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  • Sampmania: tutti i numeri e i falsi miti di questa Sampdoria

    Sampmania: tutti i numeri e i falsi miti di questa Sampdoria

    • Lorenzo Montaldo
    Premessa: Se siete allergici ai numeri e alla matematica, chiudete subito la pagina. "Il calcio non è una scienza esatta". Quante volte lo abbiamo sentito dire? Difficile controbattere a questa affermazione, che però non va presa come oro colato. Il bello del calcio, secondo me, è proprio lì: è il baricentro perfetto del triangolo che nasce unendo destino, fantasia e razionalità. Il pallone sta esattamente nel mezzo, è la sublimazione delle sfaccettature che compongono ognuno di noi; c'è la sorte, c'è il colpo di genio, e c'è pure lo studio scientifico e minuzioso. Magari i numeri non descriveranno realisticamente la palla che rotola, ma quasi sempre rendono l'idea. E sul lungo periodo non mentono mai.

    Lo so benissimo: le cifre annoiano. E dedicare un intero pezzo ai numeri è quantomeno rischioso. Ma ora che siamo arrivati a 26 giornate di campionato, le analisi statistiche aiutano più che mai a prendere coscienza di quella che è la vera essenza della squadra di Giampaolo. E fidatevi, può essere persino interessante. Vi faccio un esempio. "Ma quanto corre questa Sampdoria?". Ammettetelo, lo abbiamo pensato tutti durante il corso della stagione, magari esaltati da una grande prestazione dei blucerchiati. Il sottoscritto per primo. Vi dò la risposta: poco, pochissimo. Il Doria è la squadra di Serie A che in media corre di meno dopo il Torino. I blucerchiati percorrono 106 km a partita. L'Inter, che ha il primato dei podisti, ne fa 112, poi nella classifica vengono Fiorentina e Udinese a 111, e via via tutte le altre. Ciò non significa che Torreira e compagni siano 'pigri' anzi, tutt'altro. Vuol dire semplicemente che questa Samp corre 'bene'. E' un concetto, quello della corsa finalizzata ad un obiettivo, molto caro a Marco Giampaolo. Il tecnico di Giulianova lo ha ripetuto spesso nel corso della stagione. Lo aveva fatto anche prima di Samp-Roma, mettendo a confronto due partite agli antipodi, la sconfitta di Benevento e il successo sulla Fiorentina al Ferraris: "Lo sapete che contro la Fiorentina abbiamo corso il quaranta per cento in meno rispetto a Benevento? A dirlo non ci crede nessuno e invece io non sono sorpreso" aveva detto l'allenatore ai giornalisti. "A Benevento eravamo lunghi, con pochi collegamenti fra i reparti, Ramirez che partiva palla al piede, i compagni costretti ad inseguirlo. Con la Fiorentina invece abbiamo seguito alla lettera i nostri principi". Ecco la spiegazione più semplice: la Samp corre 'poco', perchè è allenata bene.

    Altro falso mito da sfatare: la Sampdoria subisce poco. Non è affatto vero. Certo, la linea difensiva di Giampaolo è una meraviglia da vedere, Silvestre cancella praticamente ogni attaccante che si trovi a transitare per la sua zona di competenza, e più in generale tutti i giocatori del pacchetto arretrato doriano migliorano sensibilmente grazie al mister. Ma non è vero che la Samp subisce poco. Tra le prime 10 formazioni della classifica, la Samp è quella che ha incassato più reti: 34, tante quante quelle della Lazio (che però ha segnato parecchi gol in più, 64 a 46). A ciò aggiungete un altro dettaglio: la formazione di Corte Lambruschini è terza per numero di parate compiute dai suoi portieri. Sono stati ben 111 i salvataggi di Puggioni prima e Viviano poi. Soltanto il Verona (134) e la Spal (113) 'vantano' più interventi degli estremi difensori. Szczesny e Buffon, tanto per fare un raffronto, ne hanno fatti meno della metà (54), Berisha e Gollini dell'Atalanta sono a 62. 

    La Sampdoria è anche una delle squadre che serve più assist (quinta a 84, di cui 26 vincenti) mentre i blucerchiati peccano per quanto riguarda il cross. Nella speciale classifica la Sampdoria è 16°, davanti solo a Crotone, Hellas, Torino e Bologna. Sono soltanto 149 i traversoni realizzati dalla squadra di Giampaolo, che difficilmente cerca il gioco sugli esterni ma che predilige arrivare al gol con fraseggi per vie centrali: da qui la spiegazione del gran numero di assist e dei pochi cross. E poi, siamo onesti, quante volte abbiamo pensato: "Però, con un po' di sfiga in meno...". Sbagliato! Pensate che la Samp è la squadra di serie A che ha colpito meno pali e traverse in assoluto: sono soltanto 4 i 'montanti' a sfavore, mentre sono ben 13 quelli centrati dalle avversarie dei blucerchiati. Soltanto Hellas e Benevento - che pure hanno subito parecchi gol in più dei blucerchiati - vantano un numero di legni 'a favore' maggiore. 

    E per quanto riguarda le statistiche individuali? Nemmeno a farlo apposta, ci sono due blucerchiati che si distinguono sugli altri. Si tratta ovviamente di Lucas Torreira e Fabio Quagliarella. Che l'attaccante stabiese si stesse mettendo in mostra per la quantità di gol segnati, era facilmente intuibile. Quello che molti non sanno è che Fabio Quagliarella è anche nella top 15 di assist serviti ai compagni: il numero 27 doriano è quarto, avendo già raggiunto quota 20 assist di cui 5 vincenti. Un fondamentale, quello del passaggio smarcante, che conosce bene anche Gaston Ramirez. Dall'uruguaiano ci si attende il filtrante illuminante che libera l'attaccante, e in effetti il numero 90 ben 8 volte ha propiziato un gol, classificandosi al dodicesimo posto nella speciale classifica degli assist man con 15 suggerimenti complessivi. L'altro giocatore che ovviamente si distingue è Torreira. Non c'è nessuno come lui in Serie A per quanto riguarda le palle recuperate: il folletto uruguaiano ne ha scippate ben 146, una cifra incredibile considerando che il secondo in classifica Koulibaly è fermo a 123. Torreira è leader anche di un'altra speciale graduatoria, quella dei falli subiti. Il regista della Sampdoria ne guadagna una quantità industriale in ogni gara, tanto è vero che in Serie A è stato steso ben 66 volte, 3 in più di Gomez. 

    Sorpresi? Da alcuni dati io sono rimasto sinceramente stupito. Mi hanno fornito una nuova percezione della Samp, giusta o sbagliata che sia. Alle volte, fare un passo indietro e osservare i numeri nel loro insieme può essere davvero costruttivo. Me ne ricorderò in futuro, anche perché vivere di cliché e di falsi miti ritengo sia la cosa peggiore in assoluto.

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