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  • Sampdoria, riecco Damsgaard: Giampaolo è una garanzia, il futuro è definito

    Sampdoria, riecco Damsgaard: Giampaolo è una garanzia, il futuro è definito

    • Lorenzo Montaldo
    A soli ventun anni, il calcio ha già mostrato a Mikkel Damsgaard tutta la sua capacità di illudere e, un attimo dopo, di colpire duro, anzi, durissimo. Un anno fa, di questi tempi, il talentino danese della Sampdoria incantava agli Europei. La perla su punizione all’Inghilterra è stato forse il punto più alto della sua neonata carriera. Dopo quella delizia scaraventata in porta alle spalle di Pickford, il mondo pallonaro sembrava ai piedi del ragazzino blucerchiato. Tutti lo volevano, tutti lo seguivano, e il classe 2000 pareva ormai ad un passo dalla scalata vertiginosa all’Olimpo del calcio. Tanto è vero che i tifosi blucerchiati temevano di essere costretti a salutarlo con il rimpianto di non aver mai assistito all’esibizione del suo reale potenziale.

    MALEDETTO INFORTUNIO - Alla fine, invece, il Doria di offerte concrete non ne ha ricevute e Damsgaard è rimasto al Ferraris, pronto a far esplodere tutte le qualità soltanto intraviste sino ad allora. D’Aversa, nelle prime sette giornate in Serie A, lo ha impiegato praticamente in qualunque posizione. Centrocampista sinistro, attaccante mancino, trequartista: la Samp era alla ricerca di una difficile quadra, e il Maghetto danese con lei. E’ a quel punto, però, che nasce l’incubo. Il primo infortunio risale al 13 ottobre scorso, con la nazionale: da lì ha preso il via un calvario durato mesi e mesi. Inizialmente ha patito un acciacco muscolare, seguito da un intervento in artroscopia al ginocchio destro, poi un altro problema, il più grave: una forma di artrite reumatoide molto aggressiva, condita da febbri e gonfiore, difficilissima da debellare. 

    L’INCUBO E IL RITORNO - Un’infezione che sembrava non andare mai via, quella con cui ha lottato Damsgaard. Il momento peggiore a gennaio, sprofondato nella disperazione di una malattia che sembrava interminabile, e rischiava di minare il suo umore. “Sto ancora prendendo medicine. Alcuni medici dicono che potrei doverla prendere per il resto della mia vita” raccontava a fine maggio, quando il peggio era ormai alle spalle. Ad aprile è tornato ad assaporare la partita vera. Soltanto un assaggio, il suo vero campionato inizia ora. 

    CURA GIAMPAOLO - Adesso Damsgaard ha ritrovato a Bogliasco l’allenatore che, alla Samp, ha fatto le fortune di giocatori giovani e talentuosi. Skriniar, Schick, Torreira, Andersen e Praet, tanto per citare alcuni nomi sparsi, hanno seguito pedissequamente Giampaolo, e l’incontro con l’uomo di Giulianova ha cambiato la loro carriera. La prima cosa che ha fatto Damsgaard, appena tornato a Genova, è stata proprio incontrare il neoassunto timoniere blucerchiato, e non è difficile pensare che il tecnico doriano abbia rimuginato a lungo, in questi mesi, sul modo migliore di sfruttare le sue caratteristiche. 

    IL NUOVO RUOLO - Ipotizzare l’impiego che ne farà è difficile: dipenderà moltissimo dal mercato, dalla tipologia di innesti e dalle partenze in mediana. Per ora prendiamo a modello le frasi pronunciate su Sensi. Recentemente, in alcune interviste, Giampaolo ha spiegato di aver impiegato Sensi come trequartista per preservarlo e ‘risparmiargli’ alcune sollecitazioni potenzialmente pericolose per la sua integrità fisica. Non è difficile pensare che possa compiere valutazioni simili anche per Damsgaard. Comunque, il danese gli consentirà anche alcune variazioni sul tema, a seconda dell’impegno: per esempio da esterno offensivo largo nel 4-1-4-1 visto spesso l’anno scorso, o attaccante mancino nel 4-3-3. E se decidesse, pian piano, di arretrarlo per portare qualità tra le mezzali? Il tecnico, per sua diretta ammissione, sta già soppesando un simile piano con Sabiri, e non sarebbe fantascienza vederlo applicato anche all’ex Nordsjaelland.

    FUTURO E MERCATO - Per la Sampdoria, questa dovrà essere l’annata della consacrazione di Damsgaard. Ritardata purtroppo di un anno, ma sempre dietro l’angolo. A Corte Lambruschini sono stati chiari, non esistono giocatori incedibili, ma è ipotizzabile che, a meno di clamorose offerte - non preventivabili oggi - Damsgaard possa rimanere al Ferraris nel 2022-2023. Se confermerà le attese, e gli antipasti già proposti sino ad oggi, il mercato arriverà di conseguenza la prossima estate. Dopo aver sconfitto la malattia, riprendersi ciò che gli spetta potrebbe essere una formalità. A Genova, quantomeno, se lo augurano tutti.

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