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  • Materazzi: 'Benitez? Avevo previsto tutto, non cambierà mai!'
Materazzi: 'Benitez? Avevo previsto tutto, non cambierà mai!'

Materazzi: 'Benitez? Avevo previsto tutto, non cambierà mai!'

Rafael Benitez non è più l'allenatore del Real Madrid la cui panchina è stata affidata a Zinedine Zidane. Cosa può legare questi due nomi al calcio italiano? La risposta è semplice: Marco Materazzi, il cui rapporto con Benitez non è mai decollato e che con la testata ricevuta dal trequartista francese ci ha di fatto costruito una delle vittorie più belle della sua carriera. L'ex difensore dell'Inter ha commentato così l'avvicendamento in casa Real Madrid ai microfoni della Gazzetta dello Sport"Ho altro da fare che brindare a un licenziamento o pensare che è un passaggio di consegne fra i miei grandi “nemici”: ognuno prende la sua strada. Non sarebbe corretto infierire ora, quello che dovevo dire l’ho già detto. Lo avevo anche previsto: ho sbagliato solo di una decina di giorni. Puoi essere il migliore del mondo ma non vai lontano se non hai empatia con i giocatori, se non riesci a legare con quelli che hanno più personalità e se non hai dalla tua parte chi non fai giocare: sono loro quelli che ti aiutano nei momenti difficili. Madrid è una piazza difficile, non basta essere scelto dal presidente per avere un’immunità. Benitez era un allenatore a rischio, in questo senso".

BENITEZ NON CAMBIERA' - "Conoscendolo non cambierà: ha sempre gli stessi problemi e, arrivando a Madrid, invece che cercare di creare un buon rapporto con Cristiano Ronaldo si attacca al carro di Bale, io questo lo chiamo un film già visto. Il primo giorno alla Pinetina c’erano quattro giocatori: lui si mise a chiacchierare con Zanetti, Cambiasso e Cordoba e non degnò di una parola Chivu. Il fatto che parlassero la sua stessa lingua era un po’ debole, come scusa".

ZIDANE SCELTA LOGICA - "O tornava Ancelotti, o davano la squadra a Zidane: non vedevo altra strada. È una scelta che ha una sua logica: Zidane nello spogliatoio può far valere il peso della sua personalità, ma per lui non sarà una passeggiata: i grandi ex giocatori che passano in panchina, dopo 2-3 partite sono già condannati a fare risultato. Io comunque dico in bocca al lupo a lui e a Santiago Solari".

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