
Milan, Luiz Adriano è inutile: schierarlo serve solo per venderlo
FUORI DAL PROGETTO - Un calciatore pagato ben 8 milioni di euro nell'estate 2015 (qualche mese dopo sarebbe arrivato a parametro zero), presentato come un acquisto importante alla luce delle annate allo Shakhtar Donetsk che lo avevano messo in evidenza soprattutto in Champions League. Un giocatore che, dopo appena 5 mesi, era già ai margini del progetto e che era stato praticamente venduto ai cinesi del Jiangsu Suning per poi fare pronto ritorno in Italia a causa del mancato accordo sull'ingaggio. Da quel momento è iniziata la via crucis di Luiz Adriano, sentitosi scaricato troppo in fretta da un club, bisognoso oggi come allora di denaro fresco da reinvestire sul mercato, ma che nel frattempo deve prendere atto del fatto di non poter più contare su un giocatore comprensibilmente poco sereno.
DESTINAZIONE PORTOGALLO? - E allora perchè Montella continua a insistere? Perchè, anche se per pochi minuti, sperare che arrivi da lui la scintilla invece che affidarsi a giocatori pienamente coinvolti nel progetto? A Roma, per esempio, avrebbe avuto più senso spostare al centro il pur evanescente Niang per sostituire Lapadula inserendo prima Honda sulla fascia sinistra. L'unica spiegazione plausibile esulerebbe da motivazioni puramente tattiche, ossia l'intento di concedere una piccola vetrina ad un giocatore che rimane sul mercato e che il Milan sta provando ad offrire a mezza Europa, stante la volontà del brasiliano di non accettare proposte provenienti dalla Russia o dalla Cina. E così, dopo gli abboccamenti del Siviglia (che deve però liberare uno slot per gli extracomunitari e che chiederebbe una riduzione dell'attuale ingaggio da 3,5 milioni), occhio alle soluzioni portoghesi, con Sporting Lisbona e Porto alla ricerca di un attaccante per la seconda metà di stagione.
