Sampdoria, niente riscatto per Akinsanmiro: torna all'Inter dopo un anno in chiaroscuro
La Sampdoria volta pagina. Dopo aver conquistato la salvezza in Serie B attraverso i playout giocati tra il 15 e il 22 giugno, il club blucerchiato ha cominciato a pianificare la prossima stagione con un segnale forte e inequivocabile: nessun prestito è stato riscattato. Il termine ultimo per esercitare i diritti era fissato per ieri, ma da Genova non è partita alcuna mossa formale. Una decisione che intreccia valutazioni economiche, tecniche e anche strategiche, in vista di una ricostruzione più sostenibile e selettiva, considerando anche l'andamento offerto dai calciatori in questo campionato.
Tra i giocatori in prestito, spicca il caso di Ebenezer Akinsanmiro dall’Inter: il suo riscatto costava 2,5 milioni, con la possibilità per i nerazzurri di riacquistarlo per 2,8 milioni. I termini sono stati ignorati, il Doria non ha fatto mosse, perciò il nigeriano tornerà all’Inter al termine del Mondiale per Club. Dopo un inizio che sembrava promettente, il classe 2004 ha via via perso terreno nelle gerarchie, disputando una stagione in chiaroscuro. Akinsanmiro era arrivato accolto da grandi attese, descritto come uno dei prodotti più interessanti del settore giovanile interista. Subito titolare con Pirlo, era poi scivolato indietro nelle rotazioni sia con l'ex centrocampista che con il suo sostituto Sottil. L'andamento non era cambiato di molto con Semplici, anzi, sotto la gestione del tecnico toscano aveva anche mostrato tutti i limiti legati all'ingenuità, come ad esempio nella gara casalinga con il Palermo: entrato in campo nella ripresa, era stato espulso dopo 3 minuti dal suo ingresso sul terreno di gioco per un fallo ingenuo. Da lì, il suo impiego si era ulteriormente assottigliato.
Con Evani e Lombardo se possibile 'Aki' ha trovato ancora meno spazio: soltanto qualche scampolo di gara in campionato, con il picco dei 45 minuti di Carrara, mentre nelle ultime 4 partite per ben 3 volte è rimasto in panchina senza mai sfiorare il campo, comprese le due gare di playout. La sensazione è sempre stata quella di un giocatore con buoni mezzi tecnici, ma molto fumoso e poco coinvolto nel gioco di squadra. Nel nuovo corso doriano, però, non avrà spazio.