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  • Sampmania: ecco perchè vorrei Eder, ed ecco perchè non arriverà

    Sampmania: ecco perchè vorrei Eder, ed ecco perchè non arriverà

    • Lorenzo Montaldo
    Diciamo la verità: anche il più acceso e fervente sostenitore di Massimo Ferrero e della politica societaria della Sampdoria è spaventato all'idea di perdere in un colpo solo 27 gol e 16 assist complessivi. Eppure l'eventuale cessione di Patrik Schick, sommata a quelle di Bruno Fernandes e Luis Muriel, porta a questo ragguardevole risultato. E' una statistica che impressiona già di suo, figurarsi se si pensa che in tutto il campionato la Samp di reti ne ha messe a segno 49. Praticamente ci ritroveremmo con una squadra spuntata, che perderebbe in un solo colpo il 55% del suo potenziale offensivo. Sono solo numeri, è vero, ma sono numeri talmente vividi che è impossibile non provare almeno un brivido di paura.

    La Sampdoria di oggi non può permettersi di sbagliare la scelta dell'attaccante. Sarebbe una condanna a morte, sportivamente parlando. Perchè è vero, a Genova è rimasto Quagliarella ed è arrivato Caprari, ma l'attaccante stabiese non è eterno, mentre l'ex Pescara porta in dote un bottino di 9 realizzazioni nello scorso campionato, e si merita tutto il tempo per crescere e adattarsi alla nuova dimensione blucerchiata. Senza dover rischiare il fallimento alla prima vera grande occasione.

    La dirigenza doriana oggi è di fronte ad un bivio. Da una parte c'è la certezza, l'usato sicuro, quello che paghi parecchio ma che rende di conseguenza. Dall'altra invece la grande scommessa, l'investimento ad alto rischio che ti porta guadagni potenzialmente enormi, ma che può anche lasciarti in 'bancarotta' sul campo. Tradotto in calciatori, è più o meno la differenza che passa tra Eder e Luan, due dei grandi protagonisti del casting per il dopo Schick. Se avete letto il titolo di questo Sampmania, saprete già come la penso: ammetto di non conoscere Luan, e per quanto ne so potrebbe anche essere il nuovo Ronaldo. Nessuno ne sarebbe più felice di me, e mi fido anche della bontà delle intuizioni di determinati uomini mercato presenti nell'organico blucerchiato. Ma l'impatto di un calciatore del genere, catapultato dalla parte opposta del mondo in una realtà e in un campionato tutti nuovi, sfugge alla categoria del prevedibile.

    Eder, invece, a Genova lo abbiamo già visto. Sappiamo per certo che non è Ronaldo, e siamo sicuri che mai lo diventerà. Anche perchè il Fenomeno nasce una volta ogni secolo. Ma sappiamo anche che Eder è rapidità e freddezza, malizia e bel tiro, dribbling e sacrificio. Eder in Serie A ci è nato e cresciuto dal punto di vista calcistico. In Italia ci gioca da sempre, ed è qui che si è conquistato la ribalta, centimetro dopo centimetro, partendo da molto lontano. Alla Samp si è fatto apprezzare e ha conquistato tutti, in particolare il sottoscritto che quando lasciava Genova, nel gennaio di un anno e mezzo fa, gli dedicava questo pensiero. Oggi un giocatore del genere garantisce almeno una decina di gol, forse anche 15 se inserito in un contesto tattico in grado di esaltarne le caratteristiche. E penso che nello scacchiere di Giampaolo possa degnamente sostituire Muriel. Credo che sia uno dei pochi in grado di variare lo spartito monocorde della Samp negli ultimi metri, un po' come faceva il colombiano. Oltretutto, Eder è nell'anno dei Mondiali. Alla Samp problemi di impiego non ne avrebbe, anzi, sarebbe decisamente la star. Purtroppo - per i tifosi blucerchiati, si intende - all'Inter è arrivato Spalletti. Un allenatore che i giocatori come Eder li sfrutta, eccome. L'ex tecnico della Roma ha ricollocato l'italo-brasiliano nel suo ruolo ideale, e i risultati si sono visti: l'Eder del precampionato è un altro giocatore rispetto a quello della scorsa stagione. Il numero 23 nerazzurro ha bisogno di ordine, disciplina tattica e di sostegno per rendere appieno. E quest'anno, con Spalletti in panchina, li troverà. Per questo motivo penso che sia difficile ipotizzare una cessione da parte dell'Inter, anche se con il rientro di Icardi lo spazio in avanti si assottiglierà ancora.

    C'è anche un altro fattore per cui al momento reputo difficile il 'gran ritorno' alla Samp: quello del centravanti è il ruolo in cui è più semplice rimediare una plusvalenza. Se un attaccante è giovane, e rende discretamente, il suo prezzo inevitabilmente lievita in maniera esponenziale rispetto a quello di un centrocampista o di un difensore. Eder in questo senso sarebbe un investimento 'a fondo perduto'. Difficile se non impossibile recuperare la somma spesa. Figurarsi guadagnare qualcosa da una sua eventuale cessione futura. Certo, un Eder di ritorno alla Samp garantirebbe di sistemare il reparto avanzato almeno per le prossime tre stagioni. Ma questa è un'altra storia. Ecco perchè onestamente sono convinto che non assisteremo a un Eder 2.0 in blucerchiato. Se dovessi sbagliarmi, sarei piacevolmente sorpreso. E in fondo in fondo, un po' ci spero. Magari questa è solo scaramanzia al contrario...

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    @MontaldoLorenzo

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