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  • Milan: Honda è un punto di domanda

    Milan: Honda è un punto di domanda

    • Andrea Distaso
    Clarence Seedorf avrà pure un'esperienza limitata come allenatore, ma le idee che lo accompagnano sono molto chiare. Correndo il rischio di passare per integralista, l'olandese ha più volte ribadito che il sistema di gioco su cui punterà con maggiore insistenza è il 4-2-3-1 e per non perdere tempo ha deciso di varare questo cambiamento tattico fin dalla sua prima partita in rossonero. L'obiettivo è quello di far assimilare nel minor tempo possibile i suoi concetti alla squadra per prepararla al meglio in vista della prossima stagione, quando anche la società asseconderà la sua filosofia con acquisti mirati. Ma c'è anche chi rischia di faticare enormemente ad affermarsi con nuovo sistema di gioco e il principale indiziato, come hannno dimostrato le sue recenti uscite, è il giapponese Keisuke Honda.

    PROBLEMA DI MODULO - Arrivato a parametro zero dal Cska Mosca, il nazionale nipponico è stato sempre schierato nella posizione di trequartista largo a destra, sia nell'unica gara con Allegri allenatore sia da quando Seedorf si è insediato a Milanello. Dopo un avvio incoraggiante, il numero 10 rossonero ha dimostrato di patire i ritmi del nostro campionato e forse anche una posizione in campo che non gli permette di esprimere al meglio le sue qualità. Tanto in Russia quanto in nazionale, Honda si è sempre disimpegnato preferibilmente come mezzala destra, un ruolo che non evidenziava più di tanto i suoi limiti sul piano fisico e del dinamismo, caratteristiche che vengono richieste invece a un attaccante esterno, il cui compito dovrebbe essere quello di saltare spesso il diretto avversario per mettere in area palloni giocabili per la punta. Ecco perchè, se Seedorf deciderà di insistere sul 4-2-3-1, Honda rischia di diventare un equivoco tattico appena un mese dopo il suo sbarco in Italia.

     

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