Calciomercato.com

Il Lecce sale in cattedra a Marassi, il punto per la Samp di Ranieri è oro

Il Lecce sale in cattedra a Marassi, il punto per la Samp di Ranieri è oro

  • Renzo Parodi
    Renzo Parodi
Mettiamola così. Il Lecce ha pareggiato una partita che avrebbe meritato di vincere. La Sampdoria non ha perduto una partita che avrebbe meritato di pareggiare e infatti ha pareggiato al 91' con un gol di Ramirez che ha annullato, per così dire, la prodezza iniziale di Lapadula, primo gol in campionato per l'ex attaccante del Genoa. Al "Ferraris" si è capito e toccato con mano la ragione per cui la squadra salentina ha raccolto in trasferta 7 degli 8 punti in classifica con i quali si era presentata a Genova. Grande corsa, velocità di palleggio, perfetta copertura del campo, uscite palla al piede da dietro fulminee e calibrate, con Tachtsidis, altro ex genoano come Liverani, direttore d'orchestra sul podio, fino alla malaugurata espulsione (20' della ripresa) per doppio giallo, che ha permesso alla Sampdoria di risalire parzialmente la corrente.

Complimenti al giovane tecnico del Lecce che ha assemblato una squadra godibilissima per chi ha la fortuna di assistere alle sue performance. Giocando con questo spirito e senza perdere l'umiltà attendono il Lecce altre giornate liete. La Sampdoria ha raccolto il quinto punto in dieci giornate e resta conficcata in fiondo in fondo alla classifica. Il pareggio fa morale ma non sposta i termini dei problemi che sono mille. Scarsa coesione di quadra, manovra lenta, centrocampo carente in fatto di tecnica, attaccanti assistiti poco e male. Ranieri ha rivoltato la squadra passando dal 4-4-2 al 4-3-1-2 che era stata la firma di Giampaolo. Qualcosa di più si è visto, soprattutto, curiosamente sugli out dove in teoria quel modulo dovrebbe aprire  maggiori lacune al gioco della squadra. La risalita, se mai ci sarà, sarà lenta e dura.

Ranieri e Liverani hanno messo mano pesantemente nei rispettivi undici ed ecco l'ennesima versione della Sampdoria, col 4-3-1-2 di giampaoliana memoria: difesa a quattro, il rombo a centrocampo con Bertolacci punta avanzata a supporto dei due attaccanti, il veterano Quagliarella e il giovane Bonazzoli. Carte nuove dal mazzo anche fra gli uomini, fuori Bereszynski per Depaoli nel ruolo di laterale difensivo di destra, Ferrari preferito a Murillo come difensore centrale, Barreto subentra a Jankto e Bonazzoli a Gabbiadini. Nel Lecce restano in panchina Rispoli, Mancosu, La Mantia, Calderoni e Babacar, giocano Dall’Orco e Meccariello esterni sulla linea di difesa, Sakhov fa il trequartista-civetta alle spalle del duo Lapadula-Falco, assistito al largo a sinistra da Tabanelli che sarà una spina nel fianco della difesa blucerchiata con ripartenze alla Garrincha (esagero, eh…) e tagli che sbalestrano il dispositivo arretrato di Ranieri.

Pronti via e sono subito fuochi d'artificio. Il cronometro non ha ancora completato il secondo giro e a Bonazzoli capita una nitida palla gol: lancio millimetrico di Depaoli a scavalcare la difesa leccese, il centravanti colpisce il pallone di sinistro e consente a Gabriel di neutralizzare col corpo con una uscita perfetta per tempismo. La partita è subito intensa e bella, il Lecce gioca arioso, con frequenti cambi di fronte che disorientano la Sampdoria, costretta ad allungare le linee per tentare il forcing offensivo. Una imprudenza pagata carissima: 8’, uno-due in punta di bulloni fra Lapadula e Shakov, l'ucraino restituisce un docile pallone al centravanti che da una decina di metri scarica un mancino calibratissimo e infila l'angolo lontano della porta di Audero. Verifica del Var, tutto regolare, Murru ha tenuto in gioco l'ex genoano. Lecce in vantaggio.

La Sampdoria gioca con ordine ma la manovra è troppo prevedibile e consente al lecce di ripiegare lestamente e chiudere ogni varco. Gli esterni difensivi Depaoli e Murru appoggiano i centrocampisti Ekdal, Vieira e Barreto ma le due punte (Quagliarella e Bonazzoli) sono tropo statiche e non incrociano, permettendo a Meccariello, Rossettini e Lucioni, ben coperti da Petriccione e Tachtsidis (un califfo in mezzo al campo, peccato l'espulsione) di non patire troppi rischi. E' anzi iI Lecce a farsi vivo pericolosamente dalle parti di Audero (11') con un’azione ficcante avviata a destra da Falco e conclusa da Tabanelli sul fronte opposto con un colpo di testa fuori misura. Poco dopo ci prova Petriccione e fa venire i brividi ad Audero con un missile che quasi spazzola l'incrocio dei pali. In mezzo, Quagliarella manca il tap-in sotto misura,  successivamente calibra male una deviazione di testa su cross di Depaoli. Ancora un destro di Petriccione respinto da Audero, poi un destro radente di Bonazzoli appena largo, con deviazione, ancora il il giovane attaccante attaccante blucerchiato dà l'illusione del gol andando a deviare col l'esterno sinistro un bel pallone calibrato da sinistra da Bertolacci. Gabriel intuisce il colpo e vola ad alzare in calcio d’angolo.

La Sampdoria va ancora vicina al pari al 44', questa volta sembra fatta, la correzione aerea di Quagliarella su assist delizioso di Bertolacci libera Vieira sul secondo palo ma il mediano manca il pallone. Nell primo e unico minuto di recupero la prima delle due svolte dl match: Falco dribbla in area e spara da dieci metri, Audero alza il pallone che schizza contro la traversa e torna in campo, sul piede di Sakhov: botta secca, Ferrari intercetta il pallone col braccio sinistro largo, almeno così pare all'arbitro Massa che indica sicuro il dischetto del rigore ed estrae il cartellino rosso all'indirizzo del centrale blucerchiato. Ferrari si dispera, giura di non aver toccato il pallone col braccio e Massa, sollecitato dal Var (Di Paolo-Giallatini) si lascia convincere e va a rivedere l'azione. Al ralenty in effetti si nota che il pallone tocca il costato di Ferrari ma non il braccio. L'arbitro revoca il calcio di rigore e ovviamente anche l’espulsione di Ferrari.

Ripresa, Ranieri butta nella mischia Ramirez per Barreto e arretra Bartolacci sulla linea mediana. La Sampdoria cerca qualità negli ultimi venti metri, dove ha clamorosamente mancato. Vieira è un ottino incontrista, macina palloni, ma non possiede la luce dell’assist, idem Ekdal che si dedica a chiudere il vertice basso del rombo di centrocampo. I giocatori da ultimo passaggio viceversa il Lecce li ha, soprattutto il diavoletto Falco che imperversa palla al piede chiudendo travolgenti discese in dribbling e servendo palloni deliziosi. Proprio Falco, approfittando degli ampi spazi che la Sampdoria concede alle spalle dei suoi centrocampisti, mette due volte Lapadula a tu per tu con Audero, la prima volta Lapa è partito in fuorigioco la seconda Audero gli soffia il pallone anticipandolo con una temeraria uscita di piede oltre l'area di rigore.

Il match si accende e vola qualche calcio, Massa saggiamente estrae un paio di gialli (Meccariello e Ferrari).  Piovono i primi fischi sulla Sampdoria, Ranieri gioca le carte della disperazione: fuori Bonazzoli, con i crampi, per Rigoni e Bertolacci, ancora a corto di condizione atletica, sostituito da Leris. La squadra passa al 4-2-3-1,, col trio Leris-Ramires-Rigoni alle spalle di Quagliarella. Liverani toglie Sakhov (mah…) e si affida a Mancosu, poi richiama Lapadula che esce sacramentando, e si affida anche ai muscoli di Babacar. Al 20' la seconda svolta del match ed è ancora sfavorevole al Lecce. Tachsidis, ammonito per proteste in occasione del rigore revocato, stende Rigoni, forse non c'è volontarietà nel fallo che però è molto plateale. Il quarto uomo, Di Martino richiama l'attenzione di Massa che estrae il secondo giallo e spedisce il greco sotto la doccia. Decisione severa.

Da qui in avanti la Sampdoria liricamente si produce in un forsennato quanto sterile ed inconcludente forcing e il Lecce, in dieci uomini, non ha più la forza di coprire il campo e di ripartire come aveva fatto, magistralmente fino all'espulsione del suo capitano. In verità non si accendono che furibonde mischie dalle parti di Gabriel, la Sampdoria non riesce a trovare lo zic per calciare in porta, salvo qualche innocua conclusione dalla distanza. Lucioni giganteggia e dirige vittoriosamente come Robert The Bruce a Bannockburn i compagni asserragliati nel fortino, mentre la Gradinata Sud, commovente, seguita ad incitare i propri beniamini (si fa per dire) in uno slancio che sa di pura disperazione. Fioccano altri gialli (Vieira e Depaoli), Mancosu toglie dalla propria porta il pallone astutamente corretto col tacco da Quagliarella che continua ad essere perseguitato dal digiuno del gol, ancora il capitano di testa va fuori bersaglio.

Il finale è davvero rossiniano. Quagliarella e Rigoni calciano in porta trovando l’opposizione fisica dei difensori leccesi. Per la squadra di Liverani sembra fatta, Massa ha concesso quattro minuti di recupero e nel primo di extra time accade il miracolo che nessuno più si aspetta. Dall'ennesimo calcio d’angolo il pallone spiove sulla capoccia di Ramirez che lo colpisce secco, dritto per dritto. Gabriel è superato, Petruccione ricaccia il pallone ma troppo tardi, la goal line technology certifica che la sfera ha superato la fatale linea bianca. E' il 91' passato. La Sampdoria si ritrova sull'1-1 e il Lecce si mangia le mani. Quando gli ricapiterà un’occasione così? Ma si consoli. Gioca un calcio bello e redditizio, Liverani è un tecnico di ottima stoffa, ci saranno altri giorni di gloria per i valorosi salentini. La Sampdoria prosegue l'agonia: 5 punti in 10 gare, media retrocessione sparata. Il punticino serve poco e niente ma perlomeno dà un po' di coraggio. E ce ne vorrà parecchio per non affondare definitivamente.

IL TABELLINO

Sampdoria-Lecce 1-1 (primo tempo 0-1)


Marcatori: 8’ p.t. Lapadula (L), 45’ s.t. Ramirez (S).

Assist: 8’ p.t. Shakov (L), 45' s.t. Rigoni (S).

Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Depaoli, Ferrari, Colley, Murru; Barreto (1’ s.t. Ramirez), Ekdal, Vieira; Bertolacci (20’ s.t. Leris); Bonazzoli (20’ s.t. Rigoni), Quagliarella. All. Ranieri.

Lecce (4-3-1-2): Gabriel; Meccariello, Lucioni, Rossettini, Dell'Orco; Tabanelli (40' s.t. Rispoli), Petriccione, Tachtsidis; Shakov (24’ s.t. Mancosu); Falco, Lapadula (24’ s.t. Babacar). All. Liverani.

Arbitro: Davide Massa della sezione di Imperia.

Ammoniti: 27’ p.t. Ekdal (S), 42’ p.t. Petriccione (L), 49’ p.t., 27’ s.t. Tachtsidis (L), 8’ s.t. Meccariello (L), 11’ s.t. Ferrari (S), 29’ s.t. Vieira (S), 31’ s.t. Depaoli (S).

Espulsi: 27’ s.t. Tachtsidis (L).

Altre notizie