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CALCIOMERCATO19 giu 2025, 17:30
Ultimi aggiornamenti: 20 giu 2025, 07:37

Il 3-5-2 Simone Inzaghi e Carlos Bilardo: chi l’ha inventato veramente?

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Simone Inzaghi ha debuttato sulla panchina dell’Al Hilal, fermando il Real Madrid di Xabi Alonso, anche lui all’esordio. Si sono già visti tratti tipici del calcio di Inzaghi, come l’ampiezza sempre ricercata, con gli esterni larghissimi, per dilatare la difesa avversaria, ad esempio. Però, però…Dopo tanti anni, l’allenatore italiano ha abbandonato, almeno in partenza, il suo 3-5-2. Un modulo che lui e il suo staff, con le proprie caratteristiche, hanno applicato in maniera unica in Europa tra Lazio e Inter. Ecco ma, il 3-5-2, chi l’ha inventato? In Europa inizia comparire negli anni 70, ma chi davvero nel mondo lo porta alla ribalta, in chiave moderna è Carlos Bilardo, che con questo modulo vince i mondiali di Messico 86 con l’Argentina.

Per chi non lo conoscesse, Bilardo è stato un allenatore mitologico, preparatissimo tatticamente, con la personalità di Fabio Capello, la picardìa tipica argentina e una dose di superstizione senza uguali nel calcio moderno. Simone Inzaghi e Maurizio Sarri messi insieme. Chi ha giocato per lui racconta che spesso le formazioni venivano fatte in base alla cabala e relativamente a quel Mondiale vinto a metà degli anni 80 ci sono racconti entrati nella leggenda. Alla prima partita del girone, contro la Corea del Sud, la squadra si sta preparando e nello spogliatoio, a un certo punto, suona il telefono. Risponde il Tata Brown, poi la squadra va in campo, vince e da quella volta, fino alla fine del torneo, ogni volta il telefono doveva suonare e il tata Brown doveva rispondere, anche se poi dall’altra parte non parlava mai nessuno.

Era un membro dello staff di Bilardo che chiamava, per mantenere intatto il rito. O ancora, nell’arrivare allo stadio, sul pullman Bilardo faceva sentire sempre le solite tre canzoni: Gigante chiquito, Total Eclipse of the Heart e Eye of the tiger. Ecco in base alle canzoni, faceva rallentare o accelerare il conducente, di modo che la squadra arrivasse a destinazione con la canzone giusta. I giocatori, col procedere del torneo, capivano guardando fuori dal finestrino, in base alla canzone che stava suonando in quel momento, se fossero in anticipo, in ritardo o in orario. Ce ne sarebbero altre mille da raccontare, ma per farvi capire davvero il personaggio Bilardo, forse basta questa: primi anni duemila, l’allenatore è ospite in una trasmissione di Fox Sports Argentina, si parla di tattica e del suo 3-5-2.

Lui tira fuori una nota rivista inglese in cui vengono elencate le 10 principali tattiche del Secolo appena passato. Bilardo sfoglia la rivista e dice: “al decimo posto, tra le tattiche del secolo c’è il (mio) 3-5-2 dell’Argentina a Messico 86. Ecco siccome in Argentina si fa sempre un po’ fatica a rendere merito agli argentini e si guarda sempre fuori dal paese, allora ci ho pensato io”. A quel punto Bilardo alza un ritaglio di giornale e mostra un annuncio a piè pagina, come quelli che una volta si leggevano per trovare lavoro, l’ha fatto pubblicare lui stesso: “Carlos Bilardo, inventore del 3-5-2 a Messico 86”. Costo dell’operazione? Mil veinte pesos, mille e venti pesos argentini, al cambio attuale, un euro e trenta. Vi immaginate succedesse oggi una cosa del genere?

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