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  • Milan-Inter, quanti bidoni negli ultimi 15 anni

    Milan-Inter, quanti bidoni negli ultimi 15 anni

    • Federico Ciapparoni
    Chi l'ha detto che il derby debba essere giocato solo dai grandi campioni? Tradizione e passione sono solo due tra gli ingredienti principali che colorano i grandi templi del calcio, in occasione delle stracittadine più emozionanti del mondo. Spesso e volentieri, però, alla qualità e allo spettacolo, per questioni di necessità, sono state preferite quantità e sostanza, anche di giocatori che, col senno di poi, non si sono dimostrati all'altezza. Nel dare spazio a questi improbabili professionisti del mondo del pallone, le due squadre milanesi si sono confermate molto generose recentemente. Sono stati tanti i calciatori che, negli ultimi 15 anni, sono scesi in campo con la maglia di Milan e Inter in occasione del Derby della Madonnina e che sicuramente non verranno ricordati dai tifosi per le loro giocate o la classe messa in mostra. Ecco la lista di Calciomercato.com dei peggiori bidoni scesi mai in campo nel corso di un Milan-Inter negli ultimi 15 anni.
    SUKUR E COMANDINI - Partiamo dalla stagione 1999/2000. Quell'anno il conto dei derby finì in parità: vittoria 2-1 all'andata per il Milan e vittoria, sempre per 2-1, dell'Inter al ritorno. Ma, per i tanti campioni che si sono resi protagonisti, come Ronaldo, Shevchenko o Weah, ce ne sono stati altrettanti che hanno fatto la loro apparizione senza lasciare il segno e mettendo, anzi, in risalto evidenti limiti tecnico-tattici. Stiamo parlando di Cyril Domoraud per l'Inter e  De Ascentis e Josè Mari per il Milan. Lo spagnolo venne acquistato dai rossoneri per 40 miliardi di lire dall'Atletico Madrid e rivenduto, quattro anni più tardi, per appena 9 milioni di euro. Svalutazione dovuta al cambio di moneta? Assolutamente no: il crollo del prezzo del cartellino del giocatore è dovuto alle pessime prestazioni collezionate nel nostro campionato, con appena 5 reti in 52 presenze. Come non ricordare, l'anno seguente, il 2-2 nel derby d'andata, inaugurato dalla rete del turco Hakan Sukur che, dopo i fasti con le maglie di Galatasaray (con cui vinse una storica Coppa Uefa nel 2000) e Turchia (51 reti in nazionale e un terzo posto nel Mondiale nippo-coreano del 2002), non andò oltre le 5 reti in 24 apparizioni in nerazzurro.  Nell match di ritorno, quello del famoso 6-0 rossonero, brillò la stella di Gianni Comandini, che in una sola sera segnò gli unici due gol in campionato della sua carriera in rossonero, facendosi beffa degli interisti Gresko e Dalmat

    DA VIVAS A RICARDO OLIVEIRA - L'anno successivo, però le cose non migliorarono: derby d'andata vinto dai rossoneri per 4-2, in cui tra i nerazzurri andarono a segno addirittura Nicola Ventola e Mohamed Kallon. Tra i rossoneri indimenticabile il gol del difensore romeno Cosmin Contra, oggi tecnico del Getafe e reduce all'epoca da una stagione da urlo con la sorpresa Alaves, finalista di Coppa Uefa col Liverpool. Il rumeno segna la rete del momentaneo 2-1 e quello rimarrà uno dei suoi pochi momenti di gloria in rossonero, con un'esperienza chiusa qualche mese più tardi da una clamorosa scazzottata con lo juventino Davids in un Trofeo Tim. Due anni più tardi, la stracittadina non fu ancora fortunata per i nerazzurri, che persero entrambi gli scontri diretti, mandando in campo anche il difensore argentino Nelson Vivas. Un vizio, quello di scommettere su illustri sconosciuti o quasi, che non sembra passare con il tempo. Stagione 2003/2004, quinta giornata, derby di Milano. Il tabellino dice Inter-Milan 1-3, ma quel che è peggio è che tra i nerazzurri, al '67, fa la sua comparsa Jeremie Brechet, giovane difensore francese, preso per sistemare una retroguardia scricchiolante ma presto rivelatosi l'ennesimo azzardo di mercato andato male, tanto da collezionare la "bellezza" di 14 gettoni prima di essere ceduto alla Real Sociedad. Scorrendo i tabellini delle sfide più vicine nel tempo, impossibile dimenticare la meteora svizzera del centrocampo rossonero Johann Vogel, l'attaccante brasiliano Ricardo Oliveira, considerato l'erede mancato di Shevchenko o i nerazzurri Pelè e Rivas, senza dimenticare i più recenti Constant, acquistato dal Genoa dopo una buona stagione da trequartista nel Chievo Verona e inventato terzino nella nuova avventura in rossonero, o Ezequiel Schelotto, artefice del pareggio per 1-1 nel match di ritorno della stagione 2012/13.

    IL DERBY DI DOMENICA - Chissà se il derby in programma per domenica ci riserverà qualche sorpresa. Il rischio di vedere Jonathan scendere in campo per l'occasione sembra scongiurato. Vedremo se Inzaghi farà qualche scelta azzardata, magari schierando dall'inizio Zaccardo o Armero, vista la piena emergenza in cui versa il reparto difensivo del Milan.

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