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  • Serie A a 18 squadre: Inter, Milan e Juve incontrano Gravina per discutere la proposta

    Serie A a 18 squadre: Inter, Milan e Juve incontrano Gravina per discutere la proposta

    • Redazione CM
    Il calcio si muove e cambia forma. Tra le novità che aleggiano sul mondo del pallone, non c'è solo quella dell'introduzione del cartellino blu per le espulsioni "a tempo", ma in cantiere ci sono anche altre riforme e possibili proposte. Tra queste, la più attuale è sicuramente quella della riforma della Serie A a 18 squadre, che in questi giorni in particolare Inter, Milan e Juve stanno portando avanti e che oggi si è concretizzata in un vero e proprio incontro con i vertici della Figc.

    L'INCONTRO - Come riportato dall'ANSA, nella giornata di oggi - 9 febbraio - le dirigenze di Inter, Milan e Juventus si sono incontrate con Gabriele Gravina, presidente della Figc, per esprimere la propria posizione sulla Serie A a 18 squadre, schierandosi a favore dell'eventuale riforma. Presenti per i nerazzurri l'ad Giuseppe Marotta, per i bianconeri Maurizio Scanavino e Francesco Calvo (ad e Managing Director Revenue & Football Development) e per i rossoneri il presidente Paolo Scaroni, con quest'ultimo in videoconferenza.

    LE PAROLE DI GRAVINA - Da tempo si discute della possibilità di ridurre il numero di squadre nel massimo campionato. In merito si era espresso proprio Gravina in un'intervista al Foglio a metà gennaio: "Il 2024 sarà l’anno della riforma, il percorso è tracciato. Non parlo di quella dei campionati, che è una conseguenza, mi riferisco alle nuove regole del nostro ‘stare insieme’. La sostenibilità economica, il rapporto tra club, calciatori e allenatori, e la valorizzazione della filiera giovanile, sono questi i temi centrali su cui si gioca il futuro del calcio italiano. Ho diverse proposte da mettere sul tavolo, è giunto il momento che ogni componente faccia un passo indietro per farne cinque in avanti tutti insieme. La clausola che obbliga l’intesa per l’attuazione delle riforme è una formula anacronistica, che impedisce qualsiasi reale confronto. Non dobbiamo avere paura del cambiamento e soprattutto non possiamo accettare che nel nostro sistema ci siano rendite di posizione in grado di bloccare qualsiasi discussione a priori. Ho convocato riunioni fino a marzo per arrivare a una soluzione condivisa, in caso contrario si andrà serenamente al voto e decideranno i delegati. Per riformarci non servono parole ma proposte concrete”.

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