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  • Matri, un addio che non fa rumore

    Matri, un addio che non fa rumore

    Nove mesi era l'uomo della Juve, con il suo gol a San Siro contro il Milan, che ha fermato la fuga rossonera verso lo Scudetto. Domenica sera sarà seduto comodamente in panchina, a guardare i suoi compagni, come spesso successo negli ultimi mesi. I fatti parlano chiaro, Alessandro Matri è scivolato al quarto posto nelle gerarchie di Antonio Conte, dietro all'intoccabile Vucinic, a Quagliarella e Giovinco, con solo la meteora Bendtner alle sue spalle. Una situazione destinata a peggiorare, se a gennaio, come probabile, arriverà l'agognato colpo in attacco, Llorente (in vantaggio) o Drogba che sia.

    Matri non vuole vivere un altro anno da comprimario, la panchina degli ultimi mesi dell'ultima stagione gli è costata l'Europeo, a 28 anni ha voglia di sentirsi protagonista, trovando una maglia che gli dia quella continuità che cerca. Ecco perchè ha fatto sapere a Marotta nel caso arrivasse una buona offerta verrà presa in considerazione. La Juve mantiene la stessa posizione di quest'estate, Matri ha il via libera a partire ma solo con la proposta economica giusta (su di lui ci sono Fiorentina, Milan, Arsenal e Porto). Soldi che Marotta intende investire per il grande colpo attacco, ruolo che non appartiene ad Alessandro Matri.

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