
Klopp condannato a vincere col gioco, Pochettino ha un'arma in più
Prima di una finale, però, amo sempre ricordare due mie considerazioni. La prima: una partita unica non dice mai tutta la verità. La seconda: da una finale persa non si torna mai completamente. In questo senso Klopp è stato sconfitto più di Pochettino e, soprattutto, può rischiare di finire impaniato nel tatticismo dell’avversario. Se il Liverpool è condannato a vincere attraverso il gioco, il Tottenham può riuscirci anche attraverso il controgioco. Alberto Polverosi, che ha analizzato splendidamente il successo del Tottenham sull’Ajax, ha scritto che Pochettino vinse quella partita con una mossa all’italiana, ovvero piazzando Llorente al centro dell’attacco e pretendendo dai suoi il lancio per attaccare la respinta o i palloni che lo spagnolo sapeva dove indirizzare.Comunque, in tutta sincerità, non credo che l’allenatore del Tottenham rinunci a Kane. E’ vero che è fermo da quasi due mesi, è vero che necessariamente non sarà al massimo, ma è uno dei centravanti più forti del mondo e, per quanto se ne sa, il suo allenatore non è obbligato a chiedergli di partecipare alla fase di non possesso. Tuttavia Pochettino è consapevole che la soluzione alternativa - palla lunga per Llorente - ha una propria efficacia, perché toglie il pallone dalla disponibilità di chi vorrebbe giocare sempre rasoterra, attraverso triangoli stretti e, più in generale, secondo una trama precisa e articolata.
Poi una partita unica la può decidere anche la giocata individuale. I puristi del gioco non sempre l’apprezzano, ma è un’eventualità probabile soprattutto se la finale fosse preda della paura di scoprirsi e, dunque, di subire un gol. Non lo credo, però non si può escludere. In ogni caso è una possibilità che Klopp deve allontanare il prima possibile. Se è vero che in una finale bisogna avere pazienza, è altrettanto vero che più passa il tempo e più la squadra meno forte, in questo caso il Tottenham, prende fiducia. La mia convinzione è che il Liverpool deve condurre il gioco secondo natura e cercare il gol nel minor tempo possibile. Solo così potrà costringere l’avversario ad uscire dall’attendismo e a confrontarsi a viso aperto. Con questo non intendo dire che il Tottenham farà una partita difensiva. La cultura delle squadre inglesi non la contempla. Penso piuttosto che cercherà di controllare il ritmo, chiudendo le linee di passaggio e rafforzando le paratie sugli esterni.
Sono ragionevolmente sicuro che non per caso assisteremo ad una grande partita. Peccato ci tocchi la parte degli spettatori più o meno disinteressati. Al posto del Tottenham, che ha fatto strada eliminando l’Ajax, che a sua volta aveva eliminato la Juventus, ci sarebbe potuta essere tranquillamente la squadra di Allegri. E chissà, forse la storia tra i bianconeri e l’allenatore dei cinque scudetti consecutivi, non sarebbe finita.
