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Sampmania: crisi vera, ma l'Europa è possibile

Sampmania: crisi vera, ma l'Europa è possibile

Quattro partite per non gettare via tutto. Udinese, Lazio, Empoli e Parma queste le tappe per continuare a sperare in un piazzamento europeo che nelle ultime sei partite, tutte senza vittoria, si è complicato terribilmente. La Sampdoria è in crisi, inutile nasconderlo, la squadra è spenta, piatta e con poca cattiveria soprattutto in zona gol. Qualcosa è cambiato, che siano state le voci di mercato oppure altri fattori poco importa, la realtà è che questa Samp difficilmente potrà centrare l’obiettivo.

Difficile ma non impossibile anche perché se c’è una cosa buona in questo periodo nero è che la classifica sorride e soprattutto se il campionato finisse oggi l’Europa sarebbe realtà. E allora perché preoccuparsi? Perché questa Sampdoria è solo lontana parente di quella che non più di un mese fa inanellava quattro vittorie di fila, le ultime con Roma all’Olimpico e Inter in casa. L’undici di Mihajlovic ha perso Eder, una di quelle gemme preziose mai del tutto apprezzate fino a quando qualcuno non te le porta via, e in questo caso ci ha pensato la sfortuna.

Senza il brasiliano l’attacco non segna più perché Muriel è indisciplinato (tatticamente) e discontinuo e poi perché Eto’o non è stato ancora inquadrato al meglio da Mihajlovic che lo vuole al centro dell’azione ma spesso lo allontana troppo dalla porta. I problemi non finiscono qui: la Samp di oggi è meno brillante a livello fisico e non esprime alcun tipo di gioco. Corre ma non sa dove andare precisamente e anche le “barzellette” del tecnico a fine primo tempo non sortiscono lo stesso effetto di qualche tempo fa.

Manca il valore aggiunto Mihajlovic, manca Eder e manca quello spirito che caratterizzava ogni singolo minuto passato in campo dai blucerchiati. Vista così la situazione sembra tragica ma attenzione perché tutto è ancora da decidere. Il calendario è favorevole ma la squadra deve tirare fuori quell’orgoglio che spesso ha fatto la differenza in questo campionato. Inutile dire che tutto passa da Udine, se anche al Friuli non dovessero arrivare i tre punti allora la corsa europea sarebbe complicata.

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