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  • Mkhitaryan,| Lucescu: 'Italia attenta, ricorda Kakà'
Mkhitaryan,| Lucescu: 'Italia attenta, ricorda Kakà'

Mkhitaryan,| Lucescu: 'Italia attenta, ricorda Kakà'

Lucescu: «Il mio Mkhitaryan vi farà soffrire».
Lui lo conosce bene. Mircea Lucescu, romeno, vecchia conoscenza del nostro calcio per gli anni al Brescia e per il periodo all'Inter, allena lo Shakhtar Donetsk, in Ucraina, squadra in cui gioca Henrikh Mkhitaryan, 23enne talentino armeno che ci troveremo di fronte domani sera a Yerevan. Si può dire che Mkhitaryan sia una creatura di Lucescu. Se l'è allevato allo Shakhtar e ha avallato la cessione del brasiliano Jadson per fargli posto sulla trequarti. «All'inizio lo schieravo in mediana — spiega Lucescu — e per lui è stato un passaggio fondamentale, perché lì ha imparato recuperare il pallone, a darsi da fare nella fase di non possesso. Via Jadson, l'ho "liberato" in posizione più avanzata, a centrocampo il suo talento era sprecato».

Seconda punta o trequartista?

«Una via di mezzo. Forse più trequartista, anche se l'ultimo passaggio non è la sua specialità. È giocatore atipico, speciale, forte nelle accelerazioni. Sto pensando a chi assomiglia, perché so che me lo chiederete, ma non saprei trovare il paragone giusto. Ho allenato tanti giocatori, però uno così non l'ho mai avuto».

Si dice che ricordi un po' Kakà.
«Ha la stessa falcata che "strappa", il confronto regge, ma a differenza di Kakà lui partecipa alla fase difensiva».

Nell'Armenia dove gioca?

«Dietro il centravanti, sulla trequarti».

Andrà a sbattere su Pirlo, appena affrontato anche in Champions.
«Sarà così, i due sono destinati a incrociarsi. A Pirlo voglio bene, l'ho visto crescere nel Brescia. Aveva sedici anni e già si capiva che sarebbe diventato qualcuno, però penso che contro Mkhitaryan abbia bisogno di aiuto, quando il pallone ce l'avrà l'Armenia. Sì, può essere un confronto cruciale della partita».

A proposito, chi vincerà?
«L'Italia è più forte, non ci sono dubbi, ma dovrà giocare al meglio di se stessa. Troverà uno stadio pieno e una squadra giovane, bell'impasto di corsa e tattica. Sono molto nazionalisti, danno tutto. Io ci ho giocato con lo Shakhtar in un euro-preliminare e l'ho provato sulla mia pelle: è stata dura».

Quanto vale Mkhitaryan?

«Abbiamo rifiutato un'offerta dello Zenit San Pietroburgo. Finché potrò, non lo lascerò andare via. Lo Shakhtar ha bisogno di lui. Certo, come dite voi, tutto ha un prezzo. Ha 23 anni, è giovane, farà una grande carriera. È un ragazzo intelligente, parla diverse lingue, anche il portoghese: da bambino ha vissuto per un po' a San Paolo, in Brasile. Sua madre lavora alla federcalcio d'Armenia e gli fa da agente. Ogni volta che gli chiedo qualcosa, lui risponde: "Devo parlare con mamma". Sua sorella è assistente di Platini all'Uefa. Suo padre, morto giovane, è stato un bravo giocatore. Mkhitaryan è il tipico armeno cosmopolita. Gli armeni sono dappertutto, un po' come lui sul campo. Fate attenzione». 


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