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  • Dallo Scudetto con la Lazio a quello con l'Inter, l'ex compagno di Inzaghi a CM: 'Non pensavo arrivasse a questi livelli'

    Dallo Scudetto con la Lazio a quello con l'Inter, l'ex compagno di Inzaghi a CM: 'Non pensavo arrivasse a questi livelli'

    • Francesco Guerrieri
    Dopo lo scudetto dell'Inter vinto ieri sera grazie ai tre punti nel derby contro il Milan, i complimenti per Inzaghi arrivano anche dall'Arabia Saudita: "Mi ha fatto molto piacerevedere Simone esultare, credo sia un successo ampiamente meritato sotto ogni punto di vista". Oggi Attilio Lombardo è nello staff di Mancini nella nazionale dell'Arabia Saudita, ma tra i trofei vinti da giocatore c'è anche uno scudetto con la Lazio condiviso con Simone Inzaghi. Era la stagione 1999-2000, in panchina c'era Sven Goran Eriksson e Simone era appena arrivato in biancoceleste dopo 15 gol col Piacenza al primo anno in Serie A: "E' sempre stato un ragazzo semplice e umile che arrivava da una famiglia normale - racconta Lombardo nella nostra intervista - Quando era single da giovane gli piaceva divertirsi, era un latin lover; io non potevo stargli dietro perché ero sposato".

    Che effetto ti fa vedere Simone Inzaghi campione d'Italia?
    "L'Inter è la squadra più forte che ha giocato il calcio migliore dell'ultimo periodo. E' stato bravo a gestire una rosa di giocatori importanti, e penso che abbia fatto contento anche il fratello nonostante il suo legate con il Milan".

    Te eri uno dei giocatori più esperti di quella Lazio, con Simone hai fatto sentire la differenza di anni?
    "Non c'era bisogno, perché in allenamento lavorava sempre un po' svogliato ma poi in partita i gol li faceva. A Formello giocavamo spesso a biliardo e posso dire che era molto bravo, anche se pensava di essere migliore di quanto fosse. Diciamo che i due grandi giocatori erano il massaggiatore Viganò e Marco Ballotta, ma quando non c'erano loro io e Simone ci sfidavamo spesso".

    Ci racconti un aneddoto insieme a lui ai tempi della Lazio?
    "E' sempre stato un attaccante col fiuto del gol e l'ha dimostrato, ma in quelle stagioni aveva davanti mostri sacri come Boksic, Mancini e Salas e quindi giocava meno. Lui diceva di essere più forte di loro, così io spesso lo stuzzicavo sul fatto che non fosse titolare e lui si arrabbiava".

    Ti aspettavi che facesse allenatore?
    "Anni fa ci siamo incontrati in un torneo di Allievi Nazionali, io sulla panchina della Sampdoria e lui su quella della Lazio: la strada era quella giusta, ma sinceramente non pensavo arrivasse a questi livelli, a vincere uno scudetto e fare una finale di Champions".

    Che ricordi hai di quello scudetto vinto insieme nel 2000?
    "Bellissimi, come con tutti. Lui ha avuto un ruolo importante entrando spesso a partita in corsa; lui come altri erano titolari aggiunti, altro che panchinari... Segnava in tutti i modi, e dava sempre l'idea che fosse entrato qualcosa avrebbe fatto. Era bravo a far innervosire gli avversari, ogni tanto si buttava anche a terra prendendo qualche rigore".

    @francGuerrieri 

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    Salem123
    Salem123

    Infatti da solo non ci sarebbe arrivato

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