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  • Calcioscommesse, Ilievski: 'Mauri mi disse di puntare sull'1-1'

    Calcioscommesse, Ilievski: 'Mauri mi disse di puntare sull'1-1'

    Non è un pentito come gli altri. Ma “il” pentito per eccellenza. Per la precisione del suo racconto, per i particolari che fornisce, per come è organico nella spiegazione di tutte le partite dell’inchiesta nelle quali ha avuto un ruolo attivo. Hristyian Ilievski ieri è stato interrogato 5 ore dal pm Di Martino (venerdì e lunedì prossimi nuovi appuntamenti) e con il magistrato ha approfondito (inguaiando non poco per Lecce-Lazio Stefano Ferrario, ex difensore giallorosso) gli argomenti già analizzati la scorsa settimana con il gip Guido Salvini. Proprio di fronte a quest’ultimo l’ex agente speciale della polizia macedone aveva confermato la sua attendibilità e la sua precisione, «maggiore rispetto a quella degli altri pentiti, Gervasoni e Carobbio» ha sottolineato uno degli inquirenti. Il capo degli “zingari” si è detto disposto a testimoniare anche al processo ed evidentemente punta a un patteggiamento vantaggioso. Ecco un’ampia sintesi del suo primo interrogatorio italiano dopo che si è costituito: l’incontro con Mauri e Milanetto prima di Lazio-Genoa, ma anche una partita nuova che vede coinvolto il Livorno

    GLI INIZI E IL NOVARA - Ilievski ha raccontato di lavorare da 12 anni «per la Nuova Banca di Lubjana nel settore recupero delle vetture che sono state date in leasing» e di avere «una ditta edile nell'ambito della ristrutturazione». In precedenza, fino al 2004, ha dichiarato di essere stato una delle “teste di cuoio” dell’esercito macedone. Il boss degli “zingari” ha ammesso i primi flop per truccare le partite nel 2010 e un incontro, insieme a Gegic, con Bressan. «La prima partita che è stata combinata con successo - ha fatto mettere a verbale - è stata Chievo-Novara di Coppa Italia. Il giorno prima sono arrivato in Italia e ho visto Gervasoni, ho preso l’albergo a Verona dove c’erano i giocatori del Novara e sono venuti da me tre di loro cioé Nicola Ventola, un albanese che si chiama Shala e uno di cui non ricordo il nome, basso di statura che saprei riconoscere se vedessi delle foto. Erano disposti a farsi pagare per la sconfitta del Novara con Over. Parlavano anche a nome di un quarto giocatore che faceva il portiere. Ho consegnato ai tre 150.000 euro. Bertani non avrebbe dovuto giocare quella gara in quanto infortunato. L’accordo era per un Over e Handicap ovvero la sconfitta del Novara. E' andata bene perché il Novara ha perso 3-0. Mi è stato detto in seguito un particolare curioso che non so se corrisponda a realtà e cioè che il portiere (giocò Fontana, ndr) era molto religioso e non voleva partecipare a questa combine. Alla fine però ha preso la sua parte ma dopo si è in parte pentito e ha portato metà dei soldi in chiesa. Ho dato anche 30.000 euro a Gervasoni per la mediazione e per il contatto con i giocatori. Quando sono stato sicuro del risultato ho giocato per telefono 400.000 euro su un sito cinese. Ovviamente la mia giocata era sulla fiducia perché conoscevo da tempo Tan Seet Eng (il boss dell’organizzazione internazionale, ndr). Ho intascato il doppio, ovvero 800.000 euro». Il Chievo non era a conoscenza dell’illecito, mentre i giocatori del Novara non sono stati condannati dalla giustizia sportiva per questo match. 

    SPIEGAZIONI - Ilievski ha parlato del coinvolgimento di Sommese, capitano dell’Ascoli per la gara con il Siena, ma anche di Bressan, Bellavista e Bettarini («Aveva un ruolo importante nel cercare tra i giocatori delle varie squadre, coloro che fossero disposti a farsi corrompere. Si era detto in buoni rapporti con il presidente del Siena»). Ha ammesso di aver agito per Siena-Piacenza dormendo «nell’albergo di Siena dove si trovava il Piacenza» e di aver dato soldi «a Gervasoni e al portiere Cassano con l'accordo che la partita finisse con Over cosa che effettivamente si verificò grazie anche all’aiuto di Carobbio». Con Gervasoni e Carobbio Ilievski ha combinato anche Atalanta-Piacenza, dormendo a Bergamo nell’hotel dei biancorossi. «Ma ho il dubbio che Gervasoni avesse combinato la partita anche con altri gruppi e cioé con Bressan, Bellavista e Signori». 

    ECCO IL LIVORNO - «Ho lavorato su Bari-Livorno 4-1 (di Coppa Italia dell’1 dicembre 2010, ndr) che si svolse il giorno dopo Chievo-Novara. Conobbi tramite Bressan Alfonso De Lucia, portiere del Livorno. Ci incontrammo in una località turistica vicino a Livorno concordando l'over e l'handicap in danno del Livorno. La quota però scese e invece di 100.000 euro come avevo promesso di dare ne diedi solo 60-70 mila». Ilievski ha raccontato poi del tentativo di truffa che voleva fargli Erodiani per Brescia-Lecce, spacciando durante un incontro in autostrada 4 giocatori di calcetto per 4 calciatori giallorossi pronti a vendere il match. Ilievski consegnò a Erodiani 200.000 euro, ma, capito l’inganno dopo una videochiamata su Skype, recuperò quasi tutta la cifra. Combine non riuscita per Bari-Sampdoria nonostante fosse nell’hotel del Bari e «Masiello aveva voglia di guadagnare qualcosa con le partite». 

    NOVARA-SIENA - Ecco il racconto di Novara-Siena, una delle due gare per cui è finito nell’inchiesta il ct azzurro Antonio Conte: «I nostri contatti erano Carobbio e Bertani. Il risultato concordato un Over 3,5. Non abbiamo dato molti soldi poiché la quota era bassa ed è risaputo che in Italia a fine campionato le squadre si mettono d'accordo. Carobbio doveva parlare con qualcuno (dei suoi, ndr) per fare segnare due gol ed allo stesso tempo fare altrettanto con il Novara. Le cose andarono effettivamente come Bertani e Carobbio ci avevano riferito». 

    MAURI E IL 'SALUTO' - Interessante il racconto della combine su Lazio-Genoa 4-2 del maggio 2011. «Mi chiamò alle due di notte Gervasoni e il giorno dopo già volavo verso Roma. Andai in un albergo e venni raggiunto da Zamperini a bordo di un BMW X3. L'ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita Lazio-Genoa e che potevamo andare a Formello, nel ritiro della Lazio. Siamo entrati dentro, all'interno del parcheggio e abbiamo aspettato che arrivasse Mauri. Ero sorpreso del fatto che mi aveva portato nel ritiro della Lazio, cioé in un luogo così importante. E'arrivato Mauri e ci siamo presentati. Io sono un appassionato di Mauri e conoscevo la sua fisionomia. Zamperini gli ha riferito che ero la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita. Mauri gli rispose che andava bene così, che la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350.000 euro per un Over e la vittoria della Lazio. Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell'1-1 a fine primo tempo come risultato sicuro. Mi disse inoltre di essere amico di Zamperini e per tale ragione era disposto ad aiutarci. Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente e mi rispose di mettermi a posto con Zamperini. Davanti a me Mauri chiamò Milanetto dicendogli che due persone lo avrebbero raggiunto per incontrare i giocatori del Genoa. Andammo all'albergo di Milanetto, lui uscì, parlammo e disse che l'ipotesi Over con la vittoria della Lazio non poteva essere garantita perché il Genoa quel giorno avrebbe giocato non con la sua squadra classica, ma con molti stranieri ai quali non era facile chiedere qualcosa di simile». (...) «Prima di rientrare in albergo io e Zamperini siamo andati in un'agenzia di scommesse che Zamperini conosceva. Alla fine ho guadagnato 150-200 mila euro e ho dato a Zamperini circa 50.000 euro come "saluto" per Mauri e 20.000 per lui. Ovviamente non posso verificare che Mauri abbia avuto il suo. I soldi li ho consegnati in centro a Milano a Zamperini. A Milano ho incontrato anche Gervasoni, a cena con Gegic in un ristorante giapponese di lusso che appartiene a Seedorf. In quel momento ricordo che erano presenti anche Galliani e Cafu seduti ad un altro tavolo». 

    MAURI E LA FOTO - Ilievski ha continuato: «Quando eravamo dentro al ritiro della Lazio, esattamente nel parcheggio, con il mio cellulare Zamperini ha fatto una foto a me e a Mauri, una delle tipiche foto con i volti vicini, come in segno di ricordo di un incontro. L'ho fatta fare perché è un calciatore assai famoso. In questi anni ho cambiato tanti cellulari, ma non escludo di poterla trovare». 

    SOLDI PER IL COMPLEANNO - «Una volta Choo Ben Huat, in data 2 marzo 2011, il giorno del mio compleanno, verso le cinque o le sei del mattino, mi portò 250-300 mila euro in contanti, salutandomi appena. Erano i soldi che mi doveva Tan Seet Eng. Altri soldi in contanti, 300.000 euro, mi sono stati portati in macchina da due ungheresi a Lecce, in relazione alla partita Lecce-Lazio nell'albergo in cui io mi trovavo a Lecce con la mia famiglia». 

    (Fonte: Il Corriere dello Sport

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