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    Il mondo di Torreira: 'Calcio, mate e Sampdoria, e sogno l'Uruguay'

    Il mondo di Torreira: 'Calcio, mate e Sampdoria, e sogno l'Uruguay'

    • Lorenzo Montaldo
    Alla scoperta di Lucas Torreira e del suo mondo. Un mondo semplice, fatto di casa, famiglia, amici e Sampdoria. Sono questi gli ingredienti che si amalgamano nella vita di uno dei più promettenti centrocampisti della Serie A.

    Di sicuro, Torreira è stato una delle scoperte più belle tra i blucerchiati, anche perchè sin dalle prime amichevoli ha impressionato per completezza e maturità: "Vivo con mia madre e un mio amico, mi sto ambientando bene e questa è la città che mi è piaciuta di più da subito" racconta il piccolo mastino uruguaiano a Samp TV. "Anche perchè c'è il mare, che mi piace moltissimo. Sono arrivato dalla Serie B, un campionato importante per un giovane come me e che mi ha consentito di fare tanta esperienza a Pescara" continua Torreira raccontando i suoi primi passi nel calcio dei grandi. "Il mio pensiero è sempre stato quello di venire qui e giocare, di dare il massimo in ogni allenamento e di farmi notare dall'allenatore. Così è stato, e il mister mi ha dato tantissima fiducia e gli ho risposto in campo".

    L'impatto è stato ottimo: "La cosa che mi ha colpito di più di questo gruppo è l'umiltà di tutti i ragazzi, e la voglia con cui si allenano. Anche loro mi hanno accolto benissimo, è una cosa molto piacevole". Piacevole come il mate, bevanda tipica del Sudamerica che Torreira ha sempre appresso, in un caratteristico contenitore di legno: "Il mate è come un amico, lo porto sempre dietro e ci fa benissimo, ci aiuta anche a fare gruppo. Siamo in 4 o 5 a berlo, io, Barreto che è anche il mio compagno di stanza, Ricky Alvarez e Muriel".

    La distanza dall'Uruguay a volte si fa sentire: "Mi manca il mio paese, e anche la mia famiglia, siamo in tanti e loro sono quasi tutti là. C'è mio padre e altri 5 fratelli, uno gioca nella mia squadra del cuore e l'altro nel club rivale. Quando non facciamo allenamento mi piace stare con mia madre e il mio amico, andare in centro e magari mangiare fuori. Anche perchè ora che c'è mia madre la cucina la tocco poco (ride, ndr)".

    Come tutti i bambini, anche Torreira ha avuto degli idoli di infanzia: "Da piccolo guardavo sempre Forlan, era il giocatore più rappresentativo. La caratteristica dell' Uruguay è sempre stata la grinta, siamo una delle squadre più complete al mondo. La nazionale sta facendo benissimo -  conclude Torreira - ho il doppio passaporto spagnolo e uruguaiano ma il mio sogno sarà sempre quello di arrivare alla albiceleste". 

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