuovo allenatore, si è assistito al continuo impoverimento della rosa. Via Viviano, Silvestre, Balzaretti e Migliaccio, la squadra è stata profondamente ringiovanita e privata di esperienza. Il Palermo è rimasto con un solo leader, Miccoli, per giunta messo in discussione da un rinnovo che non arriva e dal presidente Zamparini che, dopo la sconfitta con la Lazio, ha dichiarato di voler vedere più spesso Dybala ed Hernandez. D'accordo, sono arrivati Von Bergen, Giorgi, Rios, Dybala e Brienza. Però se l'assenza del fantasista di Cantù per una partita e mezza ha già messo in crisi i meccanismi di gioco di Sannino, vuol dire che qualcosa non funziona.

Desta perplessità la difesa, dove si è deciso di puntare su cavalli di ritorno retrocessi o bocciati come nel caso di Cetto. Ujkani in porta non trasmette sicurezze, così come Von Bergen e Garcia, promosso come nuovo Balzaretti in attesa del recupero di Mantovani. Restano due interrogativi: perché avendo acquistato Viviano è stato girato in prestito alla Fiorentina? E poi, fatto più importante, perché non è stato acquistato un sostituto del terzino della Nazionale? Tra Peluso, Ziegler e Mesbah, uno sarebbe potuto arrivare, è mancata la volontà. La politica del 'sì va bene' non porta da nessuna parte. Ogni dirigente dovrebbe fornire il proprio know how, non ha senso affidarsi a dei professionisti se poi non vengono ascoltati.

(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)