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  • Juvemania: Suarez un'opportunità, ma non la prima scelta. La rivoluzione è rimandata ancora

    Juvemania: Suarez un'opportunità, ma non la prima scelta. La rivoluzione è rimandata ancora

    • Stefano Discreti
    Calcio, se non vuoi fallire devi cambiare...
     
    Il calciomercato, si sa, cambia in fretta.
    Quest’anno poi è davvero difficile da interpretare e non solo per i tempi e i modi anomali in cui si sta svolgendo.
    C’è in atto una grande crisi finanziaria nel mondo del calcio (e non solo, purtroppo…) che come giustamente fatto notare anche dal presidente Andrea Agnelli all’assemblea dell’ECA è destinata a peggiorare nei prossimi anni.
    “Dovremo cambiare il modo in cui operiamo” è l’appello lanciato dal presidentissimo che speriamo non cada nel vuoto.
    Se il suo grido d’allarme rimarrà inascoltato pensare a futuri fallimenti societari in serie nel medio/breve termine è ipotesi tutt’altro che pessimista da ipotizzare.
     

    Rivoluzione Juve rimandata
    Anche per questo, per l’evidente mancanza di liquidità, la rivoluzione Juve necessaria e richiesta già da Allegri al termine della stagione 2019 sarà nuovamente rimandata in casa bianconera, così come già fatto per Sarri la scorsa estate.
    L’esordiente Andrea Pirlo d'altronde è stato selezionato anche per questi motivi, per far fruttare al meglio l’attuale organico bianconero senza esagerare in chissà quali richieste di mercato, cosa che probabilmente sarebbe stato invece difficile con la conferma dell’allenatore campione d’Italia in carica. 
    Pochi (ed economici) ma mirati colpi, questo è quello che il nuovo mister juventino ha chiesto alla società non appena insidiatosi sulla panchina dei bianconeri.
     
    Dzeko, il prescelto di Pirlo

    Per l’attacco, congedato rapidamente e senza alcun rimpianto Higuain, un nome su tutti sin dall’inizio è stato indicato dall’ex numero 21 bianconero come il prescelto per ricoprire il ruolo di centravanti titolare della sua nuova Juventus: quello di Edin Dzeko, attaccante bosniaco classe 1986 in forza alla Roma.
    Evidentemente si pensava che la nuova proprietà giallorossa avrebbe accettato di buon grado di liberarsi comodamente di un giocatore sul viale del tramonto e con un ingaggio pesantissimo da sostenere per le casse capitoline avendo tra l’altro già individuato da tempo l’alternativa in Milik del Napoli.
    Le richieste esose di De Laurentiis però hanno bloccato tutto, complicando e non poco anche il mercato della Vecchia Signora.
    Senza l’approdo di Milik a Trigoria infatti le possibilità che Dzeko possa lasciare la Roma sono vicine allo zero, ancora di più adesso dopo il nuovo tragico infortunio di Zaniolo (a cui va il nostro più grande in bocca al lupo per una nuova pronta guarigione) che praticamente lascia in Edin l’unico vero simbolo giallorosso su cui Fonseca potrà costruire la nuova stagione.
    Con l’infortunio di Zaniolo e senza una valida alternativa in rosa d’altronde sarebbe davvero folle che il neo presidente giallorosso Friedkin si presentasse al nuovo pubblico vendendo il giocatore più rappresentativo in rosa, avendo inoltre già ceduto nel frattempo quello più carismatico (Kolarov all’Inter).
     
    Suarez l’opportunità, ma fino a quando?
    Con tutte queste premesse, è evidente che le strategie di mercato della Juventus sono dovute mutare in fretta.
    Suarez che sino a 10 giorni fa non rientrava nei piani bianconeri (o perlomeno era chiaramente obiettivo di secondo piano) è diventato in poco tempo il candidato numero 1 per vestire la maglia di attaccante titolare della Juventus nel corso della prossima stagione.
    Ad oggi, ad ostacolare il suo approdo a Torino, oltre che alcune valutazioni economiche da limare e concordare sino in fondo, la mancanza del passaporto da comunitario che sta cercando di ottenere in tutta fretta per diventare abile ed arruolabile per la nuova Juve di Pirlo.
    Ed è proprio la questione passaporto a farci riflettere sino in fondo sui reali obiettivi in casa bianconera di questo periodo.
    Se Luis Suarez fosse stato sin da subito l’obiettivo numero uno dell’attacco juventino, la dirigenza bianconera si sarebbe affrettata a tesserare l’americano McKennie?
    Ok la scommessa, il giovane di prospettiva su cui puntare e tutto il resto, ma se per la burocrazia si dovesse perdere l’occasione Suarez, chi glielo spiega dopo a Pirlo?
    E’ evidente che l’opportunità ‘pistolero’ è nata in corso d’opera perché altrimenti la Juventus non avrebbe mai tesserato subito McKennie ma l’avrebbe lasciato perlomeno in standby, in attesa che Suarez gli avesse poi liberato il posto una volta ottenuto il passaporto.
    Oggi invece stiamo vivendo la storia all’inverso con l’americano che si è preso l’ultimo posto da extracomunitario a disposizione ai danni dell’uruguaiano a cui non rimane che una corsa contro il tempo per ottenere il passaporto da comunitario in tempi brevi per essere tesserato.
    Eh si, perché se qualcosa nel frattempo dovesse andare storto, come già successo per Dzeko, la Juventus dovrà nuovamente cambiare in corsa i suoi piani di mercato (per non rimanere alla fine con un pugno di mosche in mano…) senza inoltre poter contare sulla liquidità necessaria per cercare un grande colpo, a meno che nel frattempo non sarà riuscita a vendere a buon mercato (e non solo quindi rescissioni e buone uscite agli esuberi…) qualche giocatore, cosa che però negli ultimi anni sta capitando sempre meno….

    @stefanodiscreti

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