Sandro Piccinini: "Juventus, Thiago Motta era il capitano del Titanic e non l'ha ancora capito"
Nel suo pod cast 'La Sciabolata', su Repubblica, Sandro Piccinini, popolare telecronista ora ai microfoni di Prime, commenta l'intervista rilasciata da Thiago Motta, ex allenatore della Juventus, a Walter Veltroni per il Corriere della Sera: "Stupiscono le ultime parole di Thiago Motta: continua a dire che andava tutto bene, come il capitano della canzone di De Gregori che non vede l'iceberg. Per questo Giuntoli ha chiamato Tudor".
Dice Piccinini: "Motta ha detto che il rapporto interno con i ragazzi era ottimo e ha detto che chi sostiene il contrario dice una bugia. Ma qui i conti non tornano, perché se i rapporti erano così buoni cosa è successo allora nelle partite con Atalanta e Fiorentina, perché quelle disfatte? Perché le eliminazioni con PSV Eindhoven e Arsenal? Motta ha parlato di qualche piccolo errore, di qualche errore di scelta, ma quella sono state sconfitte di dimensioni catastrofiche. Come si spiegano se tutto andava bene all'interno? E Motta ha detto che nessuno ha parlato male pubblicamente. Ma Motta non ha ancora capito la differenza che c'è fra le dichiarazioni pubbliche e i comportamenti privati. Potrebbe chiedere al suo vecchio allenatore José Mourinho cosa è successo a Roma nell'ultimo anno da questo punto di vista. Se Motta è stato così onesto nell'intervista, forse non si è accorto che qualcosa non andava bene".
Piccinini conclude: "Ecco perché Giuntoli deve aver pensato a Motta come al capitano famoso della bellissima canzone di De Gregori sul Titanic, quello che diceva 'è solo un po' di nebbia che annuncia il sole, andiamo avanti tranquillamente'. E quando Giuntoli ha capito questo, ha chiamato Tudor".
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