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Gridano 'giallorosso ebreo': per il gip è tifo, non razzismo. Prosciolti due ultrà della Lazio

Gridano 'giallorosso ebreo': per il gip è tifo, non razzismo. Prosciolti due ultrà della Lazio

L’espressione “giallorosso ebreo” ha la finalità di deridere la squadra avversaria ed è ricollegabile allo storico antagonismo tra le due formazioni della Capitale. Come scrive il Corriere della Sera con questa motivazione Alessandro Pasquazzi e Fabrizio Pomponi - due tifosi laziali sorpresi in Curva nord mentre intonavano un coro con dentro le due parole incriminate - sono stati prosciolti con la formula «perché il fatto non sussiste» dal gip di Roma Ezio Damizia: erano accusati di diffondere odio razziale. A inchiodare i due ragazzi - difesi dagli avvocati Massimiliano Capuzi ed Emiliano Ferrazza - erano state le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso durante la partita Lazio-Catania del 30 marzo del 2013. In particolare le riprese mostravano, tra le 15.38 e le 15.39, i due giovani incitare il resto dei componenti della Curva nord a cantare «Giallorosso ebreo, Roma va a caga’». Una volta osservate le immagini, la Digos aveva identificato e denunciato i tifosi. Nella perquisizione a casa di Pomponi erano saltati fuori un manganello retrattile, un manifesto del terrorista dei Nar Alessandro Alibrandi e una maglietta raffigurante il Duce. Nulla nell’abitazione dell’altro tifoso. Per entrambi, al termine delle indagini, la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio.

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