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  • Roma, Mourinho: 'Nessun allenatore vorrebbe sentire le parole di Tiago Pinto'

    Roma, Mourinho: 'Nessun allenatore vorrebbe sentire le parole di Tiago Pinto'

    Jose Mourinho, allenatore della Roma, ha commentato così a DAZN la vittoria sulla Fiorentina: “Ho paura dei cartellini rossi. A volte vado lì, emozionato, e scappa una parola più dura. Non sono un santo, non mi piace stare fuori” - ha risposto alle delucidazioni richieste sul suo comportamento particolarmente tranquillo in panchina.

    LA PARTITA - “Difficile, loro sono un’ottima squadra. Anche l’anno scorso rimasero in dieci qui e fu difficile, sanno gestire la palla grazie al loro bravo allenatore. Noi abbiamo difeso bene e siamo stati in controllo, senza situazioni difficili da gestire. Mi piacerebbe avere un po’ più di qualità con la palla. Dal punto di vista dell’organizzazione tattica ed emotivo, posso dire solo benissimo dei miei giocatori. Ma ci vuole più fiducia e qualità col pallone”.

    MERCATO? - “No, non mi aspetto arrivi nessuno. Il direttore (Pinto, ndr) è stato onesto e diretto, in un’intervista che di solito a un allenatore non piace sentire. Ogni allenatore vorrebbe sentire che ci sono tanti soldi a disposizione e che possiamo fare una squadra incredibile. Quello è il sogno, io ho già vissuto situazioni così, con club senza limiti. Questo profilo però non è il nostro. Noi lavoriamo e diamo tutto con le qualità che abbiamo. Se non prendiamo gol poi abbiamo buone possibilità di vincere, siamo una squadra che non segna tanto. Non vorrei parlare troppo di questo ma dire semplicemente che i problemi personali con Pinto sono bugie totali. Tra noi esiste onestà”.

    BOVE E KUMBIULLA - “Di Bove dico che è un cane rabbioso, amorevolmente. Perché morde, corre, dà tutto quando gioca. E mi fa tanto piacere. Lui come Zalewski, Volpato, Tahirovic… Sono tanti. Kumbulla è un professionista vero. Nelle gerarchie magari oggi è il quarto ma ha fatto due partite di grandissima qualità. Ha fatto bene senza Ibanez, un altro giorno sarà senza Smalling e l’altro senza Mancini… Questa è gente che lavora bene”.

    IL GIROPALLA DIETRO -  “Meno male che non ci sono camere puntate su di me per una reazione… Questo intendo quando dico che giochiamo con le qualità che abbiamo, qualche allenatore può fare un calcio di qualità super e chi ha più difficoltà. Noi cerchiamo un equilibrio tra qualità, problemi e risultati possibili. Abbiamo controllato la partita contro un’ottima squadra, ma non con la palla”.

    DYBALA -  “Lasciatemi dire che mi ha chiesto di tornare il 1° gennaio e gli ho detto che dubitavo che senza di lui avremmo vinto col Bologna e che lo rivolevo il 29 dicembre. Mi ha richiamato il 27 per dirmi che ripartiva e che tornava ad allenarsi il 28. Questo è Paulo, un ragazzo speciale. Poi mi è piaciuto anche Matic, sa gestire molto bene la palla. Avevamo in campo un giocatore in più che amava la palla mentre la Fiorentina sembrava arrivare più pericolosamente. Una parola anche per Lorenzo (Pellegrini, ndr), ha fatto uno sforzo straordinario per giocare, ancora stamani non sapevamo se fosse in grado ma gli ho chiesto di farlo e ha offerto 75 minuti di sforzo. Grazie mille”.


    COME SI TROVA LA QUALITA’ - “Facendo crescere i bambini. Tahirovic ha questa qualità ma gli serve tempo per crescere. È un esempio di giocatori che può aiutarci a centrocampo. Dobbiamo trovare soluzioni perché non possiamo prendere Mudryk a 100 milioni".

    CAMBIO MODULO? - "No, qui c'è tanta gente che non può giocare a quattro dietro. Devo nasconderli, i nostri problemi".

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