Rizzo: 'La Samp è stata tutta la mia vita. Mi hanno venduto dalla mattina alla sera'
Al termine della stagione però, al termine della prima stagione da presidente di Ferrero, Rizzo scoprì di essere stato ceduto: "Dalla mattina alla sera mi avevano venduto, dovevo solo trovare l’accordo economico. Non sapevo nulla. Mi sono sentito ferito a livello umano. Speravo di poter diventare un giocatore importante, una bandiera. Al primo anno avevo fatto le mie partite quando nessuno mi considerava. Ho deciso d’istinto, ho chiuso così la prima parte della mia vita".
Da lì in poi tante esperienze, ad esempio con Spal e Atalanta: "A Ferrara ho segnato subito all’esordio il gol della prima vittoria in A dopo cinquant’anni. Una grande emozione. Pensavo di rimanere ed invece a gennaio mi hanno fatto capire che volevano cambiare e mi voleva l’Atalanta. Per certi versi, ho rivissuto la stessa situazione di Genova. A Bergamo sapevo che non sarei stato titolare, ma pensavo di poter trovare spazio per i tanti impegni. Serve, però, tempo per abituarsi agli allenamenti di Gasperini, ho fatto fatica e quando cominciavo a stare meglio mi sono infortunato".
Oggi Rizzo è svincolato: "Mi sto allenando in campo ed in palestra, ma dopo gli ultimi due anni devo trovare una situazione stimolante, una società seria. In questo momento non ho situazioni imminenti, ma non mollo. Penso di poter dare ancora tanto". E il suo passato da tifoso? Resiste ancora? "Certamente, la Sampdoria è stata tutta la mia vita per vent’anni, passati sempre con la stessa maglietta addosso. Quando non giocavo ero allo stadio come raccattapalle od in gradinata. Ho vissuto tante sensazioni uniche, la prima panchina, l’esordio, il gol contro la Fiorentina, l’urlo della gradinata Sud al momento dell’ingresso in campo, la prima volta nello spogliatoio, da giocatore vero. Mi capita di passare da Bogliasco, sono in contatto con qualche fisioterapista, con Federico Berlingheri. Mi hanno detto che a Casa Sampdoria c’è una mia foto. Sono emozioni fortissime"