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  • Suarez e la Juve, ci risiamo. Nel 2020 il blitz di Paratici, l'esame farsa di Perugia, le intercettazioni e il processo

    Suarez e la Juve, ci risiamo. Nel 2020 il blitz di Paratici, l'esame farsa di Perugia, le intercettazioni e il processo

    • Simone Gervasio
    Dopo due anni, si torna a parlare di Luis Suarez alla Juve. Nel 2020 l’uruguaiano era il principale obiettivo in attacco dei bianconeri, ma l’affare sfumò a seguito del polverone che suscitò “l’esame farsa” del giocatore, allora appena svincolatosi dal Barcellona, per poter ottenere la cittadinanza italiana. Questa volta invece il Pistolero si è offerto alla Vecchia Signora, alla ricerca di un vice Vlahovic. A volte ritornano dunque.

    IL CASO - L’affaire Suarez-Juve ha tenuto banco per mesi e non si è ancora chiuso. L’inchiesta infatti si è sdoppiata e, mentre la giustizia sportiva ha fatto il suo corso, quella ordinaria è tuttora in itinere. È il settembre 2020, l’attaccante uruguaiano svolge all’Università per stranieri di Perugia un esame di lingua italiana (livello B1) per ottenere la cittadinanza italiana e accelerare il suo passaggio alla Juventus. Secondo gli inquirenti l'esame fu organizzato "soltanto per consentire a Suarez di ottenere, nei tempi richiesti dalla Juve, e all’esito di una fittizia procedura di esame, la certificazione linguistica necessaria per l’ottenimento della cittadinanza italiana". L'esame durò pochi minuti e il calciatore fu promosso. Dopo il polverone però, l'attaccante si accasò all'Atletico Madrid.

    GLI ESITI - Dopo mesi di investigazioni, nel dicembre 2021, la Figc ha comunicato l’archiviazione dell’inchiesta e la totale estraneità della Juventus ai fatti, poiché dagli atti non erano emersi elementi per provare condotte illecite in ambito sportivo dei dirigenti sportivi bianconeri. Tutti assolti dunque gli esponenti juventini, Paratici in primis. L’attuale dirigente del Tottenham era stato infatti “scaricato” da Agnelli che aveva comunicato agli inquirenti la sua totale libertà nell’intraprendere le trattative.

    La giustizia ordinaria è invece andata avanti e ha portato alle indagini, tuttora in corsa, per l'ex rettrice Giuliana Grego Bolli, dimessasi dal suo ruolo, l'ex DG dell'Università Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e l'avvocato della Juventus Maria Cesarina Turco (il professore Lorenzo Rocca, esaminatore, aveva già patteggiato un anno). Per i primi tre l'accusa è quella di falso e rivelazione di segreti d'ufficio, mentre la dottoressa Turco è stata indicata come "concorrente morale e istigatrice" del reato di falso. Nel procedimento l’università è stata individuata come parte offesa. Dopo vari rinvii, di cui uno per depositare le trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali, gli indagati sono rimasti i 5 citati, anche se è decaduta l’ipotesi corruzione. La procura di Perugia ha comunicato loro la conclusione della fase istruttoria e dovrà ora formulare la richiesta di rinvio a giudizio. Ci troviamo dunque alle battute finali delle indagini. Dallo stesso procedimento, è poi scaturito un ulteriore filone, che ha riguardato tre prove di esame organizzate in una coop di Seregno, in provincia di Monza e Brianza, tra luglio e novembre 2018 e che ha portato a sette condanne dopo un processo abbreviato a Monza.

    LE INTERCETTAZIONI - Il caso Suarez è stato un tormentone sui media, anche grazie ad alcune intercettazioni uscite poi sui media italiani e non. Una delle prove schiaccianti contro l’ex Barcellona era stato un video intercettato con una microtelecamera nel quale si vedeva il calciatore uruguaiano alle prese con l’esame. In questo, al 35enne uruguaiano, era stato chiesto di descrivere due immagini che aveva risposto così: "Ci sono quattro persone, papà, mamma, bambino e bambina...per fare spesa...bambino porta cocomera...". Il legame tra Suarez e la Juve potrebbe dunque vivere un nuovo capitolo, ma questa volta i bianconeri hanno un posto da extracomunitario libero e potrebbero tesserare il Pistolero senza problemi burocratici.
     

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