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  • Napolimania: De Laurentiis contro Cellino, in una Lega dove non ci sono santi

    Napolimania: De Laurentiis contro Cellino, in una Lega dove non ci sono santi

    • Marco Giordano
    Da questo osservatorio, ho già scritto come De Laurentiis sia, dal mio personalissimo punto di vista, dalla parte giusta della storia. Il calcio deve continuare: perché è un'industria, come la moda, come il food, come il siderurgico, come qualsiasi altro settore importante per l'economia del paese. Non fosse altro che il football, in Italia, contribuisce anche per 890 milioni di euro all'anno alle casse dello Stato. Bisogna tornare a giocare, bisogna farlo anche nel più breve tempo possibile, ovviamente avendo come unica stella polare quella della sicurezza degli atleti e di tutti coloro i quali prendono parte all'evento sportivo, con la consapevolezza che con il pubblico si potrà giocare solo nella prossima stagione.

    CELLINO NASCONDINO. Trovo, invece, intollerabile come un presidente, come Cellino, rilasci queste dichiarazioni alla Gazzetta: «Il solito casino, tanto a molti della salute non frega nulla, pensano solo ai propri interessi. Se ci costringono sono disposto a non schierare la squadra e perdere le partite 3-0 a tavolino per rispetto dei cittadini di Brescia e dei loro cari che non ci sono più». Mi piacerebbe sapere se Cellino pensa che Percassi, patron dell'Atalanta, sia un insensibile, uno che guarda solo ai suoi comodi, visto che figura, nelle ricostruzioni dei principali quotidiani, tra quelli che vuol continuare a giocare. Sono curioso di capire se Cellino vuol dare dell'insensibile anche al suo amico De Laurentiis: sono curioso, soprattutto, di capire se è realmente disposto a falsare definitivamente un campionato con il 3-0 a tavolino senza schierare la squadra. Cellino, ad oggi, guida uno schieramento di patron che hanno molto da perdere: ed a pensar male ci vuole un attimo, anche perché qui santi non ce ne sono.

    LA STRATEGIA DI ADL. De Laurentiis ha spiegato in tutte le riunioni di Lega che la sua volontà è quella di completare la stagione anche scavallando l'estate, anche in autunno inoltrato. Ma, l'ipotesi di partire il 20 maggio è quella che piace di più, anche guardando al mantenimento di un iter che consentirebbe di preservare quel che resta della regolarità di un campionato, con buona pace di Cellino. Inoltre, in questo modo, anche i valori di mercato, disputando campionato, Champions e Coppa Italia potrebbero esser preservati. Nella battaglia dialettica che nelle prossime ore si continuerà a sviluppare in Lega, ci sarà ben poco di sensibile. Ma, chi vuol continuare a giocare, così come vuol far ripartire ogni segmento del paese, sta facendo la cosa giusta.

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