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  • La rovesciata: storia di uno dei gesti più spettacolari del calcio
La rovesciata: storia di uno dei gesti più spettacolari del calcio

La rovesciata: storia di uno dei gesti più spettacolari del calcio

  • Riccardo Colombo
La rovesciata è uno dei gesti più difficili da eseguire su un campo di calcio per difficoltà atletica, di coordinazione, di forza e precisione. Tutti ricordiamo i gol di Cristiano Ronaldo e Bale, rispettivamente contro Juventus e Liverpool nell’edizione 2017/18 della Champions League, ma anche quello di Rooney nel derby di Manchester (2011) o ancora quello di Ibrahimovic da fuori area contro l’Inghilterra nel 2012. Queste sono solo alcune delle più belle prodezze eseguite negli ultimi anni, ma chi ha eseguito per primo la rovesciata?

LE ORIGINI – Secondo Eduardo Galeano, noto saggista uruguaiano, l’invenzione della rovesciata sarebbe da attribuire al cileno Ramón Unzaga, il quale nacque nel 1894 nei Paesi Baschi per poi trasferirsi a 12 anni con la famiglia in Cile, stato di cui ottenne la cittadinanza al compimento dei 18 anni e per il quale giocò in nazionale dal 1916 al 1920. Il gesto fu eseguito per la prima volta nel 1914 sul campo del porto di Talcahuano e venne denominato come “Chorera”, dal nome della squadra per cui Unzaga giocava, ovvero la Escuela Chorera. 

LA NOTORIETA' – La “Chorera” rimase pressocché sconosciuta fino al 1927, quando fu l’attaccante David Arellano, anch’egli cileno, a portarla alla ribalta internazionale. Arellano allora militava nel Colo-Colo, club di massima serie cilena, ed era partito con la squadra per una tournée in Spagna dove si sarebbero disputate una serie di amichevoli contro club locali. L’attaccante esibì la prodezza più volte, lasciando senza fiato i giornalisti europei che la ribattezzarono come “Chilena” in onore del paese da cui proveniva. Arellano morì quello stesso anno su un campo da gioco a Valladolid dovuto ad uno scontro aereo con un avversario, che colpendolo allo stomaco, gli provocò una peritonite che i medici non riuscirono a curare. La morte prematura a 24 anni lo fece diventare una leggenda in patria, dove gli dedicarono “el Estadio Monumental de Santiago de Chile”, oggi denominato “Estadio Monumental David Arellano”. 

GLI ANNI A SEGUIRE – Il termine “chilena” ancora oggi sopravvive nei paesi di lingua spagnola, ma in altre nazioni il termine è stato cambiato. In Brasile prenderà il nome di “bicicleta”, di cui Pelé ne sarà l’interprete più famoso, in Inghilterra quello di “bicycle-kick” e in Italia quello di “rovesciata” con il quale passerà alla storia Carlo Parola, diventando anche il simbolo dello storico album dei Calciatori Panini. Nella nostra Serie A tanti grandi calciatori negli ultimi anni hanno eseguito questa prodezza, ma uno degli interpreti che l’ha fatto con più frequenza è Mauricio Pinilla il quale, superfluo dirlo, è proprio cileno. 

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