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  • Inter, rebus centrocampo: dietro Barella e Calhanoglu tutti in bilico. Cosa succede da qui a giugno

    Inter, rebus centrocampo: dietro Barella e Calhanoglu tutti in bilico. Cosa succede da qui a giugno

    • Andrea Sereni
    Tante situazioni da risolvere, altrettanti dubbi. Con che centrocampo giocherà l'Inter nella prossima stagione? Di più: chi sarà confermato e chi invece andrà via? Siamo a novembre, manca ancora un po' di tempo, ma le incertezze aumentano. I punti fermi, al momento, sono solamente Barella e Calhanoglu. Nicolò ha appena rinnovato il proprio contratto fino al 2026, il turco ex Milan ha firmato in estate fino al 30 giugno 2024. Insomma, loro sono le certezze. Ma gli altri centrocampisti, chi per un motivo chi per un altro, sono in bilico.


    IN SCADENZA NEL 2022 -  Al netto del caso Eriksen (in scadenza nel 2024 ma fermo dopo il problema cardiaco avuto agli Europei), ci sono ben tre giocatori in scadenza nel giugno 2022. Parliamo di Matias Vecino, Arturo Vidal e Marcelo Brozovic. Tre situazioni una diversa dall'altra. Il croato è il faro dell'Inter, unico vero insostituibile per Inzaghi. I dialoghi per il rinnovo vanno avanti da tempo, il club nerazzurro vorrebbe prolungare, ma al momento l'intesa sembra essere lontana. E alla finestra ci sono, attente, Bayern Monaco e Psg. Il destino di Vidal e Vecino sembra invece simile: se non già a gennaio (soprattutto l'uruguaiano, qualora arrivasse un'offerta intrigante), i due (rispettivamente 34 e 30 anni) dovrebbero lasciare a fine stagione, alla scadenza del contratto. A meno che non riescano a convincere la società a puntare ancora su di loro.

    SOTTO ESAME - In rosa restano altri due centrocampisti: Stefano Sensi e Roberto Gagliardini. Quest'ultimo, in scadenza nel 2023, è sempre più ai margini del progetto e ad oggi una sua cessione in estate è un'ipotesi più che plausibile. Il caso Sensi è più complesso. Per ora ha giocato solo 115 minuti in stagione, condizionato da un nuovo infortunio. L'Inter in estate ha rifiutato le avances della Fiorentina e ha puntato ancora su di lui, ma ora vuole più continuità. Mancini non lo ha chiamato in Nazionale, la società nerazzurra lo potrà osservare ancor più da vicino da qui al termine del campionato. Se non dovesse dare garanzie (soprattutto da un punto di vista fisico) anche il suo futuro potrebbe divenire incerto. 

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