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Sampdoria, Puggioni: 'Al Chievo volevano distruggermi, qui sono rinato. Sabato nemmeno mi alzavo...'

Sampdoria, Puggioni: 'Al Chievo volevano distruggermi, qui sono rinato. Sabato nemmeno mi alzavo...'

  • Lorenzo Montaldo
La favola di Chistian Puggioni ha vissuto l'ennesimo capitolo domenica scorsa, Sampdoria-Roma 3-2. La prestazione del portiere blucerchiato è stata a due facce: non perfetto in occasione del primo gol, colpevole sulla seconda realizzazione di Dzeko (si è poi capito che l'estremo difensore è stato tradito da una zolla, che gli ha impedito di sollevare il piede destro), Puggioni nel finale ha salvato la squadra con due grandi interventi.

Nel post partita Puggioni ha voluto ringraziare lo staff sanitario doriano. L'aneddoto lo ha raccontato ieri ad Antenna Blu: "Venerdì pomeriggio ho avuto un problema serio e sabato mattina non riuscivo neppure a salire sul lettino dei massaggi, mi dovevano mettere sul lettino talmente avevo male. Non so come abbiano fatto lo staff sanitario e fisioterapico a rendermi accettabile per poter giocare. Per fare un esempio io non riuscivo neanche a calciare, non ho mai calciato in tutta la partita, avevo anche difficoltà ad allacciarmi le scarpe" svela Puggioni. "In una condizione del genere, andare a guardare le virgole nella prestazione, io che l’ho vissuta, anche se solitamente sono molto critico con me stesso, non me la sento, guardo i tanti lati positivi. L’episodio del gol di Peres, la palla come arriva non può essere deviata in calcio d’angolo perché la calcia quasi di collo esterno e dunque ero costretto a deviarla lateralmente, forse potevo dargli più forza ma l’indirizzamento di quella palla è corretto perché è stata respinta nella parte di campo dove teoricamente non ci dovrebbe essere nessuno, ha fatto gol il quinto o quarto di centrocampo della Roma ed era quasi più avanti degli attaccanti ed il tiro è arrivato dalla mia destra. Solitamente, quando prendi un tiro ad incrociare dalla parte opposta in zona area piccola laterale non dovrebbe esserci un attaccante. A differenza, nella punizione di Totti sono riuscito ad usare la forza che aveva la palla per indirizzarla lateralmente, però era una palla molto più centrale e non laterale come il primo gol" riporta Sampdorianews.net.

Puggioni ha poi raccontato un altro episodio, relativo al periodo della sua militanza nel Chievo, levandosi qualche 'sassolino' dalla scarpa: "Al Chievo ho passato un momento difficilissimo e pericolosissimo a livello mentale, quello che il Chievo ha deciso di attuare nei miei confronti è stata una violenza psicologica importante che tendeva a distruggere prima l’uomo e poi il calciatore. Devo ringraziare la mia famiglia che mi è stata vicina, sono stati dodici mesi d’inferno. Non più tardi di oggi ho letto che il direttore del Chievo che a suo tempo prese questa decisione adesso è stato licenziato. Non nascondo che ogni mese chiamava il mio agente dicendogli: adesso Christian farebbe la scelta che ha fatto? In tono provocatorio, erano tante piccole e brutte parole ed episodi, mi allenavo in un campo spento senza luce, immaginatevi un portiere senza allenatore ne compagni come può allenarsi, può solamente correre in un campo senza illuminazioni. Era un momento davvero difficile".

Ora però c'è la Sampdoria, c'è un momento da incorniciare e la soddisfazione di un prolungamento contrattuale da festeggiare: "Questo è un momento importante, perché avevo un contratto in essere con la Sampdoria fino al 2018, ma avevamo una promessa in ballo che era già stata fatta al momento della firma nel 2015, e ad oggi ci siamo ritrovati per sancire quello che ci eravamo detti in tempi non sospetti. Questo è stato avvallato dalle prestazioni sia sul campo che nella vita quotidiana, di spogliatoio e di allenamento".

"Non so definire questa stagione - continua Puggioni - lo farò quando finirà, fare valutazioni in corso d’opera non è mai intelligente perché quello è che  oggi fra due, tre cinque o sette domeniche potrebbe non essere, dunque le valutazioni vanno sempre fatte a 360° e, come si dice in gergo tecnico, sul pezzo lungo. Per ora so di aver avuto la fortuna di essermi regalato l’esordio nella stracittadina, aver avuto la fortuna e la bravura di vincerla ed è una cosa che lascerà il segno. L’emozioni che ho provato e che provo tutt’ora, quando esco dal tunnel guardo la mia gradinata, quando posso difendere la maglia blucerchiata che rappresenta quello che ho avuto nel cuore".

Puggioni ha anche ricordato l'episodio del gran rifiuto al Genoa, prima di accasarsi alla Samp: "Io sono genovese e tifo Sampdoria, essendo nato a Genova so che a Genova ci sono due cose importanti per i genovesi: la Sampdoria ed il Genoa. Da sampdoriano, un genoano che avesse indossato la maglia anche dando il meglio non l’avrei accettato, allo stesso modo non me la sono sentita di tradire la mia fede ed indossare una maglia per cui non avrei potuto dare il meglio di me. E’ stato un rispetto per tutte e due le tifoserie che mi ha portato a fare questo tipo di scelta, sicuramente il rispetto per la Sampdoria è maggiore ma c’è anche rispetto per l’altra parte di Genova, prima di tutto sono genovese, questo è stato il motivo fondamentale per cui io ho lasciato perdere l’offerta del Genoa, offerta anche gradita economicamente perché avrei percepito di più ogni singolo anno in più in cui mi avrebbero allungato il contratto, ma sarebbe stata una scelta che non mi avrebbe portato a vivere bene con me stesso".

@MontaldoLorenzo

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