Pubblicità
Pubblicità
totti.batistuta.roma.abbraccio.jpg
CALCIOMERCATO11 mag 2020, 23:30
Ultimi aggiornamenti: 11 mag 2020, 23:30

Roma, la top 11 degli ultimi 20 anni: Totti dietro a Dzeko-Batigol, Emerson e Aldair fuori. Nainggolan con Pjanic

Pubblicità
Pubblicità

Nel primo ventennio del Duemila, quello che prendiamo in considerazione per la nostra top 11, la Roma ha vinto subito uno scudetto con Capello (2000-01), due volte la Coppa Italia con Spalletti (2007 e 2008), due volte la Supercoppa, la prima con Capello (2001) e la seconda con Spalletti. Per questo, quando siamo andati a scegliere l’allenatore della super Roma 2000-2020 è stato possibile soffermarsi solo su quei due nomi. Capello ha conquistato lo scudetto, peraltro l’ultimo nella storia dei giallorossi, e per questo la panchina è sua. Questa la squadra:

Solo due giocatori sono fuori discussione. Uno, manco a dirlo, è il 10, Francesco Totti. L’altro, anche questo manco a dirlo, è Daniele De Rossi. Sul resto si può discutere, anche se il portiere top ci sembra nettamente più forte di altri candidati come Antonioli, il numero 1 dello scudetto, e Szczesny. C’è un solo paletto in questa serie di top 11 ed è legato al numero di stagioni di ogni giocatore nello stesso club, ne servono almeno due: Alisson ha trascorso due anni nella Roma, anche se nella prima stagione, come vice di Szczesny, ha giocato solo in Coppa Italia e in Europa League. La coppia di terzini Cafu-Candela supera secondo noi i diretti concorrenti come Maicon (che era già nella top 11 dell’Inter, ma il suo connazionale a Roma ha vinto lo scudetto), Panucci, Rüdiger, Florenzi, Chivu, Balzaretti e Kolarov. Coppia centrale di difesa Manolas-Samuel, con un rimpianto forte per Aldair, un po’ meno per Mexes a cui ogni tanto si tappava la vena e buonanotte.

A centrocampo, fatta eccezione per De Rossi, si può aprire il dibattito. Noi abbiamo scelto Pjanic per la tecnica e Nainggolan (l’alieno, come lo chiamava Spalletti) per la forza e non solo per la forza, ma mettere fuori giocatori come Pizarro, Aquilani, Strootman, Perrotta, l’Emerson e il Tommasi dello scudetto, è stato complicato.

Più facile la composizione dell’attacco, perché Totti ha il posto assicurato nella Roma non del primo ventennio del Duemila ma in quella di tutta la storia, perché Batistuta è stato il cannoniere dello scudetto (anche se la seconda stagione giallorossa, causa infortuni, è andata male) e perché Dzeko ha segnato 102 gol nella Roma. Doppio centravanti, è vero, ma l’argentino è da area di rigore, il bosniaco ricuce anche fuori, e poi con Totti può segnare chiunque. Restano fuori Salah, che in due campionati ha firmato 29 gol, Montella, Delvecchio e Vucinic.