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  • Il padre di Miretti a CM: ‘Club esteri mi hanno contattato, ma la Juve crede in lui. Chiellini gli ha chiesto…’

    Il padre di Miretti a CM: ‘Club esteri mi hanno contattato, ma la Juve crede in lui. Chiellini gli ha chiesto…’

    • Marco Amato
    Lo abbiamo raccontato più volte, da queste pagine, Fabio Miretti è uno dei talenti più cristallini del settore giovanile della Juventus. Cresciuto dalle parti di Vinovo, fin da bambino, ha fatto tutta la trafila, dai Pulcini fino ad arrivare alle prime convocazioni in Prima squadra. A raccontarci tutto il percorso, e le prime esperienze con il gruppo di Allegri, è stato il padre, Livio Miretti.
     
    La storia di Fabio Miretti alla Juventus comincia da bambino, con un trasferimento dal Cuneo. Su di lui c’era anche il Torino, come è stata presa la scelta?
    “Eravamo al Cuneo e sono arrivati gli osservatori di Toro e Juventus. All’epoca al Cuneo c’era un presidente filo granata e ci aveva messo a disposizione un accompagnatore. Ogni 15 giorni si andava a Torino per allenarsi con il Toro. Nel mentre è arrivata la Juve. Anche lì abbiamo cominciato con un allenamento ogni 15 giorni, ma poi si bloccò tutto, perché aveva 7 anni e non c’era la possibilità di tesserarsi, abbiamo aspettato gli 8 anni. La Juve ci fece la proposta delle navette, lo venivano a prendere sotto casa e allora abbiamo deciso per questo, al di là che fossimo juventini, una questione economica e di comodità”
     
    Chi era, a quei tempi, l’idolo di Fabio?
    “Si ispirava a Pavel Nedved. Si era fatto crescere i capelli come lui, poi in quegli anni, con il sole, diventavano biondi, e non voleva più tagliarli. Poi io guardavo la Juve in tv e Nedved era nel pieno della forma e mi sentiva lodarlo”
     
    Come è stato il percorso nelle giovanili?
    “Fin dai pulcini è sempre migliorato, l’ho visto crescere in Juventus, poi da piccolo lo seguivamo sempre, lo accompagnavamo. Ho sempre visto un percorso di crescita, l’ho visto sempre migliorare e impegnarsi, poi trovi gli allenatori che ti fanno crescere in cose diverse. Ancora adesso, a 18 anni, continua a migliorare”
     
    Quale ruolo hanno avuto gli allenatori della Juventus?
    “Il botto lo ha fatto con Pedone in Under 17 che lo aveva spostato in alto. Da play basso, invece, lo avevano già fatto giocare in Under 14. Bonatti è un martello sugli allenamenti, lo ha abbassato ma Fabio non ha mai cambiato la maniera di giocare, pur distante dalla porta i suoi gol e i suoi assist li ha fatti. Per me il suo ruolo ideale è la mezzala, ma si adatta a tutti i ruoli e non è una dote che hanno tutti. Zauli ha sempre creduto in lui, lo portava già in Primavera, ha avuto un percorso di crescita anche con lui”
     
    A gennaio è arrivato il rinnovo di contratto con la Juventus, cosa significa?
    “Un piccolo passo, che ripaga di tutti gli sforzi fatti. La Juve crede molto in lui, sta a lui dimostrare le sue doti. Contentissimo di aver firmato, si vedrà cosa porta il futuro. Abbiamo avuto un po’ di fortuna nell’entrare in prima squadra, è tutto un percorso di crescita. In prima squadra lui sta bene, si diverte”
     
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