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    Olympiacos-Fiorentina, le pagelle di CM: Ranieri entra e sbaglia, come Igor a Praga. El Kaabi è storia

    Olympiacos-Fiorentina, le pagelle di CM: Ranieri entra e sbaglia, come Igor a Praga. El Kaabi è storia

    • F. Zanon e F. Targetti, da Atene
    Olympiacos-Fiorentina 1-0

    PAGELLE OLYMPIACOS

    Tzolakis 7,5: graziato da Bonaventura, che lo centra da una buona posizione, è protagonista di una grande uscita ancora su Jack. E’ sempre molto attento, nella ripresa si supera su Kouamé, decisivo nel secondo tempo supplementare su Ikoné.

    Rodinei 6: partita attenta, dalla sua parte la percentuale di pericolo è quasi vicino allo zero. Gli manca un po’ di coraggio in fase di spinta. 

    Retsos 7: l’ex Verona è un difensore vecchia maniera, ruvido, poco elegante, ma efficace. Usa la gomma Pelikan per cancellare l’attacco viola. 

    Carmo 6,5: il Belotti di oggi è innocuo, non è che faccia così tanta fatica. La musica è la stessa anche con Nzola. Di testa è una garanzia. 

    Ortega 6: parte in apnea, soffre Nico Gonzalez e Dodo, prende le misure con il passare dei minuti (90’ Quini 6: tanta corsa, qualche pensiero in più con Ikoné)

    Iborra 6: uomo d’ordine, ha il compito di respingere tutto quello che transita nella sua area di controllo. In costruzione è scolastico, non è il suo compito. Sfiora il gol di testa. 

    Chiquinho 5,5: mossa a sorpresa di Mendilibar che lo piazza dietro a El Khabi, si muove tanto, combina pochino. Un falso 10, in tutti i sensi.

    (78’ Horta 6: mette a disposizione i suoi polmoni e la sua clava)

    Hezze 7: dinamico, di gamba, lavora molto sui raddoppi e sulle preventive, rallentando il giro palla viola. Corre per tre, suo l’assist per El Kaabi. 

    Podence 6,5: zanzara fastidiosa, scalda subito le mani di Terracciano con un destro velenoso, poi lo impegna con un colpo di testa su azione d’angolo. A sinistra il terreno è fertile, coltiva molto, raccoglie poco. Soprattutto nella ripresa, quando le energie scarseggiano

    (105’ Masouras sv)

    Fortounis 5,5: parte da destra, con licenza di svariare. Qualche buona giocata, un paio di sgasate, poco altro (72’ Jovetic 6,5: passano gli anni ma è sempre una delizia. Entra in campo e nasconde subito il pallone a Dodò, Terracciano gli nega il gol dell’ex) 

    El Kaabi 7,5: prima punta che fa reparto dal solo, il riferimento sui palloni lunghi, il pivot sul quale esterni e centrocampisti di appoggiano per aprire gli spazi. Milenkovic e Martinez Quarta lo limitano molto, fino al 116’ quando di rapina segna il gol che vale la coppa (121’ El Arabi sv)

    Mendilibar 6: ha fatto del pragmatismo il suo marchio di fabbrica. Il suo Olympiacos è corto, si chiude, lotta su tutti i palloni e riparte. Un omaggio ad Ares più che ad Afrodite. Gli episodi lo favoriscono, come con il Siviglia contro la Roma un anno fa.


    PAGELLE FIORENTINA

    Terracciano 7: deve darsi subito da fare allungando in angolo un tiro insidioso di Podence, poi a metà primo tempo è reattivo nel bloccare a terra una spizzata dello stesso 56 biancorosso da pochi passi. Puntuale in uscita su El Kaabi al 40', rischia di farsi pure male. Ripresa senza parate. Nel primo tempo supplementare, in tuffo sulla sinistra, nega a Jovetic un gol che sarebbe stato peggio di una pugnalata per la curva viola alle sue spalle. Troppo vicino El Kaabi per sperare in un altro miracolo.

    Dodo' 5,5: impreciso nei primissimi minuti, poi dopo 8 infila una gran sovrapposizione su Gonzalez. Contro Podence è difficile, il portoghese lo attacca proprio sulla rapidità che in teoria sarebbe il suo punto di forza, ma al 25' se lo perde su una palla alta e per poco il piccoletto non segna di testa. A fasi alterne anche il secondo tempo, tra palle perse e belle chiusure sempre e comunque su Podence, come al 61'. L'assist a Kouamé era servito, ma un tocco avversario e la scarsa reazione ad esso dell'ivoriano gliel'hanno negato. 

    Milenkovic 7: spazza via alcuni palloni potenzialmente pericolosi, quindi sul primo angolo viola trova il primo gol della stagione, per sua sfortuna in leggerissimo fuorigioco. Al 28' stoppa El Kaabi nell'uno contro uno nel cuore dell'area di rigore. Il trend positivo nei duelli con il possente ariete marocchino prosegue nel secondo tempo, va anche vicino di nuovo alla rete ancora su corner. 

    Martinez Quarta 6: beffato da Chiquinho in avvio, lo salva Terracciano sulla conclusione successiva. Da lì in poi nessun tentennamento e qualche chiusura forte delle sue, come una scivolata in controtempo al 35'. Al 42' un tentativo di anticipo su Podence gli va male: ammonito. I pericoli nella ripresa arrivano solo da palle inattive, su una di queste El Kaabi gli scappa e sfiora il pallone a pochi passi dalla porta. Quella mano un po' larga su cross dalla sinistra nei supplementari... fortuna per la Fiorentina che non è stata giudicata punibile. 

    Biraghi 5: non può seguire Fortounis dappertutto, ma questo gli concede un po' di libertà nel portar su il pallone. Perde il capitano di casa e quasi deve spendere l'ammonizione nella parte centrale del primo tempo. L'Olympiacos spinge di più dall'altra parte, è una finale ben più tranquilla per lui rispetto a quando l'avversario era Bowen del West Ham. Al 79' Iborra, che, va detto, è un armadio, gli prende il tempo e va vicinissimo al gol con un colpo di testa. Sarebbe stata una mazzata. Si prende il giallo per un fallo su Rodinei nelle vicinanze del 100'.

    (dal 105' Ranieri 4: torna a fare il terzino, cosa che gli mancava dai tempi della Salernitana due anni fa, Italiano sceglie lui e non Parisi probabilmente per la maggiore esperienza e per la delicatezza del momento, ma sbaglia. El Kaabi lo beffa sulla diagonale e manda in paradiso l'Olympiacos. A Praga Igor era entrato al suo posto per commettere un errore fatale nel finale, ad Atene ha vissuto lui questo incubo)

    Arthur 5,5: quando la Fiorentina ha la palla, la fa girare, quando non ce l'ha è lui a guidare il pressing, anche alzandosi con Belotti. Poco prima del 20' perde una palla grondante sangue, sulla quale la difesa ripiega bene. La partita è da 6 e scorre via senza ulteriori scossoni, anche se quella leggerezza poteva essere esiziale. 

    (dal 74' Duncan 6: entra e comincia a battere sull'incudine, non mancando di prendersi la responsabilità di concludere dalla distanza nel tentativo di pescare il jolly)

    Mandragora 6: utile in ripiegamento, proprio la carta giocata da Italiano. Chiama tutti alla calma quando i meccanismi si inceppano in fase di costruzione, vuole rifarsi dopo il gol sbagliato a Praga sull'1-1 nella sconfitta col West Ham l'anno scorso. Il duello con Hezze si gioca tutto sulle letture e sull'occupazione delle zone del centrocampo.

    Gonzalez 5: dribbling irresistibile su Ortega e palla in mezzo, pericoloso fin dai primi minuti. Murato dal terzino connazionale su un appoggio interessante di Belotti. Arriva con un tempismo errato sul pallone toccato male da Tzolakis al 39', svirgolandolo. Qui si spegne e non si riaccende più, né a destra né poi a sinistra quando entra Ikoné. Non se la sente più di tirare i rigori, arrivati a metà dell'extra-time la sua presenza in campo non ha più senso. 

    (dal 105' Beltran 6: era già stato provato alto a sinistra in campionato, poco tempo per valutare le reali potenzialità in questo ruolo, ma l'utilità del cambio è prettamente legata ai possibili rigori. Che non c'è stato bisogno di calciare)

    Bonaventura 5: gli capita il pallone del vantaggio al 21', ma da centro area lo calcia sì sotto le gambe del difensore, ma praticamente in bocca a Tzolakis. Un errore di misura non da lui. Centra ancora il giovane portiere greco in uscita pochi secondi dopo, stavolta lanciato in profondità e con meno luce a disposizione. Buon lavoro nella ripresa, ma nulla che possa mondare la grazia concessa alla difesa greca nel primo tempo. 

    (dall'81' Barak 5: non combina molto nel quarto d'ora di tempo regolamentare che gli viene concesso. Per la verità, non combina molto, punto. Non impatta su un bel pallone dalla sinistra, in area, nel secondo supplementare)

    Kouamé 6: in ritardo su Rodinei che mette un pallone pericoloso in mezzo su schema d'angolo, ma il primo spunto viola è suo, appena dopo, con un bel dribbling e cambio gioco dall'altra parte su Gonzalez. Piomba su un pallone vagante e guadagna un calcio d'angolo al 15', poi fa una torre molto interessante al 39' su un cross sul secondo palo di Bonaventura, mettendo in imbarazzo il portiere. E' attivo, vivace, dentro la finale: il suo voto non va oltre il 6 perché al 68' calcia male cestinando un'azione splendidamente orchestrata da Nzola e Dodo', sfavorito da un tocco di un difensore che ha fatto alzare la palla. 

    (dall'82' Ikoné 5,5: come al solito, il suo ingresso "sposta" Gonzalez sull'altra fascia. Assente dal match finché, nel secondo supplementare, non prova un dribbling su Quini: non gli riesce, ma poi arriva al tiro un po' ciabattato sul secondo palo, su un cross da sinistra, parato da Tzolakis. Pochino. Murato in una buona occasione appena dopo il gol dell'Olympiacos)

    Belotti 5: lotta con Carmo e Retsos come con tutti i centrali affrontati da fine gennaio a oggi, le palle buone per girarsi sono poche. Il suo secondo tempo inizia con una capocciata violentissima con Retsos, che costringe il greco a fermarsi per qualche minuto. Non sarebbe stato un brutto affare per la Fiorentina, visto che il Gallo, contro l'ex Verona e Leverkusen, non l'ha vista praticamente mai.  

    (dal 58' Nzola 6: si libera di Carmo aprendo lo sportello e manda in area Dodo', poi Kouamé calcia male. In pochi minuti, ecco tutto il lavoro che Belotti non è riuscito a fare. Ogni volta che gli arriva il pallone dà la sensazione di poterlo tenere senza problemi, facendo da perno)

    All. Italiano 5: Il dubbio era fra Beltran e Mandragora per iniziare, la scelta è ricaduta su un centrocampo più accorto e avanzando Bonaventura sulla trequarti. Qualche sbavatura nel primo tempo c'è, ma nel complesso è una Fiorentina più attenta e consapevole, che non si perde in un bicchier d'acqua come in Repubblica Ceca e che, pur senza segnare, probabilmente ai punti avrebbe la meglio nei 90 minuti. Bene anche 4 cambi su 5, ma sceglie di adattare Ranieri da terzino invece che inserire Parisi nel suo ruolo, ed è proprio il numero 16 che si fa fregare da El Kaabi. Aveva senso, ma si è rivelato un altro errore in questo triennio che lascia amaro in bocca. 

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